I governi locali nel centro del mirino delle critiche pubbliche

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9 dicembre 2008 – Qualcosa è cambiato nell’informazione pubblica cinese in questo scampolo di fine anno. Chi legge quotidianamente i giornali e i siti cinesi non può non aver notato una nuova ondata di critiche da parte dei netizens verso le politiche dei governi provinciali in Cina.

Sempre più spesso appaiono sondaggi sui principali portali internet che bocciano iniziative governative o politiche economiche e sociali supportate dalle autorità locali. Quello che trapela è un quadro di dubbio e incertezze dei comuni cittadini verso l’onestà dei quadri di partito a livello regionale, la cui integrità viene messa sempre più in dubbio e vengono apertamente accusati di corruzione, di slealtà e di perseguire fini tuttaltro che per il beneficio della nazione. La stampa di stato, a differenza di altre volte, non fa nulla per nascondere questo malcontento. Anzi. I principali media cinesi, da Xinhua fino a China Daily, da Sina a 163.com, non fanno altro che gettare benzina sul fuoco e riprendere sondaggi, opinioni e interviste a comuni cittadini che esprimono la propria indignazione e scontento verso i quadri locali. L’ultimo sondaggio condotto da 163.com ad esempio ha bocciato senza mezzi termini gli sforzi governativi di rivitalizzare il settore immobiliare, recentemente stagnante, che sono stati bollati semplicemente come un tentativo di aiutare gli “amici” immobiliaristi piuttosto che aiutare effettivamente la popolazione, oramai incapace di potere acquistare una casa senza dover sottoscrivere un mutuo trentennale. A Guangzhou ad esempio i prezzi delle case oramai hanno raggiunto se non superato gli standard europei, ma gli stipendi dei comuni mortali sono ben lontani dai nostri. Il che vuole dire che se un cantonese desidera comprare casa, deve sottoscrivere un mutuo infinito che lo vedrà legato per sempre alla sua banca.

Gli stessi quadri sono stati individuati dal governo centrale come una delle principali cause del gap economico sociale che sta percorrendo il paese di questi tempi. I principali leader cinesi difatti è da un pezzo che sembrano fare a gara per spronare le autorità compententi a fare luce sui sempre più casi di abusi e corruzioni dei funzionari provinciali che spesso sono causa di frizioni e attriti, dalle conseguenze anche molto evidenti, basti pensare alla rivolta avvenuta qualche mese fa nel Guizhou che ha visto il coinvolgimento di quasi 30.000 persone che si sono sollevate contro gli abusi di un politico locale accusato di omicidio di una ragazzina. Insomma, è in corso in Cina una campagna critica contro queste realtà che minano la stabilità sociale del paese; una delle conseguenze inaspettate di un atto politico tuttosommato prevedibile da parte del governo, è quello di avere allentano, almeno momentaneamente, le restrizioni di libertà di parola della popolazione locale che per una volta tanto ha la libertà di esprimere un’opinione sull’operato del governo.

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