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Secondo il Wall Street Journal, il governo cinese starebbe cercando di forzare i produttori di automobili stranieri a divulgare le loro tecnologie sui veicoli elettrici per vendere in Cina.
La Cina sogna di diventare una potenza nella produzione e nello sviluppo di auto elettriche e ibridi.
Ma l’intera parte riguardante la ricerca deve risultare piuttosto monotona a quanto pare, per cui tanto meglio puntare direttamente al sodo, ovvero alla produzione stessa dei veicoli.
Comprare queste tecnologie sarebbe lecito e doveroso, impossessarsene tramite il ricatto, è tutto un altro discorso.
Ecco quello che scrive il Wall Street Journal:
“I manager dei produttori automobilistici si stanno unendo al coro di tutte quelle compagnie che criticano le politiche industriali della Cina. Uomini d’affari e funzionari governativi dicono che gli sforzi per innovare il mercato localmente sono tutti volti a discriminarli e a ottenere il controllo delle proprietà intelletuali straniere“.
La Cina ovviamente rappresenta un eldorado per l’industria automobilistica.
Una nuova proposta del governo di Pechino dice che qualunque produttore straniero che desideri produrre veicoli che sfruttano le nuove energie deve stabilire delle joint-venture con compagnie locali.
Alle compagnie straniere poi non sarà permesso di controllare oltre il 49% della nuova joint venture.
Tutto questo ovviamente è incompatibile con chi ha investito milioni di euro nella ricerca e nello sviluppo per sviluppare le nuove tecnologie e aggiunge ulteriore diffidenza verso un mercato storicamente difficile.

CinaOggi.it è un sito sulla Cina curato da Matteo Damiani e Dominique Musorrafiti. Il sito, dal 2002, cerca di offrire una panoramica sulla cultura cinese contemporanea e tradizionale.