A mad woman di Chor Yuen

Intrigante mix di horror e melodramma, A Mad Woman tratta il tema delle tradizioni e del duro trattamento delle donne nella società feudale cinese.

A MAD WOMAN – Feng fu di Chor Yuen (1964)

Durata:
100′
Origine:
Hong Kong
Produzione:
Shan Lian
Produttore:
Zigui Zhu
Sceneggiatura:
Gang Cheng, Yuen Chor, Hou Xue
Fotografia:
Gui Wen
Interpreti:
Yan Bai, Man Li Huang, Dui Lu, Houyou Zhang, Pak Yin, Cheung Wood-yau, Ko Lo-chuen, Ma Siu-ying, Lui Kei, Wong Man-lei
Montaggio:
Chang Cai
Musica:
Lin Yu
Scenografia:
Wen Wen

Vent’anni prima dell’epoca in cui è ambientato il dramma principale del film, una donna in un villaggio ha dato alla luce una figlia femmina, e le recriminazioni per non aver partorito un maschio l’hanno fatta impazzire.

Abbandonata dal marito e dalla famiglia, la donna si è rifugiata sulle colline e la sua storia è diventata una leggenda locale.

Due decenni dopo, il dramma si ripropone nel villaggio quando un capofamiglia (Lo Dun) spera che nasca un pronipote maschio per dare vita alla quarta generazione.

L’uomo è così risoluto che per avere un maschio nella famiglia si ricorre a pratiche magiche, come estrarre un bimbo d’oro da una cesta, o come far rubare alla futura madre Lee Yeuk-mui (Pak Yin) una scarpa maschile per nasconderla sotto il cuscino.

Ogni trucco si rivela comunque vano e quando Yeuk-mui partorisce una figlia i tormenti che hanno colpito l’altra donna vent’anni prima si ripetono.

Senza accontentarsi di sfruttare semplicemente il melodramma e le problematiche sociali, Chor Yuen aggiunge alla storia principale un mix di horror e interessanti deviazioni dalla trama.

La componente horror segna l’inizio del film, con uno scroscio di selvagge risate nell’oscurità, e trae beneficio dalla scenografia atmosferica, per quanto le scene di paura non siano nel film prioritarie rispetto alla descrizione delle difficoltà femminili.

Il cast, la cui recitazione potenzia il dramma, è spettacolare, Wong Man-lei si esibisce in una fedele riproduzione del personaggio che dà titolo al film, mentre Pak Kin, al termine della sua carriera, dimostra una grande versatilità nel suo percorso verso la follia.

Cheung Wood-yau, nel ruolo del marito di Yeuk-mui, diventa il principale avversario dell’ingiustizia; e anche Lui Kei va controcorrente in un cameo nei panni di un medico occidentale.

Ko Lo-chuen e Ma Siu-ying aggiungono un tocco comico nei panni del Signor e Signora Chiu, una coppia che complotta ai margini della vicenda per rendere la vita più dura possibile per Yeuk-mui.

Si Ringrazia il Far East Film Festival per la gentile collaborazione

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