Recensione de ‘La Locanda della Felicità’ di Zhang Yimou

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Un vecchio furgoncino dall’interno dipinto di rosso, che ospita coppiette che pagano per amoreggiare in tranquillità, è lo stratagemma che il povero Zhao è riuscito a trovare per guadagnare un po’ di soldi e trovare una moglie.

La Locanda della Felicità – HAPPY TIMES – Xingfu shiguang (2000) (DVD)

di Zhang Yimou

Durata: 106
Origine: CINA
Produzione: GUANGXI FILM STUDIO, ZHUHAI ZHENRONG CO.
Coproduzione: BEIJING NEW PICTURE DISTRIBUTION COMPANY
Distribuzione: 20TH CENTURY FOX
Soggetto: tratto dalla novella di Mo Yan “Shifu, You’ll Do Anything For A Laugh”
Sceneggiatura: Gui Zi
Fotografia: Hou Yong
Interpreti: Zhao Benshan, Dong Jie, Dong Lihua, Fu Biao, Li Xuejian, Leng Qibin, Niu Ben, Gong Jinghua, Zhang Hongjie, Zhao Bingkun
Montaggio: Zhai Ru
Musiche Originali: Bao San
Suono: Wu Lala
Scenografia: Cao Jiuping
Costumi: Huarniao Tong

L’uomo avendo incontrato una donna piuttosto grassa, che sembra disposta a sposarlo, per assicurarsi di portarla all’altare, le racconta di essere un importante amministratore di un grande hotel del centro e le parla di un matrimonio ben al di là delle sue possibilità.

La donna, madre di un ragazzino capriccioso e grasso, aspira a migliorare la sua posizione sociale e liberarsi della figliastra cieca Wu Ying, rimastale a carico dal primo marito fuggito. Questa si rivolge dunque a Zhao per procurare a Wu Ying un lavoro di cameriera, anche senza retribuzione, nel suo “sontuoso albergo”.

Wu Ying, diciottenne che è rimasta cieca a causa di un tumore al cervello, inizialmente rifiuta di seguire il vecchio, perché questi critica il modo e la condizione in cui suo padre ha abbandonato la matrigna, ma poiché la situazione con la donna ed il fratellastro è pessima, segue ugualmente Zhao per lavorare alla “Locanda della felicità”.

Arrivati sul luogo dove è parcheggiato il furgoncino, con sorpresa il pensionato scopre che una ditta di demolizioni sta abbattendo l’area e proprio nel momento del loro arrivo una gru ha preso con le sue morse l’autobus, unica ed ultima speranza di reddito per l’uomo. Imbarazzato e non sapendo come comportarsi, approfittando della cecità della ragazza, finge di parlare con un’operario.

Ma Wu Ying non crede alla giustificazione che inventa Zhao perché i rumori che sente non corrispondono alla ristrutturazione di un edificio.

L’uomo decide allora di riportarla dalla matrigna. Giunti a casa la ragazza sente che hanno spostato tutte le sue cose, i mobili della sua vecchia stanza sono stati venduti per acquistarne dei nuovi per il fratellastro.

Wu Ying, già provata dall’accaduto, si sente proporre dalla matrigna di lavorare come massaggiatrice oppure come prostituta; sconvolta scappa via in lacrime.

Zhao, preoccupato, dopo averla calmata, la porta nel suo appartamento giustificando la povertà di spazio con l’ennesima bugia: è la casa di un suo dipendente. Nel frattempo, poiché l’uomo ha promesso alla corpacciuta fidanzata di procurare un lavoro a Wu Ying, con l’amico Li, si reca in un centro massaggi per capire come ricreare un ambiente simile; per questo regitra i suoni dell’ambiente ed i rumori della strada.

Con l’aiuto dei suoi amici, ricostruisce una stanza massaggi all’interno di un capannone abbandonato in periferia e, sempre con la loro complicità, concorda in modo che questi si fingano dei clienti. Wu Ying, ignara del trucco perfettamente ingegnato, mette per il suo primo giorno di lavoro il suo abito più bello, per dare una buona immagine del centro massaggi ai frequentatori.

Durante la giornata, i finti clenti non si fanno attendere, anche perché, il gruppo degli amici di Zhao è stimolato dal fatto che l’uomo dia loro del denaro per recitare la parte.

Il trucco si protrae per giorni ed il pensionato inizia ad affezionarsi alla ragazza, tanto da desiderare di darle una mano per racimolare il denaro per pagare l’operazione agli occhi. Inizia così a vendere alcuni degli oggetti di casa a partire dal televisore, il cui ricavo viene utilizzato per acquistare un abito rosso per Wu Ying.

Zhao, non avendo più notizie dalla matrigna della giovane, decide di presentarsi da lei con un mazzo di rose rosse, ma non la trova.

Nel frattempo, Wu Ying inizia ad avere i primi sospetti di non trovarsi in una reale sala massaggi poiché il nastro del registratore, con i rumori della strada, ha una brusca ed inopportuna interruzione.

Esce dalla stanza e non sente alcun suono.

Il giorno successivo si verifica un altro inconveniente: Zhao ha terminato il denaro e non può più pagare gli amici affinché continuino a fingersi clienti e neppure dare loro i soldi per pagare il lavoro di Wu Ying.

Una delle pensionate però ha un’idea: usare dei fogli di carta con il taglio e la stessa consuistenza delle banconote. Preoccupati che la giovane se ne accorga tentano questo stratagemma.

La ragazza dal tatto e dall’odore intuisce che il denaro è falso, ma decide di stare all’inganno.

E’ felice ugualmente.

Fuori dal lavoro confida al pensionato il suo desiderio di risparmiare i soldi guadagnati per pagarsi l’intervento agli occhi. Wu Ying, poiché si fida del vecchio chiede che questi legga per lei una lettera che tempo fa le aveva scritto il padre, ma l’uomo proprio perché non vuole deludere le aspettative della ragazza inventa una parte in cui il genitore chiede della figlia.

Zhao, nonostante non abbia mai avuto neppure un segno di reale interesse da parte della fidanzata, continua a cercarla sia per telefono che presso la sua abitazione. Scopre così che la donna ha un altro uomo e che questa ha scoperto il suo castello di sabbia fatto di continue bugie sulla sua condizione finanziaria.

La donna ora che si sente agiata economicamente vuole indietro la figliastra affinché il suo nuovo compagno le possa procurare un lavoro.

Il vecchio Zhao è sconvolto, si ubriaca e mentre farnetica per strada viene picchiato da dei bulli.

Barcollante in direzione di casa viene investito da un camion.

I suoi amici, visitandolo all’ospedale, mentre questi è in rianimazione, trovano tra i suoi oggetti personali una lettera indirizzata a Wu Ying, in cui l’anziano finge di essere il padre della ragazza.

Si recano dunque a casa di Zhao per leggerla, ma la giovane non c’è. Ha lasciato un nastro registrato dove dice di aver sempre saputo tutto ma di non essersi mai sentita ingannata, poiché ha vissuto con lui i suoi giorni più belli ed anche se nell’ultimo periodo il denaro era falso, ha capito che le intenzioni erano vere.

Il gruppo di amici commosso riaccende il registratore ed inizia a leggere la lettera. Wu Ying, ignara di ciò che è accaduto a Zhao, si è messa alla ricerca del padre scomparso da anni.

Questa fiaba agro dolce di Zhang Yimou presenta nei personaggi principali una forte carica di malinconia.

Difatti l’unico obbiettivo del vecchio Zhao, carattere predominante nella pellicola, è sposarsi, poiché è arrivato ad un’età, in cui è vergognoso essere single.

Desidera trovarsi una moglie grassa per tenerlo ben caldo la notte, però sfortunatamente s’imbatte in una donna fredda e gelida che, solo dopo aver scoperto la sua avidità e rozzezza, definisce “ribollita di pecora”.

Per lei però architetta bugie su bugie, crea situazioni grottesche e cerca di sfruttare con ingegno i pochi mezzi a sua disposizione, come comprare rose semi appassite a cui tagliare i petali sciupati per farle passare per piccoli bocciuli.

Le sue menzogne e contraddizioni coinvolgono anche Wu Ying, l’altro personaggio positivo della fiaba. La storia contrappone fortemente i caratteri positivi dei buoni e quelli negativi dei cattivi.

Senza ombra di dubbio la matrigna è nettamente un personaggio negativo come lo è pure suo figlio, pronto ad approfitarsi della cecità della ragazza per rubarle il cibo dalla ciotola.

L’opulenta megera, in questa tenera favola, dice la verità, ma una verità scomoda, velata di arroganza, avidità e crudeltà, mentre Zhao il buono, racconta un sacco di frottole, le cosiddette bugie bianche, per non trascorrere gli ultimi anni della sua vita in solitudine e per non deludere le aspettative di Wu Ying.

Vengono inoltre evidenziate le realtà di in una città moderna, dove la povertà ed il neocapitalismo, in una Cina ricca di contraddizioni, sono all’ordine del giorno.

Coinvolgono ed investono sempre di più la gente comune: Zhao vorrebbe comprare un gelato per Wu Ying, ma non si può permettere il costo di un Hägen Daas e quindi offre alla ragazza un economico ghiacciolo.

Anche se il finale non è dei più rosei, con Zhao in ospedale e Wu Ying alla ricerca di un padre che è fuggito per sperperare tutti i soldi della matrigna, non può sfuggire la nota del ritrovato sorriso della fanciulla che, ora carica di energie e fiducia in una vita migliore, trova il coraggio di mettersi in cammino ed affrontare da sola il suo destino.

I colori della pellicola hanno tonalità brillanti, vivaci e calde. Predomina tra tutte il rosso, in tutte le sue sfumature e tonalità: all’interno del furgoncino, quello delle rose per la matrigna, del vestito comprato per Wu Ying etc …

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