Le principali invenzioni cinesi

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Invenzioni cinesi: come la Cina ha cambiato il mondo con il suo ingegno.

La storia millenaria della Cina è stata segnata da una quantità d’invenzioni che hanno profondamente influenzato anche il resto del mondo, lasciando un’impronta che ha condizionato gli stili di vita di un gran numero di generazioni.

Pochi altri popoli possono vantare un così grande contributo alla storia del progresso dell’umanità. Tutti sanno ad esempio che la carta, la stampa e la polvere da sparo sono di origine cinese. Altre invenzioni però sono davvero insospettabili e altre ancora invece probabilmente sono state ideate da inventori cinesi ma nel corso dei secoli sono andate perdute e solo recentemente, grazie all’archeologia e al lavoro di studiosi e ricercatori, è stato possibile identificarne dei prototipi (calcio, golf). Vi sono poi invenzioni che sono state sviluppate contemporaneamente in più parti del mondo (la pasta) e infine un’ultima categoria comprende alcune “scoperte” che recentemente sono state attribuite ai cinesi ma che contro ogni evidenza, cinesi non sono (scoperta dell’America, la pizza, etc.).

TECNOLOGIA&STRUMENTI

La stampa

Blocchi di legno

Nel 1974, in una tomba Tang vicino a Xi’An, fu rinvenuto il sutra dharani in sanscrito stampato su un singolo foglio di canapa e che fu realizzato utilizzando blocchi di legno, risalente al 650 e 670 d.C. A ogni modo il primo libro stampato è il Diamond Sutra prodotto durante la Dinastia Tang, consistente in un lungo rotolo (5,2 metri), databile attorno al 868 d.C. I primi due calendari cinesi sono databili tra l’877 e l’882 e sono stati rinvenuti nel sito di pellegrinaggio buddista di Dunhuang.

Caratteri mobili

Lo scienziato Shen Kuo (1031-1095) durante la Dinastia Song, fu il primo a descrivere il processo di stampa mediante caratteri mobili nel suo Dream Pool Essays, attribuendo l’invenzione a un artigiano chiamato Bi Sheng, contemporaneo di Shen Kuo. Shen descrisse la tecnica per creare i caratteri, le impostazioni utilizzate, il processo di stampa e il riutilizzo dei caratteri per un uso successivo. Nel 1297 e il 1298, durante la dinastia Yuan, Wang Zhen dispose i caratteri lungo una tavola di legno rotonda per creare una struttura a rime. È solo però nel 1490 che vengono introdotti i caratteri in bronzo da Hua Shi, durante la Dinastia Ming.

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SHEN KUO

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Shen Kuo fu uno scienziato cinese nonché uomo di stato durante la Dinastia Song. Fu un eccellente matematico, astronomo, metereologo, zoologo, geologo, botanico, poeta, musicista, etc, insomma una figura geniale da tutti i punti di vista. Fu messo a capo dell’Ufficio Astronomico presso la corte Song e fu un convinto riformista. La sua opera più celebre è Il Dream Pool Essay (Mengxi Bitan) compilato nel 1088. Shen tra le tante cose, formulò il concetto di polo nord, legato alla declinazione magnetica. Insieme all’astronomo Wei Pu, nell’arco di cinque anni, studiò il moto della Luna e dei pianeti, attraverso osservazioni quotidiane, sebbene venisse ostacolato da oppositori politici a corte. Per poter seguire in maniera più scientifica i suoi lavori, migliorò la sfera armillare, lo gnomone e inventò un nuovo tipo di orologio ad acqua. Come se non bastasse, formulò una teoria geomorfologica, basandosi su alcuni fossili marini, conoscenza dell’erosione del suolo e dei depositi di limo. Ipotizzò anche una teoria di cambiamenti climatici che sarebbero occorsi durante la storia della terra, dopo aver osservato dei bambù pietrificati che erano stati conservati sottoterra in un terreno secco, che non avrebbe mai potuto consentire la crescita del bambù.

La carta

I più antichi esemplari di carta sono stati rinvenuti a Tianshui, nel Gansu, e venivano utilizzati come materiali d’imballaggio e risalgono al secondo secolo a.C. Il più antico pezzo di carta che riportava delle scritte è stato rinvenuto nella torre di Tsakhrtei nel 110 d.C. Più tardi, l’eunuco di corte Cai Lun, sempre durante la Dinastia Han, inventò il processo per fabbricare la carta e stabilì l’uso di nuove materie prime durante il processo di produzione, per crearne la polpa. Già nel terzo secolo dopo Cristo la carta era largamente utilizzata e aveva finito per rimpiazzare i rotoli di bambù, pergamene, strisce di seta o tavolette di argilla bagnata.

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La bussola

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Già nel 239 a.C. nel Guanzi, Gli Annali della Primavera e degli Autunni del Maestro Lu, appare la prima descrizione delle proprietà magnetiche della magnetite che veniva attratta dal ferro. Certamente durante la dinastia Han cominciarono a essere utilizzate per la divinazione e la geomanzia le prime rudimentali bussole. Secondo le parole di Wang Chong nel Luncheng, lo strumento ricordava un cucchiaio, e quando veniva posizionato, il manico puntava decisamente verso sud. Ancora una volta il merito di descrivere attentamente il fenomeno spetta allo scienziato Shen Kuo e Zhu Yu, un secolo più tardi associa per la prima volta l’uso della bussola per la navigazione. E’ vero però che a San Lorenzo Tenochitlàn a Veracruz, in Messico, fu ritrovato un artefatto in magnetite databile attorno al 1000 a.C. appartenuto agli Olmec, che avrebbe potuto testimoniare la presenza della bussola presso quella popolazione, ma gli Olmec all’epoca non avevano ancora scoperto il ferro.

La bara

Già nel 5000 a.C. alcune civiltà cinese utilizzavano bare rettangolari di legno. Le prove sono state rinvenute in alcuni siti archeologici nello Shaanxi. Nel sito di Banpo per esempio è stata rinvenuta una bara rettangolare in legno appartenente a una bambina di quattro anni. In seguito sono state scoperte numerose bare appartenenti in genere a esponenti della nobiltà, di diversi periodi successivi.

La banconota

Una delle conseguenze evidenti dell’invenzione della carta, non poteva che essere la cartamoneta. I primi resti risalgono addirittura alla Dinastia Tang (618-907) e venne impiegata probabilmente in luogo delle pesanti monete di rame. Più tardi, durante la Dinastia Song, il governo centrale adottò la cartamoneta per la monopolizzazione dell’industria del sale, per abbassare il valore del rame. Nell’undicesimo secolo, infine il governo autorizzò sedici banche private di rilasciare note di scambio nel Sichuan, ma alcuni anni dopo fu instaurata un’autorità per vigilare sul loro operato. Il suo uso pertanto era limitato esclusivamente ad alcune regioni e dentro certi limiti. Solo una volta assicuratisi determinate quantità di argento e oro, il governo centrale iniziò a far circolare banconote in tutta la nazione. Nel 1214, durante la Dinastia Jin, fecero la loro comparsa le prime banconote stampate.
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Il Jiao zi è la prima cartamoneta stampata

Calendario da 365 giorni

Durante il periodo della Primavera e degli Autunni (722-481 a.C.) il calendario Sifen venne creato e stabilì l’anno tropicale in 365,25 giorni, la stessa suddivisione del calendario Giulio. Sotto l’Impertatore Wu, nel 104 a.C. venne sostituito dal calendario Taichu che suddivideva l’anno in 365 giorni. Nel 1281, dopo una lunga serie di calendari, Li Chunfeng fissò il calendario a 365,2425 giorni, lo stesso del calendario Gregoriano creato nel 1582. Lo Shuoshi, il nome di questo calendario, venne utilizzato per altri 363 anni.

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Porte automatiche attivate dalla pressione del piede

Per la verità le porte automatiche non sarebbero un’invenzione cinese, bensì Romana, giacché nel tempio di Heron di Alessandria furono studiate delle porte automatiche che funzionavano grazie alla pressione esercitata dal vapore. La versione cinese invece fa uso di un complesso sistema meccanico che veniva attivata dalla pressione dei piedi su una pedana.  L’Imperatore Yang della Dinastia Sui (518-618), nella sua magnifica libreria personale, a Xi’An, aveva dotato alcune stanze con questo curioso ed elegante meccanismo, che non solo attivava le porte, ma anche spostava delle tende posizionate di fronte e faceva volteggiare due statuette che ritraevano degli immortali volanti, ovvero due saggi taoisti, quasi delle figure magiche.

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Fiammiferi

I primi tipi di fiammiferi sono da attribuirsi alle donne della corte dei Qi Settentrionali (550-577) che cercavano in ogni modo di accendere dei fuochi per cucinare durante un assedio. Il primo tipo di fiammeferi furono concepiti per essere accesi da una fiamma già esistente e venivano quindi utilizzati per accenderne una seconda. Erano di legno di pino impregnato di zolfo e pertanto era sufficiente una scintilla per accenderli. I fiammiferi moderni, a frizione invece sono un’invenzione di John Walker del 1827.

La porcellana

Un primo tipo di porcellana, vetrificata e trans lucente, viene inventata durante la Dinastia Tang, e probabilmente venne realizzata nella Cina settentrionale. Bisogna aspettare però interno all’anno 1000 per arrivare alle moderne tecniche di realizzazione di porcellana pura.

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Canna da pesca

La prima testimonianza letteraria dell’uso delle canne da pesca risale al quarto secolo nel lavoro intitolato Vita di Famosi Immortali. Il primo dipinto che raffigura un pescatore nell’atto di gettare la lenza è un’opera di Ma Yuan (1160-1225) del periodo dei Song Meridionali. La prima illustrazione occidentale invece è del 1651.

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Fusione dell’acciaio

Durante la dinastia Zhou  (attorno all’anno 550 a.C.), nello stato di Wu, venne ideata una nuova tecnologia basata su altoforni, in grado di produrre ghisa in enormi quantità. Durante la Dinastia Han, alcuni fabbri scoprirono che il ferro battuto e la ghisa potevano essere fusi assieme per formare una lega con contenuto intermedio di carbonio, ovvero l’acciaio.  La prima prova però della fusione di ferro modellato e getto di ferro per ottenere l’acciaio risale al fabbro taoista Qiwu Huaiwen, a capo dell’arsenale del generale Gao Huan di Wei (496-597), che più tardi divenne l’Imperatore Xianwu dei Qi settentrionali. Durante la Dinastia Tang questo processo venne descritto per la produzione di falci. Più avanti il processo venne allargato anche alla produzione di spade. Il getto di ferro veniva dapprima mescolato in una fornace, poi veniva fatto colare in fogli di ferro modellato, in modo tale che si impastassero. Una volta uniti, venivano forgiati, scaldati e battuti. Il processo doveva essere ripetuto numerose volte.

I mantici ad acqua

Durante la Dinastia Han l’ingegnere Du Shi, nel 31 d.C. intuì che l’energia idraulica poteva essere applicata per far funzionare i mantici di una fornace. Nel quinto secolo, Pi Ling descrisse nel suo Wu Chang Ji come fosse stato progettato un lago artificiale per alimentare le ruote dei mulini. L’energia prodotta serviva per aiutare i processi di fusione e stampa del ferro. Nello stesso periodo venne inoltre sfruttata la corrente dei torrenti allo stesso scopo.

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Fornace a cupola

La fornace a cupola sembra essere esistita in Cina sin dal Periodo degli Stati Combattenti e raggiunse un’ampia diffusione durante la Dinastia Han.

Carbone combustibile

Fino a pochi anni fa il carbone rappresentava una delle principali forme di combustibile in Cina. Pochi sanno però che questo uso del carbone risale a tempi lontanti, ovvero alla Dinastia Song, dove il carbone veniva utilizzato in delle fornaci a cupola nell’industria del ferro, in luogo della legna. Ma proprio durante la Dinastia Song avvenne una grossa deforestazione per cercare di soddisfare le continue richieste della sempre più florida industria siderurgica cinese. Per far fronte alla domanda, gli scienziati cinesi infine scoprirono come utilizzare il carbone coke in luogo di quello vegetale.

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ARMI

Polvere da sparo

Le prime prove dell’esistenza della polvere da sparo in Cina risalgono al periodo delle Cinque Dinastie e dei Dieci Regni (907-960), ma è solo nel 1044, durante la Dinastia Song, che appare la prima testimonianza scritta del suo utilizzo in campo militare, nel trattato Wujing Zongyao di Zeng Gongliang, Ding Du, e Yang Weide. La polvere da sparo veniva utilizzata per caricare delle bombe incendiare che sarebbero poi state posizionate nelle catapulte per abbattere le mura difensive. Nel 1161, le bombe lanciate dalle catapulte montate su piedistalli nelle navi garantirono la vittoria dei Song sulla flotta dei Jing durante la Battaglia di Caishi. Ancora, i Mongoli usarono bombe contenenti polvere da sparo, durante la fallimentare spedizione per invadere il Giappone.

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Bombe in ferro

La prima testimonianza dell’utilizzo di bombe in ferro ripiene di polvere da sparo risale al tredicesimo secolo. Furono utilizzate durante la Dinastia Jin contro i Mongoli. Nella “Storia dei Jin”, scritta nel 1345, si fa esplicitamente riferimento a questo tipo di armi durante l’assedio della roccaforte Jin di Kaifeng. La bomba sostanzialmente consisteva di un contenitore in ferro al cui interno veniva inserita la polvere da sparo. Una volta che la miccia era stata accesa e il proiettile lanciato avveniva la poderosa detonazione che sconquassava con la sua deflagrazione un’area piuttosto elevata. Ma forse già durante la Dinastia Song venivano prodotte diverse centinaia di migliaia di bombe in ferro.

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Guerra chimica

Nel quarto secolo a.C. i Moisti, seguaci di Mozi, descrissero come durante il Periodo degli Stati Combattenti (403-221 a.C.) vennero utilizzati palle infuocate composte da senape come armi letali. Durante un assedio, gli assedianti spesso scavavano cunicoli sotto le mure per farle crollare. Gli assediati nel frattempo, intercettarono gli scavi e inserirono nei tunnel dei soffietti affinché riempissero di fumo tossico le gallerie per soffocare gli assalitori. Nel 178 d.C., durante la Dinastia Han, sulle bighe venivano montati dei soffietti che spruzzavano sui nemici fumo di calce. La calce venne utilizzata anche in seguito, durante la Dinastia Song dal generale Yue Fei contro il bandito Yang Yao. Quando il fumo di calce veniva diffuso nell’aria, i soldati ribelli non erano più in grado di vedere.

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Il generale Yue Fei

Balestra

I primi esemplari di balestre in bronzo sono stati ritrovati nel sito di Yutaishan, nello Hubei e risalgono allo Stato di Chu, databili attorno a metà del quinto secolo a.C. Sono stati rinvenuti anche altri esemplari risalenti allo stesso periodo, dotati di grilletto in bronzo. Le prime testimonianze scritte del loro uso in campo militare, risalgono al quarto secolo a.C. Inoltre nel celeberrimo esercito di terracotta della tomba di Qin Shihuangdi (221-210 a.C.) sono stati trovate balestre dotate di complessi grilletti in bronzo.

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Mine da terra

Alcuni testi suggerirebbero l’uso di mine terrestri già durante la Dinasita Song, che come abbiamo visto, ha vissuto un periodo di forti innovazioni tecnologiche. Il genrale Lou Qianxia utilizzò enormi bombe per arrestare i soldati Mongoli durante la loro invasione del Guangxi nel 1277. Ironicamente proprio verso la fine degli anni ’70, fu proprio il confine del Guangxi con il Vietnam a essere infestato di mine anti uomo, ma questa è un’altra storia che merita un capitolo a parte. A ogni modo, la prima descrizione dettagliata dell’uso di mine da terra risale ai testi di Jiao Yu e di Liu Ji, delle Dinastie Yuan e Ming rispettivamente. I due autori parlano di mine sferico di metallo, la cui deflagrazione veniva attivata dal movimento del nemico. Un testo più tardo del 1606 attribuiva la causa dell’esplosione alla pressione dei piedi del nemico su un perno nascosto nel terreno. Il peso avrebbe srotolato una corda avvolta lungo un asse che avrebbe causato l’accensione del dispositivo.

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Lancia da fuoco

Questo dispositivo è una sorta di proto fucile utilizzato nel decimo secolo. Consisteva di un tubo di bambù, più tardi sostituito dal metallo che sparava una debole scarica di polvere da sparo e munizioni. La prima rappresentazione consiste un dipinto rinvenuto a Dunhuang.

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Cannone a mano

Durante uno scavo nella provincia nord orientale del Heilongjiang venne rinvenuto un cannone portatile di metallo. Li Tang, un comandante di etnia Jurchen sotto la Dinastia Yuan che nel 1288 soppresse una rivolta cristiana guidata dal principe Nayan, mise sul campo una schiera di fucilieri o chongzu, equipaggiati con queste armi. Il fucile in bronzo ritrovato negli scavi daterebbe attorno al 1288. Lungo 30 cm circa e dal peso di 3,5 chilogrammi, presenta un piccolo buco per l’accensione e un secondo foro per sostenere la forza dell’esplosione nella camera esplosiva.

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MEDICINA & ALIMENTAZIONE

Agopuntura

L’agopuntura ovviamente, non poteva non essere cinese! La prima menzione di questa pratica medica risale ai Huangdi Neijing, compilati tra il terzo e il secondo secolo a.C. Gli aghi in oro più antichi sono stati ritrovati nella tomba di Liu Sheng, che morì nel 113 a.C. Durante gli Han risale il primo dipinto che testimonia l’uso dell’agopuntura.

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La pasta

Una spedizione archeologica del 2005 ha rinvenuto nel sito di Lajia, risalente alla cultura Qijia (2400 – 1900 a.C.) alcuni resti di pasta di miglio, in luogo del frumento, conservati in una ciotola di terra rovesciata che aveva creato un spazio vuoto al suo interno. La pasta ricordava i tradizionali lamian cinesi.

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Bacchette

Le bacchette sono un’altra invenzione tipicamente cinese. Il grande storico Sima Qian (145-86 a.C.) scrisse che il Re Zhou di Shang fu il primo a usare le bacchette di avorio nell’undicesimo secolo a.C. I più antichi reperti archeologici, un paio di bacchette di bronzo, risalgono al 1200 a.C. e sono state rinvenute in una tomba Shang a Houjiazhuang.

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Riso ibrido

Yuan Longping, a capo di un team di scienziati nel 1973 ha sviluppato un nuovo tipo di riso ibrido che permette un notevole incremento delle tonnellate coltivabili per ettaro. La scoperta, ha portato grandi benefici in zone poco coltivabili ed è stato largamente adottato in diversi paesi africani e asiatici.

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Malattie curate con diete alimentari corrette

Già nel quarto secolo a.C., sempre durante il Periodo degli Stati Combattenti, alcune note indicano che alcuni dietologi lavoravano presso la corte imperiale. Spetta però a Zhang Zhongjing (150-219 d.C.) a descrivere accuratamente come una dieta regolare poteva limitare la diffusione e l’estendersi di certe malattie. Zhang ovviamente non era a conoscenza del ruolo delle vitamine, ma probabilmente attraverso un metodo empirico e intuitivo era riuscito a schematizzare delle diete alimentari corrette e ricche. Durante la Dinastia Tang la dietologia viene perfezionata per limitare il sorgere di beriberi, causato da una deficienza di vitamina B1, e i medici erano in grado di curarla prescrivendo diete ricche di vitamina B1, senza però ovviamente essere a conoscenza della natura delle vitamine. Inoltre già nel secondo secolo a.C., durante la Dinastia Han, lo Huangdi Neijing identificava l’origine del diabete in una malattia causata da un eccesso di zuccheri e grassi.

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Nel frontespizio dei “Principi di una dieta corretta”, scritto durante la Dinastia Yuan, si può leggere: “Molte malattie possono essere curate con la sola dieta”

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Carta igienica

Il compito di menzionare per la prima volta la carta igienica spetta all’ufficiale Yan Zhitui, nell’anno 589, durante la Dinastia Sui. Un mercante arabo nel 851, durante quindi la Dinastia Tang, scrive che i cinesi, piuttosto che lavarsi dopo essere andati in bagno, utilizzavano della carta. Nel quattordicesimo secolo, durante la Dinastia Yuan, la sola provincia del Zhejiang produceva quasi dieci milioni di rotoli contenente ognuno da 1000 a 10000 fogli!. Durante la Dinastia Ming viene introdotta la carta igienica profumata.

E la pizza?

La pizza è probabilmente il cibo più famoso al mondo. Negli ultimi anni la sua origine è stata fatta risalire a numerosi popoli, compresi i cinesi. Nel sentire comune però la pizza, oltre ad acqua, farina di frumento e lievito, è condita anche con pomodoro e mozzarella. Chiaramente, considerando la versione più classica della pizza, ovvero la Margherita, è impossibile che possa essere di derivazione cinese, in quanto il pomodoro è un frutto americano, importato in Europa nel 1540 e la mozzarella è un formaggio tipico italiano, di cui si fa menzione per la prima volta in un testo del XII secolo di Monsignore Alicandri. Negli altri casi si tratta semplicemente di focacce e pani, ampiamente diffusi in tutte le culture.

GIOCHI

Golf cinese

Ne avevamo già parlato nel numero 1 di Planet China, ma il Chiuwan, ovvero il Golf cinese, una versione non troppo dissimile da quella più celebre scozzese, viene citata da Wei Tai (1050-1100). Sembrerebbe essere stato uno sport abbastanza popolare nelle Dinastie Song e Yuan. Nel 1282 Ning Zhi pubblica il Libro del Chuiwan, che ne descrive le regole, l’equipaggiamento e le tattiche. Ogni giocatore disponeva di dieci mazze. Quelle dell’imperatore erano laccate d’oro e giada. Il gioco veniva disputato su un campo d’erba piano.

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Cuju

Il gioco della palla, una variante del gioco del calcio, conosciuto come cuju viene per la prima volta menzionato in due testi storici: lo Zhan Guo Ce (terzo – primo secolo a.C.) e il Registro del Grande Storico di Sima Qian. In entrambi i testi, durante il Periodo degli Stati Combattenti, la gente della città di Linzi, capitale di Qi, si divertiva a giocare allo cuju. Oltre che un’attività prettamente ludica e sportiva, lo cuju veniva considerato anche alla stregua di una esercitazione militare.

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Chanchun Baizi, un dipinto di Su Hanchen durante la Dinastia Song, raffigura alcuni bambini intenti nel gioco del Cuju

Domino

Durante la Dinastia Yuan, Zhou Mi  (1232–1298) descrisse il pupai, ovvero delle placchette utilizzate nel gioco d’azzardo, venduti da commercianti nel regno dell’Imperatore Ziaozong di Song. Vi sono a ogni modo altre testimonianze del periodo. Il Manuale del periodo Xuanhe ad esempio scritto da Qu You (1347-1433) è il primo manuale di regole del gioco. Vi sono tutta una serie di giochi antichi basati sul domino come ad esempio il Tien Gow, il Pai Gow e il Che Deng.

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Fuochi d’artificio

I fuochi d’artificio risalgono anch’essi alla Dinastia Song  (960–1279). La gente comune poteva acquistare i fuochi d’artificio dai mercanti. I fuochi consistevano in bacchette di bambù ripiene di polvere da sparo. Nel 1110 una grande spettacolo di fuochi d’artificio venne imbastito durante una dimostrazione militare per intrattenere l’Imperatore Huizong e la sua corte, accompagnata da danzatori che ballavano nel fumo colorato. Più tardi, la propulsione a razzo venne applicata alla guerra.

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Go

Il Go è un antico gioco da tavolo cinese, risalente almeno al decimo secolo a.C., durante la Dinastia dei Zhou ed è stato menzionato anche da Confucio e da Mencio, sebbene ambedue ne avessero un’opinione sostanzialmente negativa. L’origine leggendaria invece ne attribuisce l’invenzione al mitico Yao venuto dal Cielo attorno al 2200 a.C.

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Nell’illustrazione giapponese di Utagawa Kuniyoshi viene raffigurato il generale Guan Yu mentre viene curato dal suo medico Hua Tuo ad un braccio, gioca a Go

Aquilone

Tanto tempo fa, l’ingegnere Lu Ban, attorno al quinto secolo a.C., nello stato di Lu, creò un curioso uccello di legno che riuscì a rimanere in volo per tre giorni consecutivi. La testimonianza è quella di Mozi, il celebre filosofo cinese. L’uccello di legno era sostanzialmente un prototipo del moderno aquilone. Qualche secolo dopo più certamente gli aquiloni vennero utilizzati come segnali di salvataggio durante l’assedio di Nanchino di Hou Jing durante il regno dell’Imperatore Wu di Liang (509 – 549). Più tardi l’aquilone continuò ad avere un significato militare durante le dinastia Tang e Jin.

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Specchi magici

Gli specchi magici vengono descritti dal solito Shen Kuo che ne possedeva tre. Non riuscendo a capire come del metallo solido potesse avere delle proprietà di trasparenza, Shen ipotizzò che potesse essere stata adottata qualche tecnologia andata ormai perduta avesse prodotto dei minuscoli fori, invisibili a occhio nudo, ma che alla giusta distanza potessero riprodurre questo effetto. Shen non si era sbagliato di molto, in quanto la superficie dello specchio in effetti era davvero forata. Infatti, ovviamente, il metallo utilizzato non poteva avere alcuna proprietà di trasparenza; solo dopo una complicata procedura, il materiale utilizzato riusciva a ricreare questa sensazione. Gli specchi magici vengono per la prima volta descritti in un libro andato perduto della Dinastia Tang.

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Il Makyoh è un ‘evoluzione delle specchio magico cinese prodotto in Giappone

Mahjong

Il Mahjong è un gioco certamente famosissimo in tutto il mondo ma relativamente recente, in quanto è stato inventato da Zhen Yumen, durante la Dinastia Qing, nel 1846. A ogni modo uno studioso come Jelte Rep, ne fa risalire le origini a un gioco di carte ben più antico della Dinastia Tang. Questo gioco in seguito si evolvette nel Madiao della Dinastia Ming che usava 40 carte, suddivise in quattro mazzi, anziché tre come nel moderno mahjong.

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Scacchi cinesi

L’origine degli scacchi cinesi, conosciuti come xiangqi, è quantomeno ambigua. Secondo David H. Li, gli scacchi sarebbero stati inventati da Han Xin (196 a.C.), un famoso generale della Dinastia Han che cadde vittima di una investigazione da parte dell’Imperatore Lu Zhi che lo accusò di volersi ribellare. Durante la Dinastia Sui, il gioco venne messo al bando, ma con l’Imperatore Taizong, durante la Dinastia Tang, il gioco torna ad avere una grande popolarità, e lo stesso imperatore ne sarà un fan entusiasta.

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Questo articolo è stato orginariamente pubblicato su Planet China 02, luglio 2009

Fonti: Wikipedia, Baidu, web

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