In the heat of the sun di JIANG WEN

Ma Xiaojun, Liu Sitian, Big Ant e Yang Gao, dopo i festeggiamenti solenni davanti ad un enorme statua di Mao, nel periodo della Rivoluzione Culturale, vedono i loro genitori partire per la rieducazione delle campagne.

IN THE HEAT OF THE SUN – Yangguang Canlan de Rizi di JIANG WEN (1994)

Durata:
134
Origine:
CINA, HONG KONG, TAIWAN
Tratto da:
“Wild Beasts” di Wang Shuo
Coproduzione:
KING’S VIDEO LTD, STAR CITY FILM & TV DEVELOPMENT LTD, DRAGON FILM INTERNATIONAL LTD
Distribuzione:
EUN FILM / OCEAN FILM (CINA) GOLDEN HARVEST (HONG KONG)
Attori:
Tao Hong, Ning Jin, Geng Le, Jiang Wen, Xia Yu
Sceneggiatura:
Jiang Wen
Fotografia:
Gu Chang Wei
Musiche:
Guo Wenjing
Montaggio:
Zhou Yin
Scenografia:
Chen Haozhong

Ma Xiaojun cresce frequentando sempre lo stesso gruppo di amici, i quali amano fare scherzi a scuola ed in giro per la città.

Egli ha una passione particolare, molto abile a scassinare, ama intrufolarsi nelle case e curiosare nei cassetti, tra ricordi ed oggetti. Un giorno in una di queste case scorge una foto di una ragazza sorridente ed inizia a sentire qualcosa per lei di particolare. Ritorna spesso nel suo appartamento, finché un dì rischia di essere sorpreso dalla giovane che è rincasata prima.

Nascosto sotto il letto la intravede cambiarsi e identifica quale segno distintivo della giovane un braccialetto giallo che porta alla caviglia. Ma Xiaojun, non ha un bellissimo rapporto con la madre, che un pomeriggio rimproverandolo avverte in anticipo i dolori del travaglio.

Egli si sente più a suo agio con i suoi amici a fumare per le strade di Beijing, ad indossare divise militari e a partecipare in scorribande e lotte di quartiere. Ma nella sua mente più che mai, ora è entrata l’immagine della ragazza dal cavigliere giallo: la conosce per strada, si chiama Mi Lan, ed ha pochi anni più di lui.

Mi Lan è simpatica e spigliata e quando un giorno lui passa a trovarla, si fa aiutare a lavarsi i capelli. Diventano amici, guardano le foto che ritraggono la giovane e ballano assieme, ma gli atteggiamenti e le attenzioni di lei sono molto più da sorella maggiore che da futura possibile fidanzata.

In questo periodo in Cina gli adulti si riuniscono alle proiezioni di film, a cui non possono presenziare i giovani, che però non interessati ai divieti, si nascondono dietro i sedili delle sale. Ormai anche Mi Lan è parte del gruppo di amici di Ma Xiaojun e si unisce alle loro uscite di trasgressione, e non, tra cinema, piscina e passeggiate nei parchi.

Ma Xiaojun, cerca di mettersi sempre in mostra davanti alla ragazza, ma quando questa incontra tra i suoi amici il fratello maggiore di Liu Sitian, Liu Yiku, si capisce subito che tra i due c’è maggiore intesa.

Le giornate della combriccola di amici sono piacevoli ed alcune volte vedono il gruppo trattenersi assieme fino alle prime ore dell’alba, ma in una mattina in cui Ma Xiaojun torna a casa trova la madre in lacrime per la morte del nonno.

Così con la sua famiglia intraprende un lungo viaggio in treno per partecipare ai funerali dell’anziano appena deceduto. Al suo ritorno però il suo piccolo mondo felice è cambiato, Mi Lan e Liu Yiku si sono avvicinati molto.

Ogni giorno di più si crea tra i due un legame più forte, che inevitabilmente crea la gelosia di Ma Xiaojun.

Egli arriva al punto di criticare in piscina il fisico, paffuto e robusto di Mi Lan, che invece lo aveva sempre attratto, la butta in acqua, ma la ragazza finisce proprio tra le braccia di Liu Yiku.

La gelosia di Ma Xiaojun raggiunge il vertice esplosivo nel mezzo di una cena in un ristorante lussuoso: dopo aver bevuto, infastidito delle attenzioni di Mi Lan verso Liu Yiku, rompe una bottiglia sul tavolo e ferisce il ragazzo … Ma forse questo non è mai accaduto, forse non ha avuto veramente il coraggio di arrivare a tanto.

Già una voce fuori campo ridendo spiega che tutto si è concluso diversamente: in amicizia. Ma Xiaojun però soffre e disperato, sotto la pioggia davanti a casa della ragazza la chiama, lei lo abbraccia, ma da amico, è Liu Yiku che le interessa.

Il giorno dopo cerca di violentarla e le rompe il cavigliere giallo, fanno all’amore. Ma Xiaojun si sente pronto ad affrontare qualsiasi cosa ed in piscina si butta dal trampolino più alto anche se non è molto bravo a nuotare. Gli anni passano ed i cinque amici ormai adulti, divenuti ricchi, sono sempre ancora legati.

Il regista di questa pellicola, che fu attore nel celebre “Sorgo Rosso” di Zhang Yimou, racconta una storia ambientata in un periodo particolare e sofferto per la Cina.

Sono le divise degli adulti, che indossano anche i ragazzi per emulare le battaglie dei padri, a far trapelare l’anno in cui si svolge il film.

Così come la casa del protagonista, dove il cassetto del padre è pieno di medaglie e le pareti ed i mobili hanno immagini e busti di Mao che le addobbano.

Il protagonista, un giovane di sedici anni, non è delineato dal malessere di vivere, ma dalla spensieratezza, dalla voglia di divertirsi, di amare ed essere amato.

Vuole sentirsi libero e ciò è contraddistinto dal suo camminare senza paura sui tetti. I rapporti con la famiglia sono simili a quelli di qualsiasi adolescente della sua età, come pure i primi sentimenti d’amore e gelosia.

Alcune scene, anche se trattano esperienze di vita ambientate a distanza di dieci anni, ricordano “Platform” di Jia Zhangke, come quelle degli amici che cantano assieme e quelle delle feste con musica occidentale, dove il gruppo balla scoordinato. La fotografia è attenta ai dettagli ed ai particolari. I colori della pellicola sono caldi, certe volte il rosso è vivacissimo e brillante, come il costume da bagno di Mi Lan, o il rossetto di un’amica della combriccola, che in un momento di gioco lascia impronte delle sue labbra sulle guance dei ragazzini.

I giochi di luce e riflessi sono numerosi e ricercati, sia quelli legati al sole, che quelli più particolari, come il volto di Ma Xianjun riflesso negli occhiali da sole scuri della giovane di cui è innamorato.

La colonna sonora comprende bellissimi pezzi di musica classica, ma certe volte è iperpomposa. Simpatica la scena del ragazzino pazzo che ritorna più volte nel film cavalcando un tronco di legno, e che ricompare anche nel finale bianco e nero, ormai adulto cavalcando ancora il suo fido destriero.

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