Eye in the Sky di Yau Nai Hoi

L’affermato sceneggiatore Yau Nai-hoi esordisce alla regia con grande sicurezza con Eye In The Sky, un thriller originale e movimentato sulla Surveillance Unit della polizia di Hong Kong.

Regia: Yau Nai Hoi
Anno: 2007
Durata: 90′ min
Origine: Hong Kong

Questa squadra top secret viene fatta intervenire quando una banda di ladri deruba una gioielleria in centro e le prime indagini svelano la routine giornaliera di uno dei colpevoli.

Armata delle immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso e dei dettagli sui pagamenti dell’uomo, tutti registrati dalle onnipresenti tessere magnetiche di Hong Kong per il trasporto e gli acquisti, la Surveillance Unit trova presto le sue tracce e localizza il resto della banda.

Normalmente il lavoro della squadra, a questo punto, è finito: semplici giocatori di rinforzo delle forze dell’ordine, la squadra di solito recede nelle retrovie prima dell’arresto – ma è chiaro che c’è una mente criminale che dirige i rapinatori, e i segugi devono continuare a seguirne le tracce.

Yau è un membro chiave della squadra di sceneggiatori della acclamata casa di produzione Milkyway Image, e ha scritto le sceneggiature per film come A Hero Never Dies, Running On Karma e PTU, prima di passare alla regia.

Il pedigree da “addetto ai lavori” di Yau fa sì che in Eye In The Sky ci sia molto più del semplice brivido dell’inseguimento mentre si sviluppano i dettagli. Quando arriva una nuova recluta (Kate Tsui) nella squadra, il freddo distacco dalla normale lotta alla criminalità e la soppressione delle emozioni anche più basilari vengono presentate come i principi di base cui attenersi.

La squadra stessa è molto unita, eppure opera anonimamente da un ufficio fittizio e insignificante e usa nomi in codice, dal superiore “Testa di cane” (Simon Yam) in poi. Perle di intelligenza si trovano anche dall’altra parte della legge, con i ladri che devono lavorare malgrado una sorveglianza onnipresente e i sistemi di indagine dell’era dell’informazione, e richiedono il comando di un capobanda scaltro (Tony Leung Kar-fai) che è aggiornato sui trucchi del mestiere della polizia.

Con la supervisione del co-produttore Johnnie To, Eye In The Sky attinge per il suo cast ai volti fissi dei film della Milkyway Image, più una fresca faccia nuova. Simon Yam mette a segno un bella rivisitazione della sua immagine ed esibisce una grossa pancia, fingendo di essere un pedone qualsiasi ma dimostrando la memoria fotografica indispensabile nel suo lavoro.

Tony Leung Kar-fai garantisce un insolito avversario nei panni del composto ed enigmatico Shan, una figura criminale che, si vede, la sa lunga su come essere sempre un passo avanti ai poliziotti, e che cova una vena di violenza.

Kate Tsui, al suo debutto cinematografico, arricchisce il cast ed è sempre seducente nel ruolo del nuovo agente, nome in codice Piggy: un personaggio buttato nel mezzo della mischia che impara a resistere alle pressioni.

Tra gli attori non protagonisti, Maggie Siu, Lam Suet e Eddie Cheung aumentano il fascino del film, ciascuno portando il suo contributo all’agile incrociarsi di tensione e divertimento di Eye In The Sky.

Ringraziamo il Far East Film Festival per la gentile concessione

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