Spiritual Store a Beijing

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3 Gennaio 2008 – E’ ormai diventato un must dei colletti bianchi della capitale cinese possedere una delle bottigliette vuote con impressa un’etichetta con una frase o scritta incoraggiante o benevole.

Questi contenitori vuoti, venduti negli “Spiritual Store”, portano messaggi di luce, speranza, ispirazione quali “Ogni giorno è domenica”, “Il cielo blu di Beijing” etc … e hanno un range di prezzo che varia dai 15 ai 35 RMB (circa da 1,5 a 3,5 Euro ).

Spiritual Store

“Amore e pace” costa 15 RMB, mentre chi non vuole essere sovraccaricato dal lavoro e cerca “No straordinari” spende 25 RMB.

Il proprietario di uno di questi negozi di Pechino, un giovane ventenne, ha riferito al Beijing Evening News che le bottiglie vuote vengono prodotte ad Hangzhou ed etichettate a Beijing.

Ha confermato che vi sono dei clienti abituali e che le bottiglie per questi diventano una forma di psicoterapia. La percentuale maggiore dei frequentatori è femminile e predilige le bottiglie con la scritta “Senso di sicurezza”.

L’afflusso di clienti è ovviamente aumentato durante il periodo delle vacanze proprio perché molti cinesi le considerano un regalo trendy da fare agli amici, infatti il giorno di Natale lo “Spiritual Store” ha venduto dozzine di bottiglie.

La bottiglietta più richiesta dello store , che risulta essere anche la più costosa, 35 RMB , presenta il motto “Lontano dalla tastiera”.

Spiritual Store

Aperto solo da un mese, lo “Spiritual Store” di Pechino nel Dongcheng district, si è subito messo sulla scia di successo dello “Spiritual Supermarket” che era stato aperto a Shanghai lo scorso maggio.

L’innovativo supermarket della metropoli invece vende “Prescrizioni spirituali” impacchettate in bottiglie di medicinali, scatolette metalliche, contenitori del latte, cilindri di plastica o sotto forma di poster, tutti all’insegna degli slogan d’incoraggiamento.

Spiritual Store

Lu Qibin, un professore dell’University of International Business and Economics, ha riferito che l’emergere dell’esigenza di questo senso di sicurezza riflette la crisi spirituale e la pressione psicologica che vivono i cinesi della società moderna e questo tipo di merchandize e negozi possono essere utili temporaneamente per diminuire le preoccupazioni della gente.

Per un cinese medio che deve affrontare le numerose spese di tutti i giorni per vivere può sembrare strano investire dai 15 ai 50 RMB per acquistare una bottiglia vuota, ma per i colletti bianchi cinesi è diventata una necessità, quasi fosse una terapia per la mente per superare le pressioni del lavoro.

Da una ricerca internet è emerso che il 45,19% crede che le bottigliette siano spiritualmente curative, un 39% le comprerà mentre un 51% vorrebbe scrivere dei motti piuttosto di pagare per una bottiglia d’aria.

L’insicurezza dovuta alle grandi pressioni, che è un sintomo che si riscontra ormai in molte delle grandi metropoli di tutta la Cina, sta alimentando questa nuova tipologia di negozi che propongono concetti semplici umanamente ed universalmente noti in una veste nuova. I prodotti, non prodotti, di questi shop, senza problemi giocano sui costi pur essendo già “proprietà” dei clienti che vi entrano, in quanto nozioni comuni.

Alcuni analisti esperti del marketing ritengono invece che questi prodotti siano inizialmente di forte attrattiva ed impatto sulle persone che psicologicamente ne necessitano, ma che quando l’effetto della novità che portano con loro svanisce vengono spesso dimenticati dai loro acquirenti.

Fonti: Chinese Lives, CRIEnglish
Foto: Beijing Evening News , Cnsphoto

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