The Best of Times di Tso-chi Chang

In competizione alla 59a Mostra del Cinema di Venezia il film taiwanese di Tso-chi Chang porta sullo schermo la storia di Ah Wei ed Ah Jie.

The Best of Times – Meili shiguang di Tso-chi Chang (2002)

Durata: 109′
Origine:
Taiwan, Giappone
Produttori:
Shih-yuan Lu, Hung-Chao Ma
Produttore esecutivo: Makoto Ueda
Produzione Design: Huai-En Chen
Sceneggiatura: Tso-chi Chang
Fotografia: Yi-ming Chang
Interpreti:
Fan Wing, Meng- Jie Gao, Wan-mei Yu, Mao-ying Tien, Yu-chih Wu, Shang-Ting Chang, Hen-Bao Lin, Yi-Tse Zeng, Ming-shiou Tsai
Montaggio:
Ching-Song Liao
Assistente alla regia:
Chao-Ren Hsu
Original Musiche Originali:
Thio Hugo-Panduputra con “Raining Pleasure”
Suoni:
Thio Hugo-Panduputra

Il primo fa il posteggiatore in un night club e quando viene promosso al recupero crediti per il boss Brother Gu, chiede immediatamente di assumere anche l’inseparabile amico. La situazione familiare di Ah Wei non è delle migliori. Il giovane orfano di madre ha una sorella gemella, Min, malata di leucemia. Per questo motivo Min si è rinchiusa in se stessa, preferisce trascorrere il suo tempo a scrivere in solitudine. Il padre spesso esorta il figlio a trascorrere più tempo con lei, poiché la giovane ha da troppo tempo perso ogni tipo di stimolo o interesse: trascura persino il grande acquario pieno di pesci tropicali che tanto l’appassionava. Ah Jie invece ha un fratello ritardato e come Ah Wei vive con una sfilza parenti. I due ora che possiedono una pistola per intimorire i creditori, poiché in un momento di ira minacciano uno zio con l’arma, per evitare possibili incidenti decidono che uno dei due terrà la pistola, mentre l’altro il loro unico proiettile. I ragazzi ricevono dal boss come incarico di cercare Hsu per riscuotere un debito, ma i suoi amici li accerchiano nell’appartamento dove Ah Wei e Ah Jie sono convinti di trovare il creditore. Inizia una rissa che porta Ah Jie ad estrarre la pistola e sparare. I due scappano. Presi dal panico telefonano al Signor Gu , che venuto a conoscenza dell’accaduto afferma di non conoscerli. Dopo essere stati abbandonati dal loro datore di lavoro, i due si rendono conto che hanno lasciato nell’appartamento la pistola e la borsa. E’ troppo pericoloso per Ah Wei e Ah Jie tornare a casa, la soluzione migliore è passare la notte da un amico. Si rifugiano così in un villaggio lungo la costa, dall’ex-fidanzato di Min. Ospitati nella casa di Tse, Ah Wei nota immediatamente che il giovane ha un acquario uguale ed identico a quello della gemella. Tse nel frattempo intrattiene i due ospiti suonando la tastira, ma proprio quando l’atmosfera inizia a farsi più rilassata viene interrotto dalla madre che lo invita a prepararsi per andare a pesca di anguille. Ah Wei e Ah Jie lo accompagnano. Ah Jie, inconsapevole di certe regole da rispettare durante la pesca, abbaglia con una torcia alcuni pescatori intenti nel loro lavoro, creando così in essi scompiglio ed agitazione: hanno paura che i pesci scappino. Intanto Ah Wei seduto sulla spiaggia accusa dei forti dolori allo stomaco e chiede ai due compagni di portarlo da un dottore. Ah Jie preferisce rimanere sulla spiaggia e lì si addormenta. Alle prime luci dell’alba si sveglia sommerso dall’alta marea. Ritornato all’abitazione di Tse scopre da Ah Wei che devono immediatamente fare ritorno a Taipei. I due giovani arrivano nei pressi del loro quartiere, ma in un vicolo hanno una brutta sorpresa: si trovano circondati da una banda. Si separano e scappano, ma Ah Jie, raggiunto da alcuni dei malviventi, viene accoltellato. Ah Wei sconvolto fa ritorno a casa e trova un clima di totale sconforto: la sorella gemella, che lui considerava maggiore poiché nata un minuto prima di lui è morta. Ad aumentare il dolore lo sconforto ci si mette pergiunta la vecchia madre del padre di Ah Wei che accusa l’uomo di non essersi preso abbastanza cura dei figli dopo la morte della moglie. Ma la realtà è che la giovane da tempo malata non ha permesso a nessuno di confortarla o starle vicino, neppure Ah Wei, che le era profondamente legato è stato in grado di allietare il suo ultino periodo di vita. Nella dimora immersa nel lutto arriva un’altra tragica notizia Ah Jie è morto in ospedale. Ah Wei nella sua stanza scopre che il proiettile che conservava si trova ancora nella sua camera: non capisce. Sconvolto dai lutti delle persone a lui più care, il giorno sucessivo si apposta e colpisce con un mattone la testa del Signor Gu e scappa via. Giunto in prossimità di casa, Ah Wei rivive la scena del vicolo da qualche istante prima che Ah Jie venisse accoltellato. Questa volta però Ah Jie si salva. I due scappano assieme, ma, nuovamente circondati dalla banda, come unica salvezza debbono buttarsi nelle acque di un canale: nuotano, giocano e mimano mosse di arti marziali, mentre l’acqua piano piano diventa sempre più simile al fondo dell’acquario. Si trovano circondati da pesci tropicali: sono sereni.

Nonostante le avversità abbiano messo a dura prova le famiglie di Ah Wei e Ah Jie i due ragazzi hanno la sensazione di vivere nel migliore dei tempi. Ah Wei non è soddisfatto del proprio lavoro di posteggiatore, mentre Ah Jie è appassionato di trucchi magici e di kung-fu , anche se non si sentono a loro agio nei panni che indossano per loro la cosa più importante è trascorrere assieme il loro tempo da amici inseparabili. La vita che fluisce in modo casuale e disordinato prende una nuova svolta con l’incarico assegnato ad Ah Wei, ma la loro intraprendenza e poca esperienza li mette in seri guai. Il regista però con un finale a sorpresa dimostra che non è detto che le cose, una volta presa una brutta piega, debbano finire proprio nel peggiore dei modi: si può sempre cambiare direzione e rivivere le situazioni mutandone il corso. Ah Wei e Jei possono in questo modo vivere così in un nuovo tempo migliore del primo. I due ricominciano ed il luogo dove hanno questa nuova occasione è l’acqua. Questa, simbolo della libertà e della rinascita purifica Ah Wei e Ah Jie dai loro errori e dalla precedente esperienza vissuta. L’acqua è magica e porta con sè il segreto del ciclo vitale. Per tutta la pellicola è metafora centrale: sia con l’acquario che intrappola e allo stesso tempo custodisce i meravigliosi pesci tropicali, sia con il canale che delimita i confini del quartiere dove abitano i due protagonisti che corrispondono ai confini del loro destino, ed in fine quando Ah Wei e Ah Jie vi si tuffano dentro diviene redenzione e salvezza. La lunga onirica inquadratura finale sott’acqua assieme all’iniziale piano sequenza che introduce alla vita nel povero sobborgo di Taipei rappresentano momenti di elaborata ricerca tecnica ed artistica da parte del regista. La fotografia si distingue per tonalità vive, dove predominano colori accesi come i blu dell’aquario dai pesci multi colori; il rosso delle lanterne che illuminano l’interno dell’abitazione di Ah Wei; il verde della vegetazione della città negli scorci dei vicoli, come quello dove Ah Wei, dopo aver appreso della morte della gemella, si apposta a pensare su un muretto di mattoni rossi che da su un canale circondato da alberi; il marrone ed il color ruggine delle case accatastate nei vicoli strettissimi e bui.

Dominique Musorrafiti

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