Recensione di ‘Costretti ad uccidere’

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Un ex killer professionista, John Lee, immigrato cinese in America, si trova a dover decidere tra la sorte della sua famiglia o cedere al ricatto di Mr. Terence Wei, un boss mafioso compatriota, il quale è terribilmente assetato di vendetta nei confronti di un ispettore di polizia di nome Stan Zedkov.

COSTRETTI AD UCCIDERE – THE REPLACEMENT KILLERS di ANTONIE FUQUA (1998)


Durata:
85′
Origine:
USA
Produttori:
Bernie Brillstein, Brad Grey
Produttori esecutivi:
Matthew Baer , Terence Chang, Christopher Godsick, John Woo
Cooproduttore:
Michael McDonnell
Management di produzione:
Jim Dyer, Brian Keeney
Produzione:
BERNIE BRILLSTEIN/BRAD GRAY, WCG ENTERTAINMENT
Distribuzione:
COLUMBIA PICTURES (1998) – COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO (1999)
Soggetto:
Ken Sanzel
Sceneggiatura:
Ken Sanzel
Fotografia:
Peter Lyons Collister
Interpreti: Mira Sorvino, Chow Yun-Fat, Michael Rooker, Kenneth Tsang, Jurgen Prochnow, Til Schweiger, Danny Trejo, Carlos Gomez, Frank Medrano, Clifton Collins Jr., Leo Lee, Patrick Kilpatrick, Randall Duk Kim, Andrew J. Marton, Sydney Coberly, Yau-Gene Chan, Carlos Leon, Nicki Micheaux, Max Daniels, James Wing Woo, Albert Wong, Christopher Doyle, Joe Bucaro III, Robert Apisa, Norm Compton, Cle Shaheed Sloan, Paul Higgins, James Lew, Thomas Rosales Jr., Eddie Perez, Mario Roberts, Jimmy Ortega, Richard L. Duran, David Gene Gibbs, Rodger LaRue, Steven Garcia, Al Leong, Rocco Salata
Montaggio:
Jay Lash Cassidy
Assistenti alla regia: Les Banda, Maria K. Battle, Christopher T. Gerrity, Allan Graf, Jeff Okabayashi, Daniel Orozco, Jeffrey Wetzel
Produzione Design:
Naomi Shohan
Direzione artistica: David Lazan
Art design: Maike Both,Audrey A. Johnson, Kent H. Johnson, Kim Larsen, Jefferson Murff, Jim Ondrejko, Grant Sawyer, Clare Scarpulla, Susan A. Burig, James Carson, Thierry Labbe
Effetti Speciali: Steven D. Jensen, Joe D. Ramsey
Effetti Visivi: Ivy Agregan, Clint Colver, Carole Cowley, John Decker, Layne Friedman, Hal Miles, Kelley Ray, Sam Richards, Serge Sretschinsky, Michelle Steinau, Anthony Harris, Paul McGhee, Doug Yoshida
Casting: Wendy Kurtzman
Musica:
Harry Gregson-Williams
Suoni: Douglas B. Arnold, Christopher Assells, Karen M. Baker, Bob Beher, Steve Birkett, Todd Egan, Nerses Gezalyan, Mark Gordon, Per Hallberg, Gary A. Hecker, Dan Hegeman, Doug Hemphill, Steve Jablonsky, Craig S. Jaeger, Drake Jenevein, Dennis Johnson, Constance A. Kazmer, Mark R. La Pointe, Dean G. Manly, Jennifer L. Mann, Paul Massey, Joseph A. Mayer, Alan Meyerson, Philip D. Morrill, Matt Patterson, Gregg Silk, Lauren Stephens, Peter Michael Sullivan, Richard Whitfield, Jeffrey Wilhoit, Scott Wolf
Scenografia:
Naomi Shohan
Costumi:
Arianne Phillips
Trutto e Parrucco: Katalin Elek, Zoltan Elek, Ermahn Ospina, Collier Strong
Decorazioni: Evette Knight
Stuntmen: Michael Adams, Sandy Berumen, Jill Brown, Alisa Christensen, Mark De Alessandro, Donna Evans, Mickey Giacomazzi, Tanner Gill, Al Goto, Allan Graf, Marian Green, Toby Holguin, Randall Huber, Brian Imada, Jeff Imada, Keii Johnston, Mike Kelly, Henry Kingi Jr., John Koyama, Al Leong, A. Michael Lerner, Clint Lilley, Bob Minor, Tom Morga, Larry Nicholas, Hugh A. O’Brien, Carrick O’Quinn, Dennis Scott, Webster Whinery, Tsuyoshi Abe, Clay Donahue Fontenot, Gary Guercio, Shelby Swatek, Mitch Toles, Eddie L. Watkins, Lee Whittaker, Scott Workman, Harry Wowchuk

Un ex killer professionista, John Lee, immigrato cinese in America, si trova a dover decidere tra la sorte della sua famiglia o cedere al ricatto di Mr. Terence Wei, un boss mafioso compatriota, il quale è terribilmente assetato di vendetta nei confronti di un ispettore di polizia di nome Stan Zedkov.

Lee inizialmente accetta l’incarico per evitare di mettere in pericolo i suoi cari, ma quando si trova a dover compiere la missione, assassinare il figlio dell’ispettore, nonostante sia conscio dei rischi per lui e per la sua famiglia, decide di non sparare e fuggire. Recatosi in un tempio buddhista incarica un monaco di pensare economicamente ai suoi cari e quindi di inviare del denaro a Shanghai.

La notizia della mancata esecuzione della vendetta porta Mr. Wei alla ricerca di John, il quale necessita di un passaporto per ritornare in patria. Si reca da una falsaria, Meg Coburn, la quale, in un primo tempo diffidente, successivamente decide di aiutarlo.

Dopo aver scattato la foto da apporre sul documento e mentre è intenta nella preparazione del passaporto, arrivano degli uomini minacciosi che iniziano una dinamica sparatoria. John riesce a scappare mentre la ragazza viene portata al commissariato ed interrogata. Ritornata a casa trova John ad aspettarla.

Egli necessita del passaporto, ma la ragazza ormai non ha più le macchine ed i materiali per realizzare il documento, ora anche lei è sorvegliata dalla mafia ed anche dalla polizia. Insieme allora si dirigono da un amico di John, ma anche qui vengono ritrovati dai sicari del boss.

Tra sparatorie, distruzioni ed inseguimenti riescono a sfuggire ai sicari. Meg nonostante condivida la fuga di John, solo quando si trovano in una sala giochi viene a conoscenza del motivo per cui i sicari li stanno inseguendo e dopo la confessione, per non essere visti da questi John la bacia.

Non riescono a passare inosservati ed infatti il luogo si trasforma presto in un campo di battaglia.

Nel frattempo il figlio di Zedkov, solo in casa è spiato dagli uomini di Mr. Wei. John e Meg si dirigono nel tempio buddhista, ma trovano il monaco morto ricoperto di sangue. Il vecchio stringe in mano il suo passaporto, questo infatti grazie all’abilità di falsaria di Meg diventa il mezzo per far espatriare John.

Ma c’è ancora qualcosa che egli deve fare prima di ritornare da sua madre e dalla sorella: assicurarsi che il bimbo dell’ispettore non venga ucciso.

La sparatoria finale decide le sorti dei vincitori e tra questi vi è John naturalmente, il quale ha ucciso Wei: il bimbo è salvo. Ora John può ritornare a Shanghai dai suoi cari.

Il protagonista della pellicola non riesce a distruggere una famiglia, i suoi valori non glielo permettono, quando Meg ribadisce che lui deve decidere se salvare il bambino o la sua famiglia, egli preferisce rischiare nel tentativo di salvare entrambe: i suoi valori sono ritornati forti, la sua patria e suo padre hanno lasciato un segno, nonostante sia stato taciuto e celato da un lungo passato da killer, questo non ha più potuto tacere.

Il padre infatti viene definito “giusto, onorevole, spietato”, ciò a significare che vige una gerarchia di valori e priorità.

Inevitabile è il lieto fine, è una pellicola Americana, chissà se lo stesso soggetto nelle mani di regia asiatica avrebbe avuto una conclusione così felice.

Molto spesso volendo rappresentare la realtà, i registi asiatici giustamente capiscono che lo scontato happy ending non si addice a storie del genere.

La pellicola, come ogni altro film di questo tipo, è ricca di sparatorie ed effetti acrobatici: ricorda molto i videogiochi di ultima generazione, non solo per argomenti, ma anche per quello che possono essere i colori d’ambiente.

Alcune scene girate nei vicoli illuminati da insegne colorate o altre, quando i protagonisti sono in sala giochi, presentano vivacità cromatiche forti. La fotografia è accurata e ricercata.

Sempre più spesso anche in film come questo vi sono scene ad alto erotismo, ma in questa pellicola si è puntato sulla sensualità, infatti John fa alla gamba malconcia di Meg un massaggio delicato e vellutato e tra i due oltre a dai casti baci non accade null’altro.

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