Cresce sempre più l’attenzione per le zone rurali in Cina

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4 gennaio 2007 – Circa il 99% dei villaggi amministrativi dal 2006 ha finalmente raggiunto completa copertura per l’accesso ai servizi telefonici, in accordo con il Ministero dell’Industria dell’Informazione cinese.

Le ultime statistiche dimostrano che i servizi telefonici hanno raggiunto il 98,85% delle amministrazioni dei villaggi in circa tutta la Cina. 24 provincie e regioni autonome, hanno in tutti i loro villaggi, le linee funzionanti.

Wang Xudong, Ministro dell’ Industria dell’Informazione, riferisce che la Cina provvederà a fornire servizi telefonici a tutte le amministrazioni dei villaggi dello stato e concluderà questa operazione solo a fine 2007; il mantenimento e la manutenzione dei servizi nei villaggi saranno tassati in modo da non penalizzare o mettere in difficoltà le famiglie con bassa rendita economica. Saranno garantite per tutti gli abitanti dei villaggi servizi telefonici soddisfacenti a basso costo.

Le statistiche del 2005 mettono in evidenza che più di 744 milioni di cinesi vivono nelle cempagne aree rurali. La Cina ora ha 830 milioni di iscritti alla telefonia fissa e mobile e 132 milioni di utenti internet.

il Ministero dell’Industria dell’Informazione ha pianificato di provvedere un servizio di qualità a tutte le amministrazioni dei villaggi e di riuscire a consentire una copertura internet ottimale in tutte le città per il 2010.

I primi risultati riferiscono che la Cina ha investito 200 miliardi di Yuan per aumentare l’estensione delle linee telefoniche nel paese per le 70000 amministrazioni dei villaggi negli ultimi due anni e ha costruito 6389 siti internet a tema agriculturale da novembre per offrire informazioni sui servizi delle macchine agricole, sul commercio, e sui lavoratori per aiutare in maniera più consona gli agricoltori nel loro lavoro quotidiano.

Xinhua proprio oggi dedica altre notizie alla Cina rurale; la seconda della giornata è la decisione di espandere le strade che congiungono alle campagne.

In Cina, riferiscono le autorità, per questo 2007, è prevista la costruzione di un totale di 300000 di kilometri di strade per congiungere in maniera più agevole la campagna.

Li Shenglin, Ministro della Comunicazione, riferisce che un numero sufficiente di trasporti sarà sanato come pure i ponti saranno anche riorganizzati per meglio proteggere le aree locali dai possibili disatri naturali.

Il Ministero delle Cominicazioni continuerà ad investire fortemente nell’estensione delle vie nelle regioni dell’ovest e del centro della Cina, e provare l’efficienza dell’uso dei fondi.

In accordo con il ministro circa 260000 kilometri di strade sono state di recente costruite o aggiunte nelle aree rurali; le precedenti vie di comunicazione rendevano difficile l’abilitazione dei trasporti locali per circa 30 milioni di persone che vivono in 30000 villaggi.

Nel 2006, 8711 sono state aggiunte nelle aree rurali, per offrire ai milioni di residenti di circa 20000 villaggi la possibilità di prendere per la prima volta un autobus pubblico.

Non poteva neppure mancare uno sguardo al futuro della Cina: i bambini. La Cina, dopo anni in cui i figli erano considerati un bene, ma maggiormente per l’apporto lavorativo agricolo alle famiglie, ora rivaluta sempre più la posizione dei ruoli nella famiglia, l’importanza dei valori che possono essere trasmessi ai più piccoli e così pure l’importanza dell’istruzione. Gli errori di individui con una mancanza di basi culturali, ha fatto capire che possono, in alcuni, far scattare anche una mancanza di valori e di obiettivi che si ripercuotono su altri esseri che, con o senza istruzione si trovano in difficoltà loro malgrado. Per la Cina sta diventando sempre più necessario ed un problema di attualità trovare le soluzioni che possano garantire a tutti l’adeguata formazione.

Chinanews riporta che 150 milioni di ragazzini delle aree rurali in Cina avranno la possibilità di comprendere le bellezze dell’apprendere gratuitamente da questo 2007. Educazione ed istruzione dell’obbligo non sono più a pagamento, ma a carico del governo cinese.

Le famiglie non dovranno più pagare le tasse scolastiche, ad esempio una famiglia che per mandare la figlia/o alla scuola elementare si sobbarcava di 140 RMB (circa 14 Euro) ogni anno, o per le medie ne spendeva 180 RMB (circa 18 Euro) ora potrà risparmiare quei soldi per altri investimenti per la famiglia.

Questo progetto primariamente verrà sperimantato nell’ovest della Cina in primavera a beneficio di 50 milioni di studenti.

Wang Ming, vice direttore del Fundamental Department of the Research Center of Education and Development of the Ministry of Education, spiega che non saranno solo tagliate le spese dell’istruzione ma anche regolate altri tipi di tasse, in modo tale da creare un reale sistema di educazione e di possibilità di vita concreta per gli abitanti delle campagne.

Il Ministero dell’Educazione monitorizzerà le tasse scolastiche, in modo tale che non vengano fatte truffe o frodi illegali obbligando a pagare chi non deve. E’ obbligatorio che gli uffici di governo locale forniscano agli alunni i libri di testo scolatici e le altre attrezzature (cancelleria: quaderni, matite etc …) che permettano agli studenti di imparare al meglio.

Lo sguardo sui villaggi cade anche sulle scelte di crescita che le amministrazioni locali decidono e considerano di più; il titolo che oggi China Daily riporta per Baoding non è per nulla onorevole, ma rende bene e dai più puntigliosi o permalosi potrebbe sembrare anche razzista “Good toilets make villagers feel like urbanites”, ma analizzando la notizia è semplice capire che la critica è rivolta alla scelta di prediligere prettamente l’economia allo sviluppo culturale dei propri giovani.

Il pezzo esordisce riportando che benché i cittadini del villaggio di Lujiazhuang hanno raggiunto un livello monetario sufficiente, non sono interessati ad investire il proprio denaro nell’istruzione dei figli, questo fatto è riferito ufficialmente dagli uffici di rappresentanza legale della zona.

Solo due adolescenti del villaggio hanno continuato gli studi dopo aver completato i nove anni di scolarizzazione obbligatoria. Tutti gli altri sono diventati lavoratori che sono immigrati in altre regioni della Cina o pendolari tra zone vicino alla zona di provenienza.

I cittadini di Lujiazhuang iniziarono a guardare ad opportunità lavorative non distanti dalla propria reatà già dal 1989, finché cinque degli abitanti firmarono un contratto per una ditta di costruzioni di Pechino che lavorava in Sudan. Dopo due anni, al loro ritorno, ognuno di loro aveva circa 10000 $, per l’epoca una cifra del genere per un villaggio era una grossisima somma: una fortuna, anche perché ogni famiglia procapite aveva circa 602 RMB (circa 62 Euro) all’anno.

Galvanizzati dal successo altri abitanti si sono recati a lavorare in Africa, molti per lo più finivano a lavorare nelle ditte di costruzione ed il sistema divenuto ogni anno sempre più di successo ha fatto si che nella municipalità di Baoding l’amministrazione governativa considera i profitti dall’ Africa la prima fonte economica di crescita.

Dai primi anni ’90 il governo locale ha sottoscritto numerosi contratti con l’Africa e spedito uomini d’affari rappresentanti o contadini che volevano cambiare attività. Il Baoding Daily, riporta che circa 10000 contadini dal Baoding lavorano in Africa.

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