Bagni che fanno perdere la testa

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Chinanews presenta un shopping center di Nanjing, nell’est della Cina nella provincia del Jiansu, con una fila di tazze del cesso utilizzate come sgabelli per i clienti, per sostare e rilassarsi.

Capire immediatamente sono adibiti a sedie non è stato immediato chiaro a tutti, ma, forse alcuni tra i più giovani, memori del fenomeno dei toilet restaurant, non hanno avuto un approccio troppo difficoltoso. Sembra però che le toilet non sfuggano alla sensibilità dei media cinesi, forse perché come erano state concepite per anni richiamano ancora un rito collettivo, forse perché vi sono continue riedizioni del rapporto individuo wc e gruppo, perciò diventa impossibile ignorare ciò che accade. Lo stesso giorno infatti appare la notizia di un bagno all’aperto, moderno ma che potrebbe ricordare i vecchi vespasiani italiani.

Tre bagni pubblici all’aperto senza pareti, ma solo con dei pannelli coprenti parte della schiena ed il fondoschiena, sono stati progettati ed installati in una nota strada dove circolano gli stranieri, nella municipalità di Chongqing, nel sud ovest della Cina. In pochissimo tempo hanno creato un movimentato e frizzante dibattito per il loro “spartano” aspetto .

Ogni bagno, che occupa un’area di due metriquadri, comprende una struttura circolare dove vi sono 4 urinatoi. Ognuno ha una protezione di 50 cm di schermatura per impedire alle persone che passano la possibile visione di chi si ferma a fare pipì.

L’ambiente “amichevole” del bagno è fatto di erba secca e cenere di carbone e costa solo 1000 RMB (circa 100 Euro), ha riportato Lu Xiaoqing, designer della toilet. Per entrarvi basta solo spingere la schermatura, è facile e conveniente ed è in grado di essere usato sia dagli uomini che dai bambini. Il bagno è stato istallato due mesi fa, ma ha già riscosso l’approvazione di Foreigners Street, la strada turistica della città, dove vi sono attrazioni per i turisti e bar di stile occidentale con proprietari stranieri. I frequentatori della via preferiscono usufruire di un bagno all’interno di un locale, piuttosto di usare il bagno vicino, nuovo e vistoso. Ma l’amministratore della strada frequentemente usa il bagno come esempio dimostrativo per i cittadini.

bagni pubblici cinesi

bagni pubblici cinesi

Che sia l’amministratore della Foreigners Street?

A volte i bagni sono un rifugio necessario. Altre volte servono come attrazione dove i turisti ridono o scattano foto.

Wang, un’insegnante di mezza età, dice che anche se il bagno copre gli organi sessuali, pur sempre si rimane in bella vista, e tutto ciò gli causerebbe un certo imbarazzo. (il volto infatti è ben visibile)

Yang, che è un addetto al controllo di quella strada, crede che le persone lo accetteranno gradulmente, poiché è pratico e conveniente anche per l’ambiente.

Il toilet design proviene dall’Inghilterra. Ma Mark Binnersley, uno straniero di origine inglese, esperto di Pechino, è scettico nei confronti di questo bagno. Dice di non aver sentito parlare di ciò neppure in Inghilterra e perciò di dubitare sul suo successo, rimarcando che la Cina è un paese molto riservato.

Qualora il dibattito porti all’accettazione di questo tipo di toilet, Foreigners Street pianifica di aggiungere altri bagni del genere nella via. Tra questi vi saranno anche quelli femminili, già progettati e pronti per arrivare a giorni nella via degli stranieri di Chongqing. Per i bagni femminili sarà possibile sedersi e vi sarà una schermatura più alta in modo da coprire più parte del corpo.

A fine settembre a Pechino un bagno pubblico, costato allo stato 800000 RMB (circa 80000 Euro), era stato messo in una piazza nella downtown. Il costo elevato era stato giustificato in quanto il bagno rappresentava un luogo di sicurezza pubblica. Ma se si dovesse prendere alla lettera tale affermazione di sicuro c’è che un solo bagno pubblico non è abbastanza per la sicurezza di una città con milioni di abitanti. Ad ogni modo i bagni della zona, dove è stato installato questo hi tech toilet, prima costavano 1 RMB (circa 10 Centesimi di Euro) ora sono stati tutti sovvraccaricati. (A Kunming il costo oscilla dai 2 ai 5 jiao, circa dai 2 ai 5 Centesimi di Euro)

I lavoratori dell’area si sono lamentati del problema ribadendo che vi era un’ingiustizia nella distribuzione dei fondi sanitari, che non teneva conto degli ausili o delle facilitazioni per i veri bisognosi. La sicurezza pubblica è qualcosa di veramente importante, ma il People’s Daily si chiede se vi sia veramente qualche significato pratico nel costruire un bagno così sofisticato quando la realtà circostante è lontana da quello che la gente necessita quotidianamente.

Per quanto riguardano le tazze di Nanjing è chiaro che sono il seguito dei Toilet Restaurant, spesso ad alcuni piace proseguire una moda alla sua maniera, vedi i preservativi, mentre il bagno hi tech di Pechino ovviamente non ha bisogno di commenti, hanno già citato il punto della situazione gli autori: necessità reali o lusso inutile ? Mentre su i bagni pubblici di Chongqing si può dire molto.

Sul web si trovano immagini di bagni pubblici di tutti i tipi, cinesi e non, vi sono foto anche di urinatori portatili, artistici dalle forme più provocatorie per i doppi sensi, come pure vespasiani, nel caso di Londra, public toilet riflettenti per un’esibizione d’arte per strada. Forse Binnersley non ne aveva mai sentito parlare, ma sul web si trova la notizia di questo bagno dove i fruitori possono spiare i passanti, che camminano per strada, mentre fanno pipì, senza essere visti. Forse non conosce alcuni bagni cinesi o non ha mai approfondito l’argomento in merito, anche perché la generalizzazione è limitante. L’interesse per il bagno in Cina è un qualcosa che porta ad affrontare differenti soluzioni ed idee, guardate cosa pensavano ad Hong Kong nel 2005 per rendere il momento del bisogno il massimo del confort e divertimento, la foto non è uno scherzo, anche a me la tazza verde mi crea un po’ di confusione, ma ovviamente si capisce che è stata concepita per la numero uno unicamente maschile. Se seguite il link della foto vedete che arriva dal governo di Hong Kong.

Forse a Chongqing credevano di fare un omaggio richiamando con questo tipo di bagno pubblico i vespasiani italiani del passato? O alcuni public toilet di Amsterdam in chiave cinese. Non ne ho la minima idea, posso solo dire che a me l’idea principale non dispiace, poiché un vecchio vespasiano pubblico c’era anche a Padova ed all’epoca avrei voluto fotografare la struttura, ma il giorno che sono giunta lì, lo avevano rimosso. Da un lato capisco pure la scomodità e l’imbarazzo, sono la prima a non sentirsi a suo agio in alcuni bagni cinesi dove non esistono porte e vi è il muro esterno dietro e solo i separè laterali e così si è ovviamente esposti allo sguardo di chiunque entri. Questo è un mio senso del pudore che mi mette in difficoltà, ovviamente non è un discorso unicamente culturale, anche in Italia alcuni lo hanno ed altri lo sentono meno: vale lo stesso in Cina e non dipende unicamente dalla cultura o dall’età ma dall’essere degli individui che decidono di reagire per stimoli interni o esterni.

Ho voluto riportare queste notizie per comunicare che quando si vuole incanalare la Cina in un’unica direzione, che sia dello stato o dei cittadini, si dimentica che non vi sono solo due realtà, (es. poveri e ricchi, sofferenti o torturatori), non è così, non possiamo raccontarci dele bugie, altrimenti, se questo è l’iter potremmo finire nelle generalizzazioni di tutti gli stati. A volte capita di trovare in un luogo più che in un altro una concentrazione maggiore di persone che si comportano in maniera simile, ma per questo non si può dire che siano frutto di un unico percorso, se si ha la pazienza di scoprire gli individui si cresce nella conoscenza. Gli italiani così meticciati e ricchi di tradizioni dovrebbero essere i primi a mettersi in modalità d’ascolto, non solo per questo motivo, ma anche perché, nel passato, hanno sempre dimostrato di essere uno o più passi in avanti nella letteratura, arte etc …. e proprio per questo non dovrebbero iniziare proprio ora a discriminare o criticare. Spero che i media facciano dei passi in avanti per capire la Cina e che abbiano la pazienza anche di non pretendere di digerirla in un sol boccone, è grande ed ha 1 miliardo e 300 milioni di abitanti, senza contare i non dichiarati. Quindi le realtà le curiosità e le reazioni sono innumerevoli.

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