La Jihad cinese contro i fan della Corea

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Non è facile descrivere cosa esattamente sia la “69 Jihad”.

Si tratta di un incidente recentemente esploso in Cina contro i giovani cinesi amanti della cultura coreana.

Centinaia di migliaia di netizens cinesi si sono organizzati per attaccare (con spam e proteste) una serie di forum e siti dedicati alle star coreane e ai loro fan, dalle ore 7 pomeridiane del 9 giugno.

Lo slogan di 69 Jihad è “NC non muore, la Jihad non finirà mai”. (NC: Nao Can, ovvero “mentalmente disabile”). 69 Jihad è finito così per diventare un incidente importante nella cultura della rete cinese del 2010.

Verso la guerra

Dal wiki di Baidu: “69 Jihad” è stato innescato da un “incidente al padiglione coreano all’Expo di Shanghai.

Il 30 maggio, il gruppo pop coreano Super Junior si è esibito al World Expo a Shanghai. Secondo alcuni, lo staff organizzativo aveva promesso di regalare 5000 biglietti, ma alla fine una buona parte dei bilgietti è stata assegnata a gruppi di turisti coreani, così solo altri 2500 biglietti erano disponibili per il pubblico.

All’inizio dunque la Corea aveva promesso 5000 biglietti, ma il manager della band sapeva che in realtà erano disponibili solo alcune centinaia di biglietti e sembrerebbe che abbia taciuto la realtà, lasciando diffondersi la voce che fossero ancora disponibili 5000 biglietti per attrarre i fan della band al concerto.

La mancanza di biglietti ha così impedito al pubblico di entrare e vedere la performance della band, molto popolare tra i giovani cinesi.

Alla fine, sono stati consegnati solo alcune centinaia di biglietti, esarcerbando i fans in coda che hanno dato vita ad azioni di violenza.

Hanno cominciato ad inveire e a picchiare i poliziotti armati e i volontari che cercavano di mantenere l’ordine.

Alcuni hanno sputato contro gli agenti, e una persona addirittura si è spogliata ed ha accusato i poliziotti di molestie sessuali.

L’incidente ha causato numerosi feriti e , sembrerebbe, persino alcuni decessi. Sebbene la notizia fosse stata prontamente censurata, alla fine è riuscita a raggiungere e a diffondersi nella rete.

Un post intitolato “Fans dei coreani, non pensate che a nessuno interessi dei volontari e dei poliziotti e che non abbiano anche loro dei fans, come osate sputare, davvero volete riempirvi il cervello di kimchi (antipasti coreani a base di verdura)”, è apparso su Tianya ed ha innescato una sollevazione pubblica.

Nella stessa notte il sito ufficiale della band Super Junior è stato hackerato dai netizens cinesi. Poi i fan della band si sono scusati sul sito del Padiglione coreano, a nome loro e del popolo cinese. Quest’ultimo atto ha scatenato la reazione dei netizens patrioti cinesi che hanno organizzato la “69 Jihad”.

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Ipotesi alternative

Secondo il sito ufficiale della Jihad (tradotto da ESWN): “Alle ore 7 pomeridiane del 9 giugno, organizzeremo tutti i netizens patrioti di Baidu, MOP, Tianya, Sohu, Sina, Tencent, Renren, Hongke Alliance, Heike Alliance e i vari forum per unirsi alla nostra lotta!! Abbiamo bisogno di tutti i tipi di persone. Vi aspettiamo. Questa guerra consiste nel lasciare commenti o post al fine di impedire alcuni siti bersaglio dallo svolgere i loro normali servizi”.

Altre speculazione sulla 69 Jihad tradotte da ESWN:

Dal momento che la “Crociata/Jihad 69” ha avuto origine sul sito di World of Warcraft, una fonte interna che ha voluto rimanere anonima, ha affermato che l’intera faccenda potrebbe essere stata organizzata come una campagna virale per WOW. Netease, partner di Blizzard in Cina, ha declinato ogni commento.

Secondo un’altra versione tutta questa guerra non sarebbe altro che una manovra commerciale del sito di videogiochi 178.com per promuovere la piattaforma AK.

I media coreani: la Jihad è stata creata sotto la spinta di sentimenti anti coreani

Hahanzu, è un trend che si è sviluppato recentemente in Cina, e viene anche chiamato “Korean Wave” ovvero l’onda coreana. I giovani seguaci di questa moda seguono uno stile di vita alternativo, amano la moda, il trucco e la musica coreana, etc. Il risultato è stato quello di arricchire i gestori di negozi coreani, i corsi di cultura e di lingua coreani. I ristoranti coreani sono sempre pieni e il movimento Hahanzu sta rapidamente crescendo in Cina.

Secondo l’agenzia di stampa Yonhap, da quando nella rete cinese è stata innescata la Jihad contro l’Onda Coreana, parallelamente sono cresciuti i sentimenti anti Corea. Il 9 giugno, cercando di bersagliare gli Hahanzu, nella maggior parte dei siti cinesi da qualche parte appariva lo slogan “NC non deve morire, la Jihad non finirà mai“, e un’infinità di post con questo titolo aveva invaso la rete. Inoltre, almeno 10 siti coreani, compresi uno governativo e molte di star locali sono stati attaccati da hacker nelle stesse ore.

Secondo il dipartimento di sicurezza coreano, il portale nazionale (http://korea.go.kr)  ha subìto 220 minuti di attacchi DDoS, provenienti da 120 siti cinesi.

Secondo Global Times, l’attacco potrebbe essere correlato alla Jihad. In un’intervista ad una degli artefici della crociata, Sorella Montagna, l’attacco ai siti coreani non era originariamente contemplato nel programma della Jihad. Sorella Montagna ha affermato che lo scopo della guerra santa era quello di educare gli Hahanzu perché avevano perso il controllo davanti al padiglione coreano il 30 maggio, solo per guardare un concerto.

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Fonte: Chinahush

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