Ritorno alla normalita’ in Xinjiang: presto la rete riprendera’ a funzionare, ma ancor piu’ controllata

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Controllo cinese del Xinjiang

Dopo otto lunghissimi mesi dai disordini che hanno sconvolto la capitale della provincia autonoma Xinjiang, la rete potrebbe tornare.

Secondo un alto ufficiale del governo cinese, l’embargo sarà completamente rimosso nel prossimo futuro. Nur Berkri, a capo del governo regionale della regione a maggioranza musulmana, ha detto durante una conferenza stampa che non si dovrà attendere a lungo per una completa restaurazione del funzionamento della rete.

Ricordiamo come il 5 luglio scorso siano esplosi i disordini a Urumqi che hanno portato alla morte 197 persone e hanno causato oltre 1700 feriti a seguito di un incidente in una fabbrica nel Guangdong causato da motivi etnici. Da quel giorno Pechino ha sospeso e bloccato l’accesso a internet nella regione, impedito le telefonate internazionali e l’uso di SMS per evitare il coordinamento dei movimenti anti governativi.

Il governo ha cominciato a sollevare il ban da dicembre, consentendo l’accesso a 31 siti, una volta che la situazione nella provincia si è stabilizzata. Le telefonate internazionali e i servizi di messaggistica sono stati anch’essi ripristinati. I delegati del partito sperano che la rete riprenda a funzionare velocemente, ma che sia soggetta a rigidi controlli per impedire a movimenti indipendentisi di sfruttarla per organizzarsi. Secondo Zulifeiya Abudukadeer, direttrice dell’ufficio dei trasporti stradali della regione, si dovrebbe obbligare gli utenti a registrarsi con i loro veri nomi per poter meglio controllare i loro comportamenti. 198 persone coinvolte in 97 casi connessi al massacro dello scorso luglio sono stati condannate. Le indagini e i processi continuano e il numero di condannati è destinato inesorabilmente a crescere.

Durante la conferenza stampa si è affrontato anche l’argomento secessionismo nella regione: è un problema evidente, che non troverà soluzione nel breve termine: i separatisti, si dice, faranno di tutto per destabilizzare e sabotare le relazioni etniche: “Crediamo che dopo il 5 luglio i secessionisti diventeranno ancor più violenti e lanceranno nuovi attacchi. Ma saranno destinati a fallire.”

Fonte: China Daily

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