Lomografia in Cina: non pensare, scatta!

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In Cina si muove un’ invisibile comunità di giovani che grazie al contatto con la lomografia racconta nuovi punti di vista e prospettive avventurose in una costante ricerca artistica.

Alcuni dei negozi più interessanti che vendono curiosità e oggetti di design, a partire dalla capitale sino ad arrivare anche alle altre metropoli del paese, espongono nelle vetrine o negli scaffali delle macchinette fotografiche Lomo (vere o unicamente toycam).

Alcuni locali e bar frequentati dai ragazzi appassionati di fotografia, negli ultimi anni, hanno sostituito le tradizionali bacheche di foto tradizionali con dei veri e propri murales creativi, unicamente dedicati agli amanti delle Lomo.

Come si spiega il successo di una antiquata macchina fotografica russa nella Cina proiettata verso il futuro?

Dopo aver constatato che la lomografia ha portato numerose città cinesi alla creazione di siti ufficiali e fan club locali, proprio come accade per tutte le mode che investono la Cina, abbiamo deciso di porre alcune domande a Xiao A , membro fondatore di uno di questi gruppi di giovani che preferiscono scattare foto analogiche e in special modo con delle Lomo, in controtendenza con l’imperversare della diffusione delle fotocamere digitali.

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Con un solo scatto è possibile ottenere 4 momenti fotografici differenti. La foto si avvicina di più ad una vignetta storica o ad un film

Problematiche della lomografia in Cina

Nonostante i manuali ufficiali di macchine Lomo come SuperSampler, ActionSampler, Oktomat e Pop9, rispettivamente a 4, 8 e 9 fotogrammi spalmati sul classico formato 35 mm, riportino che i rullini sono comuni e possono essere sviluppati in qualunque mini-lab o supermercato, in Cina non è semplice trovare il posto giusto.

Le macchinette sono prodotte in Cina, ma non tutti i centri fotografici del paese hanno familiarità con questa tecnica fotografica e spesso si trovano in seria difficoltà se messi davanti ad un rullino che presenta un negativo con foto a frazioni e quindi non tradizionale.

Anche se si spiega anticipatamente che le fotografie sono delle Lomo alcuni centri di sviluppo pellicole hanno serie difficoltà nel comprendere immediatamente il concetto.

Per questo motivo è bene chiedere sempre che non venga tagliato il negativo per evitare di avere non solo delle stampe sbagliate, ma anche dei negativi di fotografie mutilate e difficilmente ristampabili.

Inoltre macchine Lomo come ad esempio la Holga, che hanno un’elevata saturazione, un contrasto superiore alla media e una “vignettatura” di sottoesposizione intorno al soggetto e che con i filtri colorati della macchina offrendo la possibilità di imprimere più immagini sulla stessa porzione di negativo, creano insormontabili blocchi di comunicazione.

Le composizioni fotografiche creative, se troppo astratte non vengono comprese e sviluppate, anche su esplicita richiesta di stampa.

Ad esempio se un rullino di 36 pose ha 20 foto chiaramente stampabili, solo nello studio professionale o di chi apprezza la lomografia le immagini del negativo raggiungono la carta fotografica.

I modelli di macchinette firmate Lomo sono molti e tutte con caratteristiche diverse, ma essendo in plastica devono essere maneggiate delicatamente
 
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Comunità di giovani – Non esistono limiti d’età per far parte degli appassionati di Lomo, i manuali ufficiali infatti citano che sono adatte per tutti, dagli 8 ai 108 anni, ma in Cina il target è per la maggiore composto da giovani

Intervista a Xiao A

Quando hai scoperto la lomografia?
Ho conosciuto questo tipo di macchine e di fotografia circa quattro anni fa, nel 2004.

Che cosa ti ha colpito e cosa ti piace di più di questa macchinetta?
La Lomo è chiaramente un tipo di macchina che permette una libera creazione artistica rielaborando le proprie idee. Non è necessaria una conoscenza tecnica fotografica vera e propria, semmai sono invece indispensabili le buone idee.

Vi sono molti modelli di macchine Lomo, ad esempio Holga, Supersample, Diana etc … vi è un modello in particolare che preferisci?
In realtà non mi sento in grado di dire di preferire un modello a scapito di un altro. Mi piace averne tra le mani molte e di diverse. Spesso con gli amici ce le prestiamo e ce le scambiamo. Infatti ne abbiamo anche alcune in comune come la LCA e la Horizon.

Hai mai avuto problemi nello sviluppo dei negativi delle foto realizzate con le Lomo?
Da principio, quando avevo appena iniziato ad usare le Lomo, le foto erano scarse e la qualità era davvero bassa. Il risultato finale, una volta stampato, era molto lontano e diverso dalle mie aspettative. Questo problema era motivato dal fatto che le macchine che avevamo acquistato non erano delle Lomo originali.

Nel periodo dell’era digitale, in cui tutti hanno la possibilità di fare fotografie con il cellulare, con la macchinetta fotografica a basso costo, avendo quindi la possibilità di scattare moltissime immagini e avendo a disposizione la possibilità di controllare immediatamente il risultato finale,  come mai la lomografia ha avuto così tanto successo in Cina tanto da far nascere club di appassionati in tutto il territorio?

Il vero boom di appassionati in Cina è stato nel 2005.

Ora non vi è più lo stesso entusiasmo dell’inizio.

Facendo un bilancio di quelli che avevano immediatamente aderito e benevolmente accolto le Lomo, credo che si sia raffreddato parecchio l’interesse e che il numero non sia più cresciuto da allora.

Alcuni hanno smesso, alcuni, più interessati a questo tipo di fotografia hanno continuano a fare foto usando diversi modelli di Lomo.

Altri invece grazie alle Lomo, successivamente sono approdati al mondo della fotografia professionale.

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Dall’occhio alle lenti in plastica – Fissare sulla pellicola ogni istante importante, ma anche i momenti più insignificanti e la noia

L’immaginazione è la musa ispiratrice: Lomo e Toycam

Il fenomeno della lomografia ha portato in Cina tra i banchi espositivi, non solo i modelli più famosi di Lomo originali, ma anche numerosissime Toycam, ovvero delle macchinette fotografiche che non hanno alcuna pretesa particolare se non quella di creare delle foto divertenti e per questo vengono definite macchinette giocattolo.

Tra le più semplici da reperire vi sono la Robot Camera o Lomo Disderi, di origine coreana, che scatta fotografie suddivise in 3 frazioni, grazie alle sue 3 lenti di cui una grandangolare.

Un altro modello all’insegna della creatività è la Split-cam, fabbricata in Cina in esclusiva per una casa produttrice di Seattle.

La fotocamera analogica in questione offre la possibilità di inventare e realizzare dei morphing direttamente sulla pellicola.

Infatti l’apparecchio presenta due finestrelle apribili e richiudibili, alternativamente, davanti all’obiettivo che permettono di imprimere sulla stessa frazione di negativo in due momenti diversi prima la porzione superiore e successivamente quella inferiore.

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Comunicare con gli altri con le proprie Lomo – In Cina gli appassionati di lomografia amano ritrovarsi, scambiarsi le macchine e le foto o creare composizioni con serie di lomografie appartenenti a differenti autori

Holga è apparsa per la prima volta nel 1982 è stata realizzata dal designer T. M. Lee

Origini della Lomo

La Lomografia nasce in Austria a Praga nel 1991 grazie a due giovani viennesi, Matthias Fiegl e Wolfgang Stranzinger, amanti della fotografia che scoprono la macchina compatta russa LCA (Lomo Compatta Automatica).

Il nome Lomo giunge infatti da San Pietroburgo ed è l’acronimo della società di produzione: Leningradkoje Optiko Mechanitscheskoje Objedinenie.

L’obiettivo, russo, grazie ad un particolare rivestimento delle lenti usate, offre un’ottima capacità di rifrangere le fonti luminose su contrasti medio-scuri, dando quindi alle immagini un grande impatto visivo, poiché i colori sono brillanti e forti.

L’impatto ed il successo mondiale delle Lomo sono dovuti anche all’idea filosofica che vi è dietro questo nuovo modo di fare fotografia.

Infatti lo slogan “Non pensare scatta!” incarna perfettamente il “Carpe Diem – Cogli l’Attimo” di Orazio, ovvero il vivere il presente senza pensare al futuro, realizzare degli scatti casuali e delle instant-foto, non cercare la perfezione, ma considerare le Lomo come un prolungamento di sé.

Chiaramente la comunità dei giovani cinesi, molto attenta alle mode globali ed in continua ricerca di forme d’espressione e di comunicazione che più si avvicinano al proprio mondo interiore ed al proprio gusto estetico, non poteva non rimanere impressionata ed appassionarsi alla lomografia.

Dal 2006 “LCA+” viene prodotta in replica in Cina, in versione con lente russa o con lente cinese

Le 10 regole auree della lomografia:

1. Portare la propria lomo ovunque si vada
2. Usala in continuazione: giorno e notte
3. La Lomo non interferisce con la vita: è una componente attiva della quotidianità
4. Avvicinarsi il più possibile ai soggetti (specialmente con le macchine con più obiettivi)
5. Istinto
6. Velocità!!!!!!!!!!!
7. Non pensare in anticipo al risultato della foto
8. Non pensare al risultato neppure dopo
9. Scattare senza guardare nel mirino (infatti, ad esempio la super sample non ha neppure il mirino:)
10. Dimenticare tutte le regole appena lette!

Foto di Xiao A
Questo articolo è apparso sul numero 5 di Cina Magazine, gennaio 2009

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