La storia del “demone soldato”: Frederick Townsend Ward

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Da pirata a mandarino: l’avventurosa vita di Frederick Townsend Ward, protagonista di numerose vittorie contro i Taiping.

Nel 1831 a Salem, la città delle streghe del Massachusetts, veniva alla luce Frederick Townsend Ward.

Lo spirito ribelle di Ward fu evidente sin dai primi anni della sua vita.

Nel 1847 il padre lo tolse dalle scuole superiori e lo fece arruolare sulla Hamilton, una nave comandata da un amico di famiglia.

Secondo altre fonti furono le autorità scolastiche a richiederne l’allontanamento.

Nonostante la giovane età e la sostanziale inesperienza, gli fu affidato un ruolo di comando.

Molti dei marinari con molta più esperienza, si lamentarono per la quantità di ordini che ricevevano dal ragazzo.

Il comandante William Allen lo ricordava come un buon ufficiale dotato di una spericolata audacia.

Nello stesso anno la nave salpò dal porto di New York alla volta di Hong Kong, ma in questo primo viaggio non ebbe modo di visitare l’entroterra dal momento che le autorità Qing avevano proibito agli stranieri di avventurarsi nell’isola (solo dal 1842 Hong Kong era diventata ufficialmente una colonia britannica, in seguito alla Prima Guerra dell’Oppio).

Due anni dopo si iscrisse alla “American Literary, Scientific and Military Academy”, oggi conosciuta con il nome di Norwich University, nel Vermont, ma già dopo pochi mesi lasciò la scuola e riprese la via del mare imbarcandosi sulla nave Russell Clover, capitanata dal padre.

Nello stesso anno conobbe Giuseppe Garibaldi a Panama o in Perù.

Nei dieci anni che seguirono si formò il personaggio che poi è passato alla storia.

Nel 1852 diventa filibustiere a seguito del celebre pirata William Walker che cercò d’invadere l’America Latina e divenne qualche anno dopo Presidente della Repubblica di Nicaragua.

Nel 1853, seguì Walker nella sua invasione del Messico, ma si dimise tra il 1853 e il 1854 rimanendo per un certo periodo nello stato centro americano.

Nel 1854 il suo business di ricambi di metallo fallì, e si recò a San Francisco a dorso di mulo.

Nello stesso anno si reimbarcò per i mari.

Nel 1855 combattè nella Guerra di Crimea ma fu allontanato per insubordinazione verso i superiori.

Per i cinque anni successivi, viaggiò per tutto il mondo come mercenario, pirata, Texas Ranger, comandante, finché nel 1860 non fu messo a capo del Confucius, una nave da guerra per la soppressione dei pirati nei fiumi in Cina.

Frederick Townsend Ward
Frederick Townsend Ward

L’arrivo a Shanghai

Ward ufficialmente giunse a Shanghai nel 1860 insieme al fratello per commerciare. Il loro arrivo ad ogni modo coincise con l’organizzazione in forze della Rivolta dei Taiping nella zona.

Il fratello allestì un ufficio commerciale a Shanghai; Frederick divenne ufficiale sul Confucius per combattere la pirateria per conto del Shanghai Pirate Suppression Bureau, comandato da Xue Huan e Wu Xu, due ufficiali cinesi e fondato da Yang Fang, un mercante e banchiere di Ningbo.

Ward si distinse nella sua attività: le sue azioni, la sua comprovata esperienza militare, l’abilità di mettere da parte il razzismo e soprattutto la sua simpatia verso le popolazioni locali, lo fecero ben presto diventare uno dei principali candidati per condurre una forza straniera per difendere Shanghai dai Taiping.

Wu Xu e Yang Fang, ben presto riconobbero la necessità di una forza straniera per difendere la città dal momento che le forze imperiali cinesi, non erano state in grado di opporsi efficacemente.

Fu così dunque che nella primavera del 1860 Xu e Fang assunsero Ward.

L’ex pirata americano rastrellò la città alla ricerca di ogni straniero in grado di sparare.

La Shanghai Foreign Arms Corps in seguito avrebbe dato vita alla Ever Victorious Army.

Quest’armata composta da avventurieri e mercenari e sostenuta dalla casta cinese, nonostante le potenze straniere avessero esplicitamente consigliato agli stranieri di “fraternizzare” con i cinesi fu usata contro i Taiping.

I 100 uomini di Ward, armati di pistole e fucili dovettero fronteggiare la minaccia dei Taiping, nonostante le proteste di Ward che asseriva che gli uomini non erano ancora pronti.

L’armata aiutò così le forze imperiali a riconquistare due città.

Costretti ancora una volta dagli eventi, dovettero assaltare la roccaforte Taiping di Songjiang, senza artiglieria, un compito praticamente impossibile.

L’attacco ovviamente fallì.

I superstiti fecero ritorno a Shanghai e nel giro di pochi mesi Ward riorganizzò le sue forze, arruolando nuovi stranieri e 80 filippini (i Manilamen).

Reinforzò il suo arsenale con l’acquisto di pezzi di artiglieria e riattaccò Songjiang.

Vinse ma a un costo notevole.

Dei suoi 250 uomini, 60 rimasero uccisi e altri 100 furono feriti, il capitano Ward compreso.

La vittoria attirò comunque l’attenzione di nuove reclute e la simpatia dei mercanti stranieri che vedevano finalmente qualcuno in grado di opporsi ai Taiping.

Il 2 agosto Ward portò la sua armata all’assedio di Chingpu, un’altra roccaforte Taiping.

Ma questa volta i ribelli erano preparati e tesero un agguato alla Shanghai Foreign Arms Corps.

Più della metà degli uomini perì.

Lo stesso Ward fu ferito in faccia.

La cicatrice gli rimase per il resto della vita.

Gli uomini rimasti si ritirarono nuovamente a Shanghai alla ricerca di rinforzi e di altri pezzi di artiglieria.

Nel giro di poco tempo, riassediò la cittadella e la bombardò.

Il generale Taiping Li Xiucheng chiamò Zhong Wang per rompere l’assedio con 20.000 uomini.

La forza straniera si ritirò nella zona di Songjiang, dove il secondo in comando di Ward, Burgevine, si difese, ma la Shanghai Foreign Arms Corps provvisoriamente si sfaldò.

Ward fece ritorno a Shanghai per curarsi la ferita al volto.

La città era sotto l’assedio di Zhong Wang, che fu però sconfitto dall’esercito imperiale in congiunzione con una forza straniera.

Ward, in segreto abbandonò la città nell’autunno del 1860, mentre il suo secondo rimase a capo di quello che restava della Shanghai Foreign Arms Corps.

Nella primavera del 1861 Ward ritornò a capo delle sue truppe, ricominciò a reclutare uomini causando tra l’altro la diserzione di numerosi soldati inglesi che erano di stanza nel porto, sulle navi da guerra britanniche.

Ward si attirò così le antipatie dei governi stranieri, divenendo a tutti gli effetti un soggetto cinese.

Nel maggio dello stesso anno riassediò Chingpu.

Anche questa volta l’attacco fallì e durante gli scontri si registrarono numerose perdite.

Questo fu l’ultimo assalto della Foreign Arms Corps come una entità composta principalmente da stranieri.

Una delle cause dei fallimenti dell’armata fu senza dubbio la mancanza di allenamento adeguato delle truppe.

Fu a questo punto che Ward realizzò una nuova visione militare. Riorganizzò le sue truppe in una nuova entità composta principalmente da cinesi della zona militarmente addestrati.

ever_armyLa Ever Victorious Army

Il credito principale per la realizzazione della EVA viene dato di volta in volta a Ward, a Li Hongzhang, un comandante imperiale a cui era stato ordinato di affiancare Ward o al secondo Burgevine, che potrebbe aver tratto ispirazione vedendo un equipaggio cinese che lavorava per la bandiera francese.

Senza dubbio però uno dei fattori che contribuì alla creazione di truppe cinesi, fu il cambiamento dell’atteggiamento dei contadini della zona.

Difatti se fino a poco tempo prima i cinesi della zona non sembravano molto interessati a difendere i mancesi, la rivolta dei Taiping era diventata una minaccia troppo pericolosa.

Così, nel giro di poco tempo si erano già formate bande di contadini che conducevano operazioni di guerriglia contro i Taiping.

Ad ogni modo, il nuovo esercito di Ward fu in grado di combattere e mettere fine alla rivolta dei Taiping.

Nella primavera del 1861 un campo di addestramento fu stabilito da Xue Huan, il braccio destro di Wu Xu a Songjiang.

Qui fu addestrato un numero sempre maggiore di cinesi nell’uso delle armi da fuoco occidentali, nelle tattiche, nei cerimoniali, etc.

Un’attenzione particolare fu data nel formare i soldati cinesi a trattenere il fuoco finché il nemico non fosse a distanza ravvicinata, evitando quindi spreco di proiettili e soprattutto garantendo una maggiore precisione.

Ward fu molto deciso nella formazione della nuova armata: ogni soldato fu dotato di un’uniforme in stile occidentale e furono creati due corpi (artiglieria e fanteria).

I soldati cinesi per la verità all’inizio furono derisi dalla popolazione locale e scherniti con l’appellativo di “Imitatori dei Diavoli Stranieri”.

Nel giro di poco tempo però, questa nuova armata si distinse sul campo di battaglia e le loro uniformi divennero motivo di orgoglio.

Una delle chiavi del successo di Ward fu quella di assegnare paghe piuttosto alte ai suoi militari, molto più alte dello standard cinese.

Nel gennaio del 1862, a capo di circa un migliaio di soldati cinesi ben addestrati, Ward dichiarò che il suo corpo era ormai pronto per il combattimento.

Nello stesso mese però le forze Taiping di Zhong Wang, che contavano circa 120.000 uomini, sciamarono nella regione per isolare ed occupare Shanghai.

Ward, accolse l’invasione con estrema soddisfazione, giacché avrebbe potuto finalmente testare le sue truppe direttamente sul campo di battaglia.

Sotto le insegne cinesi che recavano il suo nome (Hua), guidò gli uomini contro i Taiping.

Ward attaccò Guangfulin, difesa da circa 20.000 Taiping.

Con soli 500 uomini, ma sostenuto dall’artigliera lanciò l’assedio. Nonostante fossero 40 volte più numerosi, i Taiping si ritirarono.

A febbraio Ward raggiunse le truppe imperiali e partecipò in una serie di azioni contro Yinchipeng, Chenshan, Tianmashan e altre città della zona, tutte occupate dai Taiping.

I ribelli, nonostante fossero molto più numerosi vennero schiacciati.

Li Xiucheng, irritato da questo straniero, attaccò Songjiang con oltre 20.000 uomini. La città era difesa solo da 1500 soldati di Ward.

Fu un altro incredibile successo dell’avventuriero americano, ormai cinese di adozione, che costrinse i Taiping a una ritirata dal settore.

Da questo momento, Ward acquistò prestigio ulteriore tra i cinesi e riguadagnò la stima degli occidentali.

Nel marzo del 1862, fu nominato Mandarino di quarto grado e in seguito di terzo grado.

Nel corso del 1862 la Ever Victorious Army continuò a vincere contro nemici in genere più numerosi.

Le vittorie successive furono guidate da un’intuizione di Ward, quella di sfruttare i canali o i torrenti.

Non più un ostacolo per le comunicazioni, ma un comodo mezzo di trasporto per i rifornimenti, in luogo delle vie di comunicazione più utilizzate, come le strade, quasi del tutto inutilizzabili.

La sconfitte dei Taiping, per stessa ammissione di Li Xiucheng, erano dettate principalmente dall’abilità degli uomini di Ward di utilizzare i corsi d’acqua a proprio vantaggio.

La sua reputazione continuava a crescere. Secondo i resoconti lo stesso Ward avrebbe voluto sfruttare in maniera più remunerativa alcune azioni militari.

Cominciò ad attirare così i sospetti della corte Mancese, mai stata troppo fiduciosa nei confronti di un avventuriero straniero, non troppo incline ad inclinarsi all’etichetta di palazzo.

Ward, si racconta, si rifiutò di radersi il capo o di farsi crescere il codino come la tradizione avrebbe voluto, essendo diventato un funzionario imperiale.

A settembre la Ever Victiorious Army contava più di 5000 uomini, organizzati in quattro battaglioni. Gli ufficiali erano sia stranieri che cinesi.

La morte

Il 21 settembre 1862 Ward viene ferito mortalmente all’addome durante la Battaglia di Cixi, vicino a Ningbo.

Secondo un’altra versione Ward venne ucciso mentre stava scrutando attraverso un cannocchiale, esponendosi quindi al fuoco nemico.

Ward agonizzò per un giorno intero, durante il quale fece in tempo a dettare le sue volontà in favore del fratello, della sorella e della moglie cinese.

In seguito la sua fama è stata offuscata da Charles George Gordon o “Gordon cinese”, un ufficiale britannico.

Dopo la morte di Ward, il comando passò a E. Forrester, poi a Burgevine e più tardi proprio a Gordon.

Fonti: Wikipedia.en ; War and Game

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