Recensione di ‘The Darkling’ di Po-Chih Leong

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Jeff Obold, appassionato di auto d’epoca, bravissimo meccanico, con la moglie affettuosa Marla, e la loro figlia di sette anni Casey, sogna di migliorare la sua condizione economica e di realizzare i suoi sogni.

The Darkling di Po-Chih Leong (2000)

Durata:
120′
Origine:
USA
Produttore:
John V. Stuckmeyer , Tom Thayer
Produzione Management:
John V. Stuckmeyer
Soggetto: Preston Sturges Jr.
Sceneggiatura:
Preston Sturges Jr., Dario Scardapane
Interpreti:
F. Murray Abraham, Aidan Gillen, Frank Gerrish, Lisa Linde, Nina Siemaszko, Skye McCole Bartusiak, Ron Frederickson, Todd Bridges, Shelly Kurtz, Wendy Hillesheim, Robert Berger, Bob Eric Hart, Andres Orozco, Doug Jones, John Perryman, Ashley Clark, Brad Montgomery, Andriano Bellucci, Wayne Brennan, Marty Fresca, Mame Fitzpatrick, Andrew Chen, Sandy Jensen, Michael Flynn, James Smooth, Russell Shinkle, Paul Salamoff, James Kundig, John Di Maggio, Terri Apple, Kath Soucie, Michelle Wright, Mycole Metcalf
Assistenti alla regia:
Sze-Wing Leong, Robert Andrew Reeves
Direzione artistica:
John R. Uibel
Musiche Originali: Frankie Blue
Suoni:
Ron Horwitz, John O. Robinson III, Steven A. Saltzman, Don Sanders
Effetti visivi:
Christopher Dusendschon
Effetti speciali: Tony Gardner, Jerry Constantine, Carol Koch, Connor McCullagh, Lilo Tauvan
Casting: Erica Arvold, Jeff Johnson, Mia Levinson, Catrine McGregor
Costumi: Kathleen Detoro
Trucco e Parrucco: Gina Homan, Jessica Huebner, Stephanie Scott
Stuntman: Joanna Shelmidine

Jeff Obold, appassionato di auto d’epoca, bravissimo meccanico, con la moglie affettuosa Marla, e la loro figlia di sette anni Casey, sogna di migliorare la sua condizione economica e di realizzare i suoi sogni. Un giorno ad una esposizione di automobili da collezione Jeff, fa la conoscenza di Bruno Rubin, un uomo gentile ma assai misterioso. Si sente subito affascinato da questa figura, nella quale spera di realizzarsi.

Successivamente la coppia partecipa ad un party nella sontuosa abitazione di Rubin e lì il magnate decide di sondare la competenza e le capacità di Jeff. Soddisfatto di come egli abbia superato la prova, per premio lo autorizza a prendere in prestito una delle vetture più preziose della sua collezione. Incredulo e lusingato Jeff con la moglie sfreccia verso casa, ma l’euforia e la velocità lo portano a perdere il controllo della macchina: Marla muore nell’incidente.

Cade in uno stato di depressione, è ridotto ad uno straccio: solo le telefonate della bimba, in custodia dai nonni, lo rincuorano assieme a dosi massicce di psicofarmici. Rubin approfitta di questo suo stato di debolezza per proporgli di mettersi in affari con lui. Inizialmente rifiuta, ma dopo essere stato in uno scantinato ed aver incontrato “l’ombra” che promette di realizzare tutto ciò che egli vuole, accetta. Inizia ad occuparsi di una Ferrari distrutta di un noto pilota.

Mette a disposizione tutto il suo tempo per la ricostruzione, ma proprio le sue competenze lo portano a scoprire che la vettura non è l’originale. Si rifiuta di proseguire il lavoro, ma il desiderio di fama e crescita economica prevale sui suoi principi di lealtà. All’asta nessuno si accorge che l’auto non è d’epoca. Lì Jeff incontra una giovane fotografa che aveva conosciuto all’esposizione, quando la moglie era ancora in vita. I due si legano. Il demoniaco essere della cantina,”l’ombra”, insaziabile di potere vede Rubin come un ostacolo per i suoi piani, così lo ammazza davanti agli occhi di Jeff, il quale diventa successore dell’attività di contraffazione d’auto.

La ricchezza però non sembra dare a Jeff la tranquillità sperata; “l’ombra” è gelosa del legame che egli ha con la figlia e con la fotografa: insinua in lui dubbi e sospetti sulla loro sincerità. Sempre più logorato e tormentato, dopo aver capito che causa della morte della moglie è stata “l’ombra”, decide di lasciarla, ma questa vuole in cambio un’altra anima a cui aggrapparsi. Non sapendo come risolvere la questione si dirige ad Hong Kong: in mezzo a vicoli e persone crede di scorgere la defunta moglie, ma è solo un’illusione. Cerca qualcuno in grado di aiutarlo, ma viene preso in giro.

E’ impossibile trovare una soluzione che lo porti a liberarsi de “l’ombra”. Crede di essere distante chilometri, ma viene rintracciato dalla creatura tramite cellulare. Ritorna a casa. Invita la nuova compagna e la figlia ad allontanarsi. Si rivolge ad un moderno fattucchiere, al quale racconta di un simbolo orientale che ha notato sulla custodia dove risiede la creatura ed apprende che questo contraddistingue un demone che necessita continuamente di anime per muoversi nel mondo.

Capisce che le sue care sono in grave pericolo. Giunto a casa ritrova con sorpresa Casey, la quale parla stranamente: ha conosciuto “l’ombra” che chiama “tesoro”. La sua compagna è morta. Jeff decide di spezzare il legame che si è creato tra la figlia e “tesoro” e con la fiamma ossidrica cerca di annientare la diabolica creatura. Ma la sua missione finisce per fonderlo totalmente e definitivamente con “l’ombra”. Ora il demone finalmente ha raggiunto il suo scopo: la piccola Casey accudisce il padre, completamente ustionato e fuso con “tesoro” e spinge la sedia a rotelle canticchiando “Sono l’ospite fammi entrare, per il mondo mi dovrai portare.

Il regista di nascita inglese e origini di Hong Kong, con formazione culturale internazionale, girando pellicole tra Canada, Taiwan, China, Hong Kong, Malaysia e Singapore e lavorando con Chow Yun Fat, Terrence Chang, Josephine Siao e Ping Pong, ha diretto pellicole sia in lingua inglese che cinese. Questa sua opera, prodotta per la televisione via cavo Statunitense ha una trama con un tema per nulla originale. Protagonisti sono una creatura, che tormenta e distrugge anime e vite (più queste sono innocenti e più diventano pezzi pregiati per la sua collezione) ed il desiderio di potere: strasfruttati in numerosi soggetti.

L’abilità del regista emerge dal fatto di non ridurre questa storia ad uno scontato horror movie, infatti non vi è una sensazione di suspance, ma emerge una coinvolgente e profonda evoluzione psicologica. Il percorso di vita porta Jeff nelle tenebre ed ad una fusione mentalmente con le meschinità e gli imbrogli della creatura diabolica. Nonostante questa viva nell’oscurità, di una gabbia al centro di una buia stanza, sa tutto ciò che accade in ogni luogo della terra: per “l’ombra” nessun posto è abbastanza lontano. Infatti anche quando cerca spiegazioni ad Hong Kong, questa è al corrente di ogni suo passo.

Ma forse solo lì tutti sono al corrente della creatura. Se nelle feste e nei parti nessuno aveva mai parlato esplicitamente del demone, nell’ex colonia britannica tutti sono consci della sua esistenza. Sarà forse perché i pezzi di ricambio delle false macchine arrivano in enormi casse provenienti da Hong Kong? La narrazione non è mai pesante e conduce passo passo alla scoperta delle risposte ricercate, sfortunatamente forse non sono quelle che uno vorrebbe sentire. Gli effetti speciali della creatura sono estremamente poveri se si considera che è una produzione USA. Più curati sono invece gli effetti speciali fotografici, infatti la scelta fotografica della pellicola è delicata e ricercata.

Dominique Musorrafiti

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