Recensione de ‘Il Violino Rosso’

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Il secondo film del franco-canadese Girard, dopo l’interessante “32 piccoli film su Glenn Could”, conferma il talento di un autore forse sottovalutato.

Il Violino Rosso – The red violin di François Girard (1998)

Durata:
132′
Origine:
Canada-Francia-Italia
Produzione:
Niv Fichman
Cooproduttori:
Daniel Iron, Giannandrea Pecorelli
Produttore lineare:
Barbara Shrier
Distribuzione:
Eagle
Sceneggiatura:
Don McKellar, François Girard, Sandro Veronesi
Fotografia:
Alain Dostie
Interpreti:
Samuel L.Jackson, Carlo Cecchi, Sylvia Chang, Colm Feore, John Cho, Greta Scacchi, Don McKellar, Irene Grazioli, Anita Laurenzi, Tommaso Puntelli, Samuele Amighetti, Jean-Luc Bideau, Aldo Brugnini, Christoph Koncz, Clotilde Mollet, Florentín Groll , Johannes Silberschneider, Rainer Egger, Paul Koeker, Wolfgang Böck, Josef Mairginter, Johan Gotsch, Geza Hosszu-Legocky, David Alberman, Arthur Denberg, Andrzej Matuszewiski, Jason Flemyng, Eva Marie Bryer, Dimitri Andreas, David Gant, Sai-Kit Yung, Sylvia Chang, Zifeng Liu, Hong Tao, Xio Fei Han, Zheng Wei Tan, Zhi Qing Zhou, Xiaoshuai Wang, Zhi Qiao, Kun Qi Cao, Rei Yang, Lidou, Kai Zhang, Monique Mercure, Ireneusz Bogajewicz, Julian Richings, Russell Yuen, Sandra Oh, Paula de Vasconcelos, Rémy Girard, Marie-Josée Gauthier, Dany Laferrière, Dorothée Berryman, David La Haye, Gregory Hlady, Herman Meckler, Sheena Macdonald, Jody Shapiro, James Bradford, Joshua Bell, Sylvia Stewart
Montaggio:
Gaétan Huot
Assistenti alla regia:
Buck Deachman, Olivier Gérard, Jennifer Jonas, Carlo Paramidani, David J. Webb, Bill Yip
Produzione Design:
François Séguin
Direzione artistica:
Martyn John
Assistenti alla direzione artistica:
Will Ayres, Mick Boleyn, Cecile Braemer, Marianne Carter, Denis Caspar, Rebecca Loncraine, Luciano Magagnini, Collin Niemi, Raymond Perry, Darren Reynolds, Claudio Villa
Effetti Visivi:
Frank D’Iorio, Dominic Daigle, Mathieu Dupuis, Robin Tremblay
Manager di Produzione: Lucie Bouliane, Tommaso Calevi, Riccardo Folgore,Giuseppe Tobia Mafezzoni, Robert Opratko, Christina Romagnoli, Giorgio Vacchelli
Musica: John Cornigliano
Suoni: Jocelyn Caron, Jérôme Décarie, Bernard Gariépy-Strobl, Joel Iwataki, Todd Kasow, Claude La Haye, Benoit Leduc, Tchae Measroch, Marcel Pothier, Francis Péloquin, Hans Peter Strobl, Katrina Walsh
Costumi:
Renée April
Casting: Deirdre Bowen
Trucco e Parrucco: Kathy Ducker, Pat Hay, Meinir Jones-Lewis, Serge Morache, Cécile Rigault, Petra Schaumann, Suzanne Stokes-Munton, Micheline Trépanier, Nathalie Trépanier, Adolf Uhrmacher
Decorazioni: Judy Farr

Il secondo film del franco-canadese Girard, dopo l’interessante “32 piccoli film su Glenn Could”, conferma il talento di un autore forse sottovalutato.
1600. In previsione della nascita del suo primo figlio maschio, il liutaio Nicolò Bussotti (Carlo Cecchi) comincia a costruire un violino che dovrà essere perfetto in ogni suo dettaglio. Quando però la moglie muore di parto, quello che doveva essere una celebrazione diventa un’ossessione. Bussotti finisce il suo lavoro, ed il violino comincia a viaggiare attraverso i secoli, culture e continenti.

Nel 1798, un bambino prodigio muore durante un’audizione. Nel 1890 un musicista inglese si fa travolgere da un trascinante sentimento d’amore per una zingara; nel 1965, in Cina, Xiang rischia il carcere pur di suonare le corde del strumento. Bisognerà arrivare ai giorni nostri per svelare l’arcano mistero del violino rosso…

Scritto da Girard con l’attore – regista canadese McKellar (suo è l’apocalittico “Last Night”, con David Cronenberg), un’impegnata coproduzione che ripercorre quattro secoli di Storia attraverso le corde di un violino perfetto che nasconde un disperato segreto. Girard parla di musica, di passione per la musica, repressa, quando non dal dolore, dalla Storia (come per l’episodio ambientato in Cina, interpretato da Sylvia Chang e John Cho). Lo stile è forse troppo patinato, ma Girard riesce a non cadere di tono, con improvvise sterzate registiche e con un innegabile gusto per l’inquadratura. La bellissima colonna sonora di John Corigliano (che vanta come solista al violino Joshua Bell) ha vinto un meritato premio Oscar.

Michele H. Pastrello

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