Microsoft blocca le copie pirata di Windows in Cina

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24 ottobre 2008 – E’ ufficialmente cominciata la guerra di Microsoft al software piratato in Cina. In questi giorni la campagna anti pirati in Cina è stata inaugurata dal gigante di Redmond. A dire il vero la modalità con cui questa viene portata avanti è già al centro di una forte polemica nel paese. I software Microsoft difatti hanno raggiunto una popolarità immensa nella Terra di Mezzo, soprattutto nelle loro incarnazioni piratate.

L’uso non autorizzato di sistemi operativi Windows e software Word da oggi causerà un blackout del computer ogni ora accompagnato dalla comparsa di un messaggio di avviso in cinese in una finestra popup. Ma la mossa di Microsoft ha già innescato forti polemiche giacché il costo dei suoi software è davvero elevato per le tasche di cittadini cinesi medi, e le modalità con cui questa azione è portata avanti è stata definita illegale da molti avvocati cinesi. La mossa d’altrocanto appare alquanto fuori luogo giacché Microsoft ha sempre tollerato l’uso illegale dei suoi software in Cina, considerato quasi alla stregua di una gigantesca demo per far conoscere e apprezzare i suoi prodotti in attesa di tempi migliori. Con le sue centinaia di milioni di navigatori, dei quali oltre il 90% utilizza WIndows, la Cina non è ancora pronta a investire miliardi di dollari nell’acquisto di software originale. L’operazione anti pirateria in Cina non è passata inosservata. Www.people.com.cn, il maggiore sito governativo cinese ha lanciato un sondaggio sul tema al quale hanno risposto circa 12.000 netizens in poche ore. Il 79% ha dichiarato che se Microsoft abbassasse i prezzi dei suoi software sarebbe più che disposta all’acquisto. Il 12% invece ha dichiarato di essere perplessa a fronte della legalità dell’operazione.

Da Redmond invece arrivano dichiarazioni che cercano di ammorbidire la situazione: entro 45 giorni gli occultamenti dello schermo dovrebbero cessare e la situazione tornare alla normalità. Secondo Liu Chunquan, un avvocato di Shanghai specializzato in protezione delle proprietà intellettuali, la misura adottata da Microsoft è senza dubbio scorretta. Microsoft si sarebbe dovuta rivolgere alla giustizia cinese invece di andare avanti da sola, rischiando di entrare in un vicolo cieco. Per altri invece la mossa di Microsoft è un gigantesco autogol, in grado esclusivamente di attirare le antipatie di milioni di users.

Per le strade delle città cinesi è possibile acquistare una copia di windows vista per meno di 7 yuan, poco meno di un euro. Ma gli utenti hanno già trovato alcune soluzioni al problema: basta difatti chiudere la funzione di auto-update di Windows per eliminare i fastidiosi black-out.

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