Biancaneve nel regno dei nani, un bizzarro parco tematico in Cina

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Attorno le sponde del Dianchi, il vasto ed inquinatissimo specchio d’acqua che si estende a sud di Kunming, capitale dello Yunnan, paiono essersi concentrate una gran quantità di curiosità più o meno grottesche.

NOTA: questo è il primo articolo apparso sui media occidentali che dà notizia del parco (spanish link, sigh …). In seguito siamo ritornati nel parco ed abbiamo realizzato un reportage più ampio sull’impero dei nani. In seguito, nel 2015, siamo stati informati che il parco è stato definitivamente chiuso, ma non abbiamo conferma di questo.

Dopo la Montagna dipinta di verde, è la volta dell’incredibile “Regno dei Nani”. Per la verità quando abbiamo scoperto questo posto non sapevamo se intitolare la notizia ponendo l’enfasi sul paese dei nani, sulla più grande Butterlfy Ark del mondo, sulle condizioni lavorative all’interno della struttura o sull’enorme e scandaloso costo che il progetto ha richiesto. Senza dubbio il Parco Ecologico delle farfalle è un luogo destinato a suscitare sentimenti contrastanti. Se da un lato infatti è encomiabile lo sforzo di creare un ambiente protetto dove poter ammirare dei meravigliosi esemplari di farfalla allo stato più o meno selvaggio, dall’altro la presenza del villaggio dei nani appare quantomeno surreale.

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Aperto il 19 settembre, il “Parco ecologico delle farfalle” diventerà una delle principali attrazioni turistiche durante le vacanze per l’anniversario della Repubblica Popolare Cinese e della festa della luna. Si trova nel distretto delle colline Xishan, nella contea di Pijizhen, più precisamente nel villaggio di Heiqiaomu ed è stato costruito in circa tre anni.  La zona per il 98% è ricoperta da foresta, e le principali attrazioni sono “il giardino di farfalle” (la più grande butterfly Ark del mondo), “il Regno dei Nani” (con tanto di re ed esercito) e “il villaggio primitivo”.

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Sono presenti più di 30.000 farfalle appartenenti a 300 specie diverse, più di 100 nani (!) provenienti da tutta la Cina, il castello per gli show e le performances artistiche e un enorme albero artificiale alto 45 metri.  Il signor Chen Mingjing, direttore del parco, ha annunciato trionfalmente che il giardino delle farfalle diventerà “una valle dell’amore” e “una perla dell’Ovest”. Sempre secondo il suo costruttore, il parco “diventerà un nuovo modello di costruzione socialista della campagna dello Yunnan e una perla per la protezione delle farfalle al mondo”.

Un progetto controverso

Il finanziamento del parco è di 880 milioni di yuan ovvero 88 milioni di euro, e dovrebbe diventare una delle principali attrazioni “naturali” dello Yunnan. Questa cifra esorbitante è parzialmente giustificata dall’acquisto delle farfalle presenti. Alcune di esse possono arrivare a costare anche 40.000 euro. Il progetto, come molte altre attività economiche cinesi è quotato in borsa e in internet si possono trovare i contatti dei broker per comprare un pezzettino di questo strano parco. L’incasso annuale previsto è di 240 milioni di RMB secondo l’ufficio di statistica e l’ufficio del turismo dello Yunnan.

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Il regno dei Nani

Il paese dei nani, secondo le intenzioni dei costruttori, è autosufficiente; il volantino di promozione del parco recita: “avrete la possibilità unica di vedere i nani nelle loro attività quotidiane: coltivazione di piante e fiori, allevamento di maiali, cura di cani domestici, attività di ristorazione per il pubblico, performances artistiche, parate, etc!” Collante tematico del parco, Biancaneve, regina tra i nani, ritratta in una posizione ben più provocante della versione canonica della Disney.

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I nani sono vestiti da men in black, in costumi tradizionali cinesi, da soldati, da ballerine e da fate

Polemiche

Il signor Chen Mingjing ha ricevuto dalla stampa locale l’accusa di sfruttare persone svantaggiate e discriminare i diversi; queste affermazioni però non l’hanno scoraggiato. “Abbiamo semplicemente  aperto un’attività che guadagna sulla curiosità delle persone. Ho solo dato un’ambiente felice e un lavoro equo a  queste persone . Per le persone nane è sempre una gran difficoltà trovar lavoro. Qui invece hanno la possibilità di mettere alla prova il proprio talento. Quindi non si può parlare di razzismo. Tutti i turisti li vengono a guardare con occhio di rispetto. La nostra speranza è che attraverso questo progetto, loro possano diventare il gruppo di nani più prospero del mondo!!!”. Ma non sono solo i nani ad essere attirati da questo modello “socialista” di sviluppo dell’industria dell’intrattenimento. I ruoli dirigenziali sono infatti riservati alle donne e gli stipendi variano da 3000 a 30.000 euro l’anno. Il direttore esecutivo del parco è pagato 200.000 euro l’anno. “Nonostante un periodo di crisi, è importante dare il giusto valore alle cose, perché il talento individuale è la forza motrice e la base dello sviluppo professionale!”
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Testo di Matteo Damiani, un grazie a Alessandro De Toni per l’indispensabile aiuto per la ricerca e la traduzione delle fonti
Foto: web, CinaOggi
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