Recensione di ‘Mangiare bere uomo donna’ di Ang Lee

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Il regista taiwanese Ang Lee, che ha trovato successo in America collaborando come assistente di Spike Lee nel 1983, vincitore dell’oscar con “La Tigre e il Dragone” e nelle sale italiane con “Hulk” in questa sua pellicola racconta del conflitto generazionale di un padre e delle sue tre figlie.

MANGIARE BERE UOMO DONNA – EAT DRINK MAN WOMAN (YIN SHI NAN NU) di ANG LEE (1994)

Origine: TAIWAN – USA
Produzione: LI-KONG HSU – CENTRAL MORION PICTURES CO. – GOOD MACHINE INC.
Produttori: Kong Hsu, Li-Kong Hsu
Produttori associati : Ted Hope, James Schamus
Produttore esecutivo: Feng-Chyt Jiang
Produzione Design: Fu-Hsiung Lee
Distribuzione:
COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA 1994 – COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO, BIM CLASSIC VIDEO
Soggetto: Wang Hui-Ling, Ang Lee, James Schamus
Sceneggiatura: Ted Hope, Wang Hui-Ling, Ang Lee, James Schamus
Attori: Sihung Lung, Wang Yu-Wen, Chien Lien Wu, Yang Kuei-Mei, Gua Ah-Leh, Yu Chen, Lu Chin-Chen, Lester Chit-Man Chan, Chen Chao-Jung, Sylvia Chang, Winston Chao, Chi-Der Hong, Gin-Ming Hsu, Huel-Yi Lin, Shih-Jay Lin, Chin-Cheng Lu, Cho-Gin Nei, Yu-Chien Tang, Chung Ting, Cheng-Fen Tso, Man-Sheng Tu, Chuen Wang, Jui Wang, Hwa Wu, Michael Taylor
Fotografia: Jong Lin
Montaggio: Tim Squyres
Assistente alla regia:
Yang-Sheng Ou
Musiche Originali: Mader
Musiche: Georg Friedrich Händel, Giuseppe Verdi, Ludwig van Beethoven (from “9th symphony”)
Suoni: Alex Albanese, Tom Paul, Steve Silkensen, Reilly Steele
Costumi: Wen-Chi Chen
Trucco: Wai-Ming Lee

Nella moderna Taipei dalle strade trafficate e dai ritmi lavorativi frenetici, la famiglia di Chu, uno chef di alta cucina tradizionale cinese, vedovo da ormai sedici anni si trova abitualmente a condividere abbondanti banchetti preparati da lui con amorevole cura.

Le sue tre figlie sono molto belle: la maggiore Jia-Jien è un’insegnante di chimica alle scuole superiori, votata ad una profonda fede nel cristianesimo e nella chiesa battista; Jia-Chien è vicepresidente di una compagnia aerea taiwanese, pignola quanto il padre e ambiziosa nella carriera; la più piccola Jia-Ning è una studentessa e commessa nel fast-food “Wendy’s”.

Il consueto pranzo domenicale, anche se apprezzato dalle fanciulle, è ormai diventato un rito pesante, poiché le giovani sono arrivate ad un punto in cui è difficile comunicare tra di loro ed anche con l’ormai vecchio padre: sentono crescere in loro la necessità di regolare le proprie vite con maggiore libertà.

Il padre ha l’abitudine di svegliare ogni mattina le sue figlie una ad una ed uscire a fare joking prima di preparare loro la colazione.

Egli, nonostante sia un maestro nel suo mestiere, e spesso anche quando è in giornata di riposo viene chiamato per risolvere problemi o preparare piatti per i banchetti ufficiali, ha perso il sapore da parecchi anni e per questo motivo nella cucina del ristorante dove lavora fa assaporare le pietanze a Wen un cuoco che è anche il suo amico fidato.

A lui, dopo il lungo lavoro culinario, confida di essere preoccupato per le sue figlie, Chu le vorrebbe vedere felici con un uomo accanto che le rispetti ed in una casa propria, poiché alla loro età tutte e tre abitano ancora con lui.

Egli è una persona premurosa ed è attento sempre alla nutrizione dei suoi cari e vicini, al punto tale che inizia a prepara quotidianamente il pranzo da portare a scuola per la nipote Shan-Shan, figlia di una delle migliori amiche di Jia-Jien. Jia-Ning, che è una ragazza schietta, nel fast food dove lavora nota che una collega non si comporta correttamente nei confronti dello spasimante Guo Lun, così decide di parlare con il giovane, che finisce per corteggiare proprio lei.

Con sorpresa di tutti, la più piccola della casa è quella che prende per prima il volo, ma non nella maniera che il padre sperava, poiché una sera proprio a tavola annuncia di essere incinta e di essere in procinto di traslocare. Jia-Jien, si dice, ancora innamorata del suo ex fidanzato Li Kai, nonostante la sua storia sia finita con lui da ben nove anni.

Ella inizia a ricevere delle lettere, sulla sua cattedra, da un ammiratore sconosciuto che la mettono in profonda crisi.

La sua migliore amica, sposata con un americano, è in procinto di divorziare e la vecchia e brontolona madre, la signora Liang, fa ritorno a Taipei per abitare con la figlia maggiore Jin-Rong e la nipotina, che con la sua simpatia ha conquistato il vecchio Chu, il quale ora cucina anche per i compagni di classe della bimba.

Jia-Chien, ha una relazione con il proprietario di una galleria d’arte, Raymond, che spesso le consiglia di investire in pitture, ma lei preferisce usare tutti i suoi risparmi per acquistare un appartamento ed essere finalmente libera.

Non riesce però a rivelare al padre la notizia, poiché egli la interrompe durante una cena, raccontando di aver letto che la ragazza sarà promossa a direttore della compagnia nella sede di Amsterdam.

La giovane, che inizialmente non era disposta ad accettare la promozione, scopre di essere stata truffata dalla compagnia edilizia.

Nel frattempo viene a conoscenza che un suo collega di lavoro è proprio Li Kai, l’ex fidanzato della sorella maggiore, e turbata chiede spiegazioni all’uomo, il quale le fa comprendere che la sorella in questi nove anni si è messa la maschera della vita della sua migliore amica.

Jia-Chien non riesce a rivelare di aver scoperto il segreto di Jia-Jien, poiché Wen, che era stato precedentemente ricoverato in ospedale muore. Jia-Jien, che continua a ricevere messaggi poetici sulla sua scrivania, si convince siano provenienti da Ming-Dao, suo collega ed insegnante di ginnastica.

Dopo aver riletto i numerosissimi biglietti, carica di passione cerca di scoprire se è proprio lui l’anonimo spasimante, ma scopre che sono i suoi allievi a farsi beffe di lei. Delusa ed in lacrime, viene confortata proprio da Ming-Dao.

Poco dopo durante una cena a casa del maestro Chu, Jia-Jien annuncia di essersi sposata in mattinata e con la moto di Ming-Dao sfreccia verso il suo nuovo futuro. Chu e Jia-Chien sono rimasti soli nella grande casa.

Spesso la signora Liang, la piccola Shan-Shan e Jin-Rong fanno loro visita. La signora Liang ha messo gli occhi sul cuoco e lui che ascolta pazientemente i deliranti discorsi di lei, ritrova lentamente il sorriso.

Come consuetudine della famiglia di Chu, è quando si è riuniti a tavola che si confidano segreti e desideri: questa volta è il turno del maestro cuoco, il quale ritiratosi dall’attività nel ristorante, intende vendere la grande casa e sposarsi.

Tutto normale, o quasi, perché le figlie che si aspettavano di scoprire la figura della signora Liang, quale futura matrigna, sorprendentemente apprendono che il ruolo sarà preso dalla giovane Jin-Rong.

Inevitabilmente lo stupore porta a credere che il padre abbia bevuto troppo grappa, ma Chu rivela che la loro storia dura ormai da molto tempo.

Ognuno prende la sua strada: Chu che presto diverrà nuovamente padre si è sposato con Jin-Rong; Jia-Ning è un mamma serena; Jia-Jien ha fatto convertire il marito nella chiesa battista; Jia-Chien, riprende l’incarico per Amsterdam e compra la casa paterna, dove finalmente dà estro alla sua creatività culinaria preparando proprio nella cucina del maestro Chu pietanze prelibate, tra cui una zuppa allo zenzero che riporta le papille gustative del vecchio padre alla capacità di percepire nuovamente i sapori.

Il titolo è un vecchio proverbio cinese, che spiega le necessità della vita. Nella storia di questa famiglia è usato ironicamente da Chu, il quale vuole spiegare che anche le cose più semplici, come i rapporti tra familiari, possano diventare complicate. “Mangiare Bere Uomo Donna” per gli appassionati di cucina è un sogno cinematografico poiché fin dall’inizio della pellicola appaiono preparazioni di prelibate pietanze.

Manicaretti succulenti, per tutta la durata del film sono presenti numerose volte, preparati da Chu ed anche da Jia-Chien, nei due momenti in cui si sente più libera.

La figlia infatti ha sempre desiderato e voluto seguire le impronte del padre, ma proprio a causa di questi è stata allontanata dagli amati fornelli e per questo tra i due si è creata una sorta di incomunicabilità.

La famiglia solo a tavola riesce a confidare i segreti più importanti. Proprio in questi momenti di comunione dei pasti avviene la condivisione dei sentimenti.

Il cibo ha un ruolo importante e rivelatore ed è segno dei cambiamenti all’interno della famiglia, forse anche della trasformazione e della cultura cinese: il cibo diviene mezzo di comunicazione per eccellenza.

La cucina di Chu, legata ad una cultura antichissima si contrappone al mondo moderno delle figlie.

Chu infatti non riesce a confidare neppure le visite mediche di accertamenti che fa. Le vite dei quattro protagonisti pur appartenendo alla stessa famiglia sono slegate e il loro sfiorarsi avviene per mezzo del cibo.

Nella cultura cinese il momento del mangiare assieme, è importantissimo, infatti molti registi hanno sottolineato nelle loro opere le componenti che si creano quando i cinesi si riuniscono attorno ad un tavolo, in amicizia o in amore: anche in “Xiao Wu” e “Platform” di Jia Zhangke sono numerose ed importanti le scene dei pasti, che simboleggiano passaggi evolutivi nei rapporti con gli altri.

La pellicola ha dei momenti davvero comici ed inaspettati, quali lo svenimento della signora Liang, per la delusione della mancata proposta di matrimonio. Per tutto il periodo della narrazione la luce è calda, i colori sono alla ricerca dell’armonia interna, si accendono maggiormente quando i cuori dei quattro si schiudono dal silenzio. La fotografia attenta e ricercata, in certi momenti particolari attraverso sottolineature di quadri nel quadro coinvolge al punto tale chi guarda tanto da portarlo nella casa di Chu.

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