Recensione di ‘Tai Pan’ di Daryl Duke

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Quando la piccola isola cinese di Hong Kong diventa possesso di sua maestà britannica, verso la metà del 1800, nessun venerabile mandarino rimpiange la perdita di quel pezzetto di terra, visitata solo da tifoni, ad eccezione di un porto naturale inutilizzato.

Tai Pan di Daryl Duke – 1986

Origine: Usa
Interpreti:
Bryan Brown, Joan Chen, John Stanton, Janine Turner, Damon Tong



Quando la piccola isola cinese di Hong Kong diventa possesso di sua maestà britannica, verso la metà del 1800, nessun venerabile mandarino rimpiange la perdita di quel pezzetto di terra, visitata solo da tifoni, ad eccezione di un porto naturale inutilizzato. Particolare, però, che non sfugge a Dirk Struan, da tutti riverito come Tai-Pan, che cercherà di trasformare l’isola in una base commerciale inglese in Asia. Inizia così la sua storia che si confronterà con mercenari e nemici senza scrupoli, ed un drammatico amore con una donna orientale. Dal romanzo omonimo di James Clavell, già autore di “Shogun”, un polpettone lungo e piatto girato “coi soldi” (produce De Laurentis), diretto da un regista con un passato più meritevole, e destinato, (come è successo), ad un grande flop. Brown è un buon caratterista, ma non ha il carisma necessario, la Chen sarebbe stata lanciato l’anno successivo da Bertolucci ne “L’Ultimo imperatore”.

Michele H. Pastrello

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