ASIAN OVERVIEW ROMA 2009

Mostra d’artisti italiani e dell’estremo oriente

E’ il network, la rete di rapporti costruiti per via telematica, probabilmente l’oggetto di questa mostra che raccoglie i lavori di 19 artisti provenienti da sette diverse nazioni. Vi è un senso di gioiosa meraviglia nella scoperta  di poter costruire una comunità che permetta di superare  differenze anagrafiche, geografiche e culturali utilizzando contatti virtuali per concretizzarli in una manifestazione artistica.

Questa mostra comprende un artista indonesiano immigrato  in Italia, Setyo Mardiyantoro, ed un artista italiano emigrato in Giappone, Marco Sodaro.  Due esperienze esistenziali rarissime e che esprimono con tecniche diverse, pittura e fotografia, lo stesso senso di spaesamento nei confronti dell’ambiente .

L’artista più anziano è  Jinleng Yeoh, autore internazionalmente riconosciuto fin dagli anni 50, le cui opere sono presenti nella Galleria Nazionale di Kuala Lampur come in altre prestigiosissime istituzioni mentre la più giovane è Liu Yang raffinatissima artista digitale e già docente di questa materia presso l’Accademia di Belle Arti di Sichuan. La ricerca sulla femminilità l’accomuna  a Sangeeta Singh ma anche a  Guido della Giovanna.

Antropologici e politici i temi trattati da Wang Tiewei e Yeaoh  Kean Thai come pure quelli di Clara Menerella e Nuccia Pulpo

Racconti di viaggio quelli di Vincenzo Montella e Teresa Mangiacapra mentre  hanno uno stesso delicato tratto, pur se espressi con tecniche diversissime, i paesaggi di Shin Hie Park e di Liu Wei.

La figuratività surreale di Bruno Bruno, Mario D’Imperio e Antonius Kho sembra preludere alla completa astrazione di Hiroshi Matsumoto e Armando Profumi.

Un insieme variegato quindi che mostra punti di contatto e differenziazioni importanti ma esprime comunque il piacere di scoprirsi e riconoscersi nella possibilità di sfuggire, attraverso questo confronto, ai  condizionamenti sociali, politici  e culturali del proprio ambiente di provenienza.

Non è un caso se il Municipio 6 di Roma ospita per il secondo anno consecutivo questa rassegna. E’ infatti  un territorio già concretamente multietnico e pienamente in sintonia con questo tipo di esperienze.

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