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- Recensione di ‘Pallottole Cinesi’...
Ci troviamo nel 1890 e Pei Pei, un’affascinante principessa cinese, viene portata via dalla città Proibita.
PALLOTTOLE CINESI – SHANGHAI NOON di TOM DEY (2000)
Durata: 110
Origine: USA
Produttore:
Produzione: ROGER BIRNBAUM PRODUCTIONS, SPYGLASS ENTERTAINMENT, TOUCHSTONE PICTURES, JACKIE CHAN FILMS LIMITED
Distribuzione: CDI – BUENA VISTA INTERNATIONAL
Montaggio: Richard Chew
Sceneggiatura: Alfred Gough, Miles Millar
Soggetto: Alfred Gough, Miles Millar
Fotografia: Daniel Minde
Interpreti: Jackie Chan, Owen Wilson, Lucy Liu, Brandon Merrill, Roger Yuan, Rafael Baez, Xander Berkeley, Eric Chen, Jason Connery, Walt Goggins
Musica: Kid Rock, Randy Edelman
Scenografia: Peter J. Hampton
Costumi: Joseph A. Porro
Effetti: DREAM QUEST IMAGES, THE SECRET LAB, Neil Trifunovich
Ci troviamo nel 1890 e Pei Pei, un’affascinante principessa cinese, viene portata via dalla città Proibita. Si crea subito uno stato d’agitazione: l’imperatore con fermezza incarica tre delle sue migliori guardie per ritrovare la fanciulla e consegnare ai rapitori un riscatto in oro. Dai valorosi uomini è stato escluso Chong Wang, il quale decide di aggregarsi alla spedizione che li porta nella grande America. Il primo intoppo del viaggio vede la spedizione, nel Nevada alle prese con una banda di fuori legge capeggiata da Roy O’Bannon, il quale dopo aver fallito il furto a causa dell’intervento di Chong, si ritrova abbandonato dai suoi compagni.
Chong, anche lui solo si imbatte nel deserto in un gruppo di indiani Crow e li aiuta nel salvataggio di un bambino del clan. La tribù lo accoglie come un eroe ed offre a lui in sposa una delle giovani più belle del gruppo: Foglie Cadenti, ma i valori della guardia, che lo portano ad avere un profondo rispetto verso il suo paese e per l’imperatore, lo spingono a rimettersi in viaggio sulle tracce di Pei Pei. Ritrova Roy, il quale attirato dalla prospettiva dell’oro del riscatto, decide di aiutare Chong.
A Carson City i due uomini si imbattono in una serie di personaggi che ostacolano la loro missione e dopo una peripezie, sparatorie e combattimenti liberano l’agilissima principessa, la quale decide di concedersi in moglie a Chong. Invece Roy, dopo lo spettacolare arrivo e salvataggio risolutore ad opera della tribù indiana amica di Chong, si vede attratto da Foglie Cadenti, passa così definitivamente dalla malavita al servizio della legge diventando insieme al nuovo amico sceriffo pronto alla prevenzione delle rapine.
La pellicola d’esordio di Tom Dey è un vero mix tra quello che è la classica cinematografia western delle sparatorie e assalti di banditi, con la tradizione dei film di arti marziali di Hong Kong: un vero ibrido di Estremo Oriente e frontiera USA tra azione, acrobazie, tradizioni e valori. Chong, che in patria non è mai riuscito a farsi valere, finalmente nel nuovo paese riesce ad ergersi a figura eroica: prima salvando un piccolo indiano e poi la principessa.
Suggestivi sono i paesaggi che dal cuore della capitale cinese vedono la guardia imperiale immersa nel vecchio west americano con i suoi immensi e sconfinati paesaggi, deserti e lunghissimi canyon. Le riprese sono state effettuate in Canada in una polverosa cittadina, Calgary, dove sono stati ricostruiti i villaggi Sioux e la città western. Il film riporta anche sullo schermo due tipi di cinematografia amati dal cinema cinese: il genere del kung fu e la tradizione dei film in costume, il “wuxiapian”, infatti “Pallottole cinesi” è il primo “wuxiapian” prodotto in America.
La storia porta inoltre continui rimandi ai più noti e famosi film western: simpatica è l’assonanza del nome del protagonista Chong Wang con il nome del più famoso attore di western John Wayne. Oltre al fatto del fondersi di più culture diverse, cinese, americana ed indiana d’america, quello che particolarmente colpisce, e che forse per i più interessati alle questioni relative le discendenze dei popoli, non è una sorpresa, è l’esplicita somiglianza somatica tra indiani d’america e orientali.
Dominique Musorrafiti

CinaOggi.it è un sito sulla Cina curato da Matteo Damiani e Dominique Musorrafiti. Il sito, dal 2002, cerca di offrire una panoramica sulla cultura cinese contemporanea e tradizionale.