Sindrome della Sirena in Cina

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Sirenomelia in Cina – Maomao il 21 novembre 2006 viveva il suo decimo giorno d’ospedale con un ennesimo check-up ad opera dei dottori dello Changsha Children’s Hospital, della provincia dello Hunan a centro della Cina.

La creatura (non è certo ancora il sesso) dalla nascita presenta una rarissima deformazione congenita nota come la sindrome della sirena o sirenomelia, cioè ha le due gambe, lunghe 21 cm, congiunte in un’unica, dal bacino ai piedini (l’effetto che ne risulta sembra proprio una coda di pesce, maggiormente ricalcato dall’attaccatura dei talloni). Per questa questo motivo risulta piuttosto difficile stabilire il sesso: da alcuni viene considerata una bambina, ma per gli organi ufficiali di stampa cinesi è un bambino.

Si aggiungono complicazioni di malfunzionamento del cuore, apparato digestivo deforme, apparato intestinale ostruito, mancanza di apparato urinario, mancanza di reni ed ano sottosviluppato. Per determinare tutto ciò i medici hanno utilizzato gli ultra suoni, dai quali sarebbe stato rilevato anche il sesso: maschile.

Per garantirgli una vita futura è stata pianificata una serie di operazione, non appena il piccolo sarà in grado di tollerare tali delicati interventi.

Il 23 dello scorso mese i medici dell’equipe ospedaliera dichiaravano che avrebbero lottato duro per salvare la vita del piccolo, abbandonato proprio difronte alle porte dell’ospedale il 12 novembre, all’epoca pesava 2.45 kg ed aveva un foglietto attaccato alle vesti, dove veniva indicato che era nato tre giorni prima.

Ye Zhichun, ricercatore del Pediatrics Research Center dello Changsha, riporta che la sirenomelia, ha una percentuale inferiore ad un caso su 70000 nascite ed il più delle volte è fatalmente mortale, poiché i più muoiono solo dopo pochissime ore. Ma il fatto che il piccolo sia sopravvisuto per più di due settimane aveva fatto sperare il team ospedaliero che lo cura.

Xu Zhiyue, primario del reparto, confermava che era curato con una dialisi peritoneale per aiutarlo ad espellere le impurità del corpo e filtrare solo ciò che necessario alla sopravvivenza e alla terapia di ristabilizzazione. Cercando di pulire il sangue, gli vengono rimossi elementi non idonei o dannosi alla completa circolazione sanguinea del piccolo, come pure viene tolta l’acqua in eccesso e si opera lì dove dovrebbero agire i suoi reni non presenti, in modo da creare migliori condizioni per continuare la cura.

Zhu Yiming, il direttore della clinica ospedaliera, riportava che è difficile fare una dialisi peritoneale in un neonato, ma che la procedura stava dando risultati positivi. Spiegava che prima della separazione delle gambe sono necessari interventi di altro genere interno, per riequilibrare il suo corpo. Infatti aveva dichiarato che un tipo di intervento di questo genere è complicato, delicato, oltre che rischioso, ma allo stesso tempo aveva riconfermato la volontà dello staff medico di cercare di impegnarsi al massimo per la sua riuscita.

Non sono molti i casi noti di interventi portati a termine con successo, quelli sicuri, di cui si hanno notizie più concrete sono di Tiffany 17enne degli USA e di una bambina del Perù Milagros, che fu sottoposta a tale intervento nel 2005 e che ha compiuto 2 anni quest’anno. (I media cinesi avevano seguito il suo caso dagli esordi con pathos come pure avevano festeggiato con lei il secondo compleanno riportando numerose gallerie fotografiche)

Zhu spiega che a differenza dei casi precedenti l’operazione del bimbo cinese è più complessa perché non sono solo le gambe attaccate da separarsi chirurgicamente, ma si presentano molteplici disfunzione interne da colmare e riadattare. Le complicazioni infatti sono legate all’apparato urinario, sono queste che compromettono lo sviluppo e la stabilità vitale. Ha ribadito anche che l’ospedale, data la situazione di gravità ed urgenza, si fa carico delle spese.

Il 30 novembre dopo il primo intervento chirurgico all’intestino le probabilità di sopravvivenza erano aumentate. La prima operazione doveva renderlo in grado di avere un apparato digestivo funzionale e così è stato, non è sicuro che vi sarà sempre lo stesso risultato per le prossime. Il neonato da quella data è in grado di bere latte e defacare naturalmente. Prima poteva essere alimentato solo tramite flebo.

Zhu Yiming, quel giorno aveva detto al China Daily, che tutto l’ospedale aveva l’aspettativa di veder rafforzarsi e crescere il bimbo (in un mese è aumentato di poco più di 400 grammi, considerando che un neonato nella prima fase dopo il parto aumenta ogni mese da un minimo di 800 e più grammi è davvero poco …) in modo tale da essere in una condizione migliore per sostenere l’operazione.

Il 7 dicembre le condizioni del primo bimbo sirena cinese sono peggiorate ed i medici sono preoccupati, credono non sia il momento di tentare la divisione delle gambe tramite intervento chirurgico. Se non vi dovesse essere un suo miglioramento, pensano sia addirittura impossibile.

Un medico dell’ospedale continua a tenere in vita il piccolo tramite emato-dialisi, poiché la dialisi peritoneale (trattamento per chi ha problemi di reni) ha portato ad un’infezione.

Li Bixiang, dell’equipe dell’ospedale ritiene sia un miracolo che il piccolo sia ancora in vita, specifica che ora è prioritario mantenerlo vivo e non dividere le gambe. Ribadisce però che le condizioni sono davvero pessime. Alcuni media prima di conoscere gli ultimi riscontri hanno riportato che la sopravvivenza è legata al trapianto di reni, ma Li conferma che non è il momento per operare su un corpicino così vulnerabile. L’intervento chirurgico al cuore ai reni e all’apparato urinale verrà fatto successivamente alla separazione delle gambe, dice Zhu.

La separazione delle gambe dovrebbe avvenire entro dicembre o per i primi di gennaio, ovviamente dopo la separazione degli arti inferiori, come è accaduto ai precedenti casi, seguiranno ulteriori interventi chirurgici, trattamenti di ricostruzione plastica ed un training di riabilitazione che durerà per gli anni di apprensione motoria e crescita.

Epoch Times crede che la chirurgia medica cinese non abbia ancora le competenze per sostenere interventi così delicati. Considera con difficoltà un possibile successo, è preoccupato per il fallimento e per i possibili danni di un ‘operazione così complesa e mai tenutasi in queste medesimi condizioni.

Centinaia di persone da tutte le parti della Cina chiamano l’ospedale per essere aggiornati sulle condizioni di salute del bambino e per offrire il proprio supporto o aiuto.

Nonostante i media cinesi ne parlino in continuazione i genitori non si sono mai dichiarati.

CinaOggi si augura il meglio per il piccolo, chiede alla stampa italiana di trasmettere e comunicare questa notizia al fine di dare una speranza di vita in più a questo bambino.

Aggiornamento

18 dicembre 2006 – Un dottore che ha effettuato il check up sul bambino nato con la Mermaid Syndrome nella provincia dello Hunan è morto d’infarto alle 8 di domenica notte. Xu Zhiyue, che ha seguito il caso dall’inizio, ha riportato che le condizioni erano peggiorate nonostante le cure intensive del Hunan Provincial Children’s Hospital. Il piccolo è riuscito a sopravvivere solo 38 giorni, poiché la sindrome fatale, implica una deficienza degli organi interni che impedisce una regolare funzione vitale.

Fonti: Chinanews – China Daily – English.people.com.cn – People’s Daily Online – Xinhua,

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