The Place Shopping Plaza: Il più grande schermo dell’Asia

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Il centro commerciale The Place, situato nello shopping plaza del Central Business District di Beijing, vicino al mercato della seta, è dotato dello schermo a LED più grande dell’Asia.

Sul primo megaschermo cinese vengono proiettati ogni giorno clip pubblicitari di famose firme internazionali, del fashion italiano come  Miss Sixty, Energie, Folli Follie, Motivi, DG Lifestyle Store e di marchi sportivi come Puma, Adidas e Ferrari.

Il progetto dello schermo è di Jeremy Railton, presidente di Entertainment Design Corporation, che è stato  il primo a utilizzare tecnologia LED avanzata in Cina. Railton ha dichiarato di essere rimasto colpito dallo spirito di collaborazione che ha coinvolto ingegneri, architetti e designer locali e stranieri nella realizzazione del complesso. Con il motto “We can do that!”, il gruppo ha superato ogni difficoltà e ha realizzato la struttura nei tempi previsti. Secondo Railton, per fare affari in Cina è necessario offrire prodotti di qualità e comprendere le necessità dei clienti con molta pazienza. In Cina, per creare una solida partnership commerciale, è necessario guadagnarsi prima di tutto il rispetto e l’amicizia dell’interlocutore. A Pechino c’è un forte desiderio di dare alla città un tono internazionale. Proprio per questo motivo si è creata una comunità che rispetta la proprietà intellettuale, attirando molti talenti creativi.

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Dietro lo Sky Screen

La Aozhong Development Company, una compagnia a conduzione familiare, aveva da tempo deciso di sfruttare le nuove tecnologie per realizzare un progetto di teatro di strada che attirasse la maggior quantità possibile di pubblico. Quest’idea, che avrebbe sfruttato uno schermo gigante, ha conquistato Railton e lo ha ispirato nel suo progetto. Per realizzare questa nuova avventura, il designer ha in principio presentato una serie di schizzi che successivamente ha sviluppato in storyboard animati. Inoltre, sono stati fatti molti test per valutare il tempo di aggiornamento dello schermo, poiché tutte le immagini dovevano essere proiettate in tempo reale, scongiurando l’effetto scia.

Nuova visione dello shopping

Nella capitale, generalmente, i centri commerciali e le grandi aree ricreative si trovano in luoghi differenti. The Place, invece, mette per la prima volta insieme queste due cose, oltre a offrire una vastissima gamma di prodotti. Gli altri centri commerciali cinesi, infatti, sono dedicati a specifici settori d’acquisto: solo fashion, solo elettronica, solo arredo per la casa, eccetera. Fan Xianyong, direttore della Beijing Aozhong Xingye Real Estate Development, afferma che The Place è studiato per soddisfare tutte le necessità dei suoi ospiti. Oltre ai negozi, infatti, ci  sono ristoranti internazionali, enoteche, supermarket, saloni di bellezza, centri massaggi, spa, karaoke e molte altre cose: l’ideale per rilassarsi dopo un’intensa giornata lavorativa.

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Perché gli shopping mall

L’esplosione dei nuovi centri commerciali riflette l’aumento dei consumatori ricchi della capitale cinese. Gli shopping centre della capitale si estendono per un’area di 6,33 milioni di metri quadri. Il più grande, che ricopre 120.000 metri quadri, è l’Oriental Plaza Mall, aperto 5 anni fa a Wangfujing. Lo scorso anno sono stati aggiunti 953.000 metriquadri e nel 2008 più di un milione, inclusi quelli di Solana, Xidan Mall Center Point e China Central Place. Le persone che abitano o lavorano nel CBD (Central Business District) e che fruiscono di questi centri sono circa 500 mila, a cui vanno aggiunte altre 10 mila persone tra acquirenti occasionali e turisti, che fanno circolare giornalmente 10 milioni di RMB, circa un milione di euro. Anche se The Place è un progetto esplicitamente rivolto alla classe benestante, gli organi di informazione ufficiali dello Stato ribadiscono che vi si può pranzare pagando dai 50 ai 100 RMB (circa dai 5 ai 10 Euro) a persona.

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Shopping Mall con Sky Screen

The Place Shopping Plaza offre 80.000 metri quadri di area adibita allo shopping con 180 negozi che propongono 700 marchi internazionali e 90 di lusso.
Lo schermo della galleria è lungo 250 metri e largo 30, e si trova a  24 metri circa dal suolo. Jeremy Railton ha lavorato sul progetto per 3 anni con la Aozhong Development Company. Gli schermi sono stati realizzati dalla società taiwanese Opto Tech, che ora sta realizzando un altro progetto del genere, sempre in territorio cinese. Il costo complessivo dello schermo è stato di 250 milioni di RMB (circa 25 milioni di Euro). Lo Sky Screen è diviso in 3 aree, una per i film e gli spettacoli, una per i programmi satellitari, e un’altra, accessibile a pagamento, sulla quale ciascun visitatore può far proiettare le proprie foto e i filmati che realizza.
Il centro è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22.
Indirizzo: 9A Guanghua Lu, Chaoyang District,
Tel: 8595 1755/6

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La mente dietro il progetto: Jeremy Railton

Jeremy Railton lavora con gli studi holliwoodiani dal 1970. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti nei più vari settori e ha ricevuto anche 4 Emmy Awards per il design. Jeremy è una personalità di riferimento per la IAAPA (International Association of Amusement Parks and Attractions).  Creatore del design delle Winter Olympic Ceremonies di Salt Lake City nel 2002, ha anche lavorato, tra le altre cose, per gli MTV Video Music Awards, MTV Movie Awards, White House and Presidential Inaugural Events, Miss Universe Pageant e per i VH1 Fashion Awards. Ha curato inoltre il design del  Fremont Street Experience di Las Vegas, il più grande schermo del mondo.

Città del futuro: schermi ovunque

Le città della Cina sono invase dalle voci elettroniche: cellulari che recitano come delle litanie i numeri e i nominativi dei contatti in rubrica, fotocellule che si attivano per dare messaggi vocali di benvenuto all’ingresso dei negozi o che aiutano chi sta alla guida di un’automobile con le giuste coordinate di parcheggio e molto altro. Aggiungendo i megaschermi affissi accanto ai palazzi governativi, ai centri commerciali o vicino ai semafori delle strade, si dipinge una realtà che molto si avvicina all’atmosfera dei film di fantascienza. La passione per i monitor che trasmettono programmi a circuito chiuso ha portato a vedere gli schermi ultrapiatti o a led non solo dentro e fuori dagli aeroporti, ma anche come nuovi sostituti delle vecchie schermate che davano le indicazioni per il ritiro bagagli in arrivo sul nastro trasportatore, con il risultato che l’attesa dei bagagli è molto meno noiosa.

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