Il villaggio dei mendicanti in Cina

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Xiaozhai, nel Gansu, è tristemente conosciuto in Cina come il villaggio dei mendicanti. I suoi abitanti sono come uccelli migratori: viaggiano nelle grandi città della costa per elemosinare.

Il villaggio Xiaozhai nella contea Min, nella provincia del Gansu è tristemente conosciuto in Cina per essersi guadagnato il titolo di “Villaggio dei mendicanti”. Secondo numerosi reportage apparsi nel corso degli anni, la maggior parte dei contadini della zona sono come gli uccelli migratori, che viaggiano nelle grandi città della costa come Jinan, Qingdao, Shenyang, Nanjing, per elemosinare. A nord d’estate e a sud durante l’inverno. Oggi questo villaggio sta combattendo per cambiare quest’immagine imbarazzante; tra le 12 comunità che costituiscono il villaggio di Xiaozhai, solo due continuano a seguire questa strada. Ad ogni modo è difficile cancellare una reputazione del genere.

Il villaggio di Xiaozhai ha una strada molto lunga davanti a se per ripulire la sua reputazione. Recentemente un giornalista del China Youth Daily ha visitato il villaggio per vedere cos’è cambiato e se questa umiliante tradizione viene ancora perpetrata. La più grande differenza tra la famiglia Li e gli altri abitanti è che i Li hanno avuto il primo laureato della storia dell’intero villaggio. Ma, adesso, i Li sono una delle famiglie più povere dell’abitato. La ragione è semplice, secondo Li Gahou, lui è stato il primo a cominciare a mendicare per sopravvivere, ma non ha più continuato.

Il figlio di Li Gahou, Li Yuping è stato il primo laureato del villaggio. Anni fa, quando aveva solo sette anni, mendicava con il padre per le vie delle grandi città. Chiedeva i soldi mentre il padre suonava lo Erhu (uno strumento tradizionale cinese, ndr). Poi la famiglia Li ha cessato di elemosinare. Quando Li Yuping è stato accettato al college, Li Gahou ricominciò per un breve periodo a mendicare per pagare la retta, ma il figlio lo fermò. Nel 2005, Li Yuping ha pubblicato sul giornale della scuola un articolo intitolato “Una lettera agli studenti del villaggio – smettetela di inginocchiarvi, gente di Xiaozhai, alzatevi in piedi!”

villaggio dei mendicanti

“A quel tempo, la pratica del mendicare era più forte che mai, e stava prendendo una piega sempre più seria. Non ne potevo davvero più.” Li Yuping ha ricordato quando per la prima volta espose pubblicamente la tradizione segreta della sua gente. E’ stato proprio grazie all’intervento del giovane che questa situazione è balzata agli onori della cronaca. Presto arrivarono gli appellativi come “Il villaggio dei mendicanti” in numerosi articoli. Dal 2007, praticamente ogni anno sono giunti giornalisti da ogni dove per fare il punto della situazione.

Nel 2009 gli articoli dedicati a questo luogo hanno raggiunto il loro picco. In alcune città come Jinan, c’è persino un avviso della polizia esplicitamente riferito agli abitanti di Xiaozhai. Molti mendicanti sono stati forzatamente rispediti a casa. Cinque anni dopo quella lettera, l’oggi ventiquattrenne Li Yuping non si pente di ciò che ha fatto. “I media hanno smascherato il villaggio di Xiaozhai, la gente è più attenta e presto Xiaozhai cambierà”. Molti contadini che se ne erano andati per mendicare sono ritornati cone delle piccole fortune. Hanno cominciato ad usare i soldi racimolati in questo modo per costruire nuove scintillante abitazioni. “Il primo gruppo di mendicanti si è arricchito così” ha confermato il segretario del partito comunista locale Jin Zhongyang.

“Non era perché la vita fosse troppo dura; è perché mendicare è facile, e più redditizio” ha detto Yang Weike, un altro funzionario locale. Secondo le sue osservazioni, questo trend è cominciato nel 1999 per elemosinare un po’ di riso e panini al vapore per combattere la fame, ben presto si è trasformato in un business. Con l’arrivo del nuovo secolo, molti contadini hanno intravisto nelle elemosina una scorciatoia per arricchirsi in fretta, sebbene non fosse un lavoro propriamente onorevole.

Questa apparenza di benessere improvvisa ha cancellato la loro dignità. Da una parte la tortura della povertà, dall’altra la tentazione di mendicare, che poteva far più soldi di coltivare i campi o di qualche altro lavoro manuale. Molti contadini che si sono arricchiti elemosinando, custodiscono gelosamente la loro esperienza in città come un segreto. Molti di loro in effetti dichiarano di essere semplicemente dei lavoratori migranti.

Secondo un altro funzionario, Li Kangping i mendicanti non sono i più poveri abitanti del villaggio. Il segretario del partito locale ha bollato questa attività come una vergogna, e ha denunciato il sostanziale isolamento di chi cerca di cambiare la situazione. Secondo un rapporto compilato dall’ufficio degli affari civili locale, la gente ha cominciato ad elemosinare per il grande gap che separa i ricchi dai poveri, le zone sviluppate da quelle sottosviluppare. Inoltre l’elemosina fa fare soldi in fretta e con meno sforzo. Il risultato è che la popolazione ha cominciato a sviluppare una indole pigra e ha cominciato ad elemosinare per vivere. Inoltre alcuni hanno cominciato fare leva sulla pietà dei cittadini usando bambini e donne per guadagnare più soldi Ad ogni modo, il villaggio sta cambiando, in meglio.

Il numero dei mendicanti è diminuito nel corso degli anni. Ogni comunità un tempo aveva almeno 20 mendicanti “in missione” alla volta. Oggi il fenomeno è limitato solo ad alcune famiglie. Fino a poco tempo fa ogni anno venivano rispediti a casa fino a sessanta mendicanti dalle grandi città. Oggi questa quota è diminuita nettamente. Tempo fa circolavano articoli su come alcune famiglie “affittassero” i loro figli per mendicare. Affittare i bambini per elemosinare era diventata ben presto un altra “industria di successo”. Secondo però i giornalisti, questa degenerazione è fortunatamente già scomparsa. Camminando per le vie del villaggio si possono notare gli sforzi per cambiare la mentalità degli abitanti, per restituire un po’ di dignità a queste persone.

Ecco le immagini da Netease:

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26 dicembre 2009, all’entrata del villaggio, uno slogan su un muro recitava:Alzatevi e vivete con dignità!”

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Gli studenti della scuola locale si coprono il volto umiliati

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26 dicembre 2009, villaggio Chuandu. Hou Dong mostra al giornalista una foto della sua famiglia. Ha 10 anni e ha cominciato a mendicare a 5

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Basta stare in ginocchio, alzatevi in piedi!

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25 dicembre 2009. Scuola elementare del villaggio Shuiping. Gli studenti si coprono le facce quando il reporter cerca di intervistarli. La reazione è sempre la stessa. Un ragazzo ha detto:Zio, non voglio finire sul giornale, ho smesso di elemosinare tanto tempo fa. Ho promesso alla mia insegnante che non mendicherò più, voglio fare bene a scuola.”

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25 dicembre 2009. Scuola elementare di Xiaozhai. Molti bambini devono fare alcune miglia di strade semidistrutte per arrivare a scuola. Per evitare che i genitori prelevino i figli per mendicare durante le pause invernali ed estive, la scuola costringe gli studenti a tornare ogni 10 giorni.

Fonte: Chinahush, Netease

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