La figlia dell’aggiustaossa

LuLing e Ruth. Madre e figlia. Cina e Stati Uniti.

Di Amy Tan

Economici | 343 | Feltrinelli | 2004 | ISBN: 8807817756

Due persone, due mondi si affrontano e si intersecano in un delicato arazzo di affetti e rancori.

Ruth, quarantasei anni, è cinese solo nelle fattezze: la sua professione, la lingua, il modo di interpretare la realtà sono quelli di un’americana di oggi.

LuLing ha più di settant’anni.

La tragica occupazione nipponica precedente la Seconda guerra mondiale e una serie di disgrazie familiari l’hanno costretta a lasciare il suo paese.

Pur avendo vissuto per mezzo secolo negli Stati Uniti, è profondamente legata alla terra d’origine.

Le sue paure, le ansie e le superstizioni sono ancora quelle di una figlia dell’Impero Celeste.

LuLing vive sola, si mantiene con un povero sussidio e comincia a mostrare i segni del morbo di Alzheimer: fughe improvvise, comportamenti irrazionali, una confusione mentale che la porta a mescolare il presente con le tristi vicende del passato.

Colpita da questa circostanza, Ruth decide di far tradurre dal cinese un manoscritto che, anni prima, la madre le aveva affidato pregandola di leggerlo (cosa che lei aveva sempre rinviato fino a dimenticarsene), per avvicinarsi al suo passato.

E, in effetti, il passato si rivela colmo di sorprese.

Ruth infatti scopre che il suo bisnonno era un ‘aggiustaossa’ e apprende segreti familiari inimmaginabili, rivelazioni che scavano dei solchi nella sua identità, acuiscono la sua sensibilità, le suggeriscono nuovi pensieri, che, in un sottile gioco di riflessi, si mescolano alle figure sorprendenti del racconto materno.

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