Recensione di Tricky Businness di Lee Lik-Chi

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La rivalità tra i boss di Honk Kong è grande, specialmente tra Ko Hing, soprannominato “Tricky king” e tra Shi Chung.

TRICKY BUSINESS – Zhenggu wang di Lee Lik-Chi (1995)

Durata: 90
Origine:
Hong Kong
Produttore:
Wong Jing
Sceneggiatura:Gu Dezhao Li Lizhen
Interpreti: Lau Ching Wan, Anita Yuen, Eric Kot, Law Kar Ying, Zhang Lanying, Ge Minhui, Yuan Yongyi, Liu Qingyun, Li Haifeng, Luo Jiaying


Quest’ultimo vuole prendere il posto del rivale ed in suo aiuto interviene Lau ka Lin il peggior nemico di Ko Hing, noto anche come “Tricky Emperor”.

Il loro primo incontro mette a dura prova gli assistenti di “Tricky King”, i quali si trovano alle prese con cozze assassine, un’aragosta spadaccina e palloncini esplosivi.

Ma il loro boss riesce ad avere la meglio su Lau ka Lin che fugge inseguito da razzi birra. Ko Hing si getta nell’inseguimento del nemico, ma nella foga della corsa si imbatte e si scontra con una giovane che ruzzola giù da una rampa di scale.

Dispiaciuto la porta in ospedale e lì scopre che la giovane oltre ad essere cieca ha un cancro al cervello e la botta presa potrebbe peggiorare la sua situazione.

Si sente sempre più in colpa e quando Moon si sveglia chiedendo chi l’ha spinta giù per le scale, egli non ha il coraggio di confessare. Promette di occuparsi di lei e così fa. La prende in casa sua assieme alla cugina, la quale crea attriti tra i due assistendi di Ko Hing, che cercano in tutti i modi di conquistarla. Mentre Lau Huet, Bat Chi si contendono la bella Lin, Moon invece è sempre più serena con “Tricky King”: vanno al mercato dei fiori, in bici, in macchina e passaggiate serali ricche di imprevisti.

La gioia è così che lui decide di ribattezzarla “Happy”, mentre lei lo chiama “Candy”, ma la dura realtà del cancro della fanciulla porta Ko Hing a capire quanto importante Moon sia divenuta per lui.

Decide di mantenere una promessa che le aveva fatto e cioé di portarla a vedere l’alba. Dopo una lunga scalata e un cielo nuvoloso apparente arriva un pallido sole che illumina i loro volti.

Romanticissimo, se fossero soli: da sotto una roccia Lau ka Lin spia i due e decide di raccontare a Moon che colui che l’ha fatta ruzzolare per le scale è proprio il suo amato “Tricky King”.

Ella fugge sconvolta, inciampa e ruzzola giù per la collina. Grandi e gravi sensi di colpa tromentano l’animo di Ko Hing per espiare il dolore verso l’amata decide di donare alla fanciulla le sue cornee.

Dopo aver firmato l’autorizzazione, pronto per l’operazione, mentre si trova sul lettino e sta ricevendo l’anestesia, scopre che il suo amore lo ha ingannato: “Tricky Emperor in persona confessa che le due giovani sono sue figlie e che Moon non è cieca.

La vendetta che Lau ka Lin aspettava da circa 20 anni si è compiuta, anche a vantaggio di Shi Chung, il quale prende il posto dell’ormai sconfitto boss. Shi Chung prende gli onori dei suoi subalterni, ma spaventano da uno scherzo degli assistenti di “Tricky King” finisce per far malmenare il direttore della compagnia, il quale in mutande munito di un coltello lo insegue adirato.

La questione, ora che Ko Hing e Moon si sono confessati il reciproco amore e lei ha salvato lui dall’esportazione delle cornee, è da giocarsi tra i due eterni nemici “Tricky King” e “Tricky Emperor”.

Tra razzi ed esplosioni si ritrovano ad essere entrambi in pericolo e a necessitare l’intervento di Moon.

La riappacificazione con matrimonio della coppia di innamorati che aspetta un sucessore alla casata conclude la folle avventura.

La pellicola fin dalle sue prime immagini porta in un mondo dove scherzi, prese in giro, situazioni ironiche e grottesche sono i cooprotagonisti della narrazione.

In questo mondo di finti super eroi (se usciti dalla cabina dell’ascensore, precipitano dal 18 al 13 piano dentro e fratumano una lastra di vetro, riamngono indenni) apparecchiature telecomandate per distorcere la voce, sigari esplosivi, banane esplosive che scivolano e missili inseguitori con occhi fotografici sono all’ordine del giorno.

Colori vivaci e musiche ilari ricamano maggiormente il senso di stordimento e confusione che gira attorno alla storia d’amore di Ko Hing e Moon.

Nonostante l’ambito sociale trattato è quello dei boss, non si parla mai di mala vita ma solo d’amore.

La vendetta e l’odio rendono ciechi, mentre l’amore riporta serenità ed unione là dove vi era divisione.

Una scena del film dove uno degli assistenti di “Tricky King” dice “Un cinese non picchia un altro cinese” può riportare alla mente alcune battute di Bud Spencer dei film italiani degli anni 70: “Ecché ci si picchia tra grassi?”

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