Sui preservativi non sono ammesse le faccie di tutti

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Lei Feng da soldato delle masse al sesso sicuro … Bill Clinton, Monica Lewinsky, Yao Ming, Arnold Swarzenegger tutti protagonisti del mercato dell’erotismo

20 novembre 2006 – Zhang Zhiwen, 25 anni, aveva appena iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell’imprenditoria, nella provincia orientale dello Zhejiang, e per essere sicuro di riscuotere popolarità e vendere velocemente i suoi prodotti aveva deciso di associare la merce all’immagine di Lei Feng, eroe della rivoluzione comunista, senza però calcolare che tale mossa oltre che attirare l’attenzione delle autorità cinesi non sarebbe stata vista di buon occhio, poiché lo sposalizio con il personaggio non era con un oggetto qualsiasi, ma un preservativo.

La compagnia Wan Pi Tao Tao a Ningbo, vendeva al costo di 18 yuan (circa 1,8 €) tre condoms in una scatoletta metallica dal design stile porta sigarette: ve ne erano più versioni, bianca e nera o colorata, con i disegni in grafica tipo rivoluzione culturale cinese proposte con lo slogan “Impara dal camerata Lei Feng!”.

Vi era anche una confezione con un Mao Zedong venduta al costo di 15 yuan (circa 1,5 € ), così alcuni media hanno mal interpretato la notizia della Xinhua ed hanno invece riportato che era stato il solo uso dell’immagine di Mao a far scoppiare il caso.

Ad ogni modo la risposta del governo è stata alquanto immediata, le autorità cinesi hanno considerato l’imprenditore alla stregua di uno sfruttatore, poiché ha usato l’immagine allo scopo di vendere i profilattici in internet.

La pubblicità dal sito web (online anche su Taobao.com) successivamente, dopo il ritrovamento dei condoms e di un falso attestato di matrimonio, da parte di una madre, tra le gli effetti del figlio, è stata diffusa ai media locali e così le autorità cinesi vedendo la foto dell’eroe con la pistola in mano e le scatole dei preservativi sono rimaste scandalizzate.

La società oltre alla vendita di profilattici, offriva certificati di matrimonio, di ragazzo vergine e di ragazzo arrapato, questi certificati presentavano una copia esatta del logo ufficiale dell’Ufficio di Sicurezza di Stato delle Nazioni Unite, per questo oltre a pagare la tassa, la società è stata immediatamente inviatata a rimuoverlo.

Inizialmente alla compagnia e al giovane era stata imposta una multa di 500 €, ma dopo aver riconsiderato l’accaduto, il governo ha deciso di far chiudere l’attività ed arrestare il colpevole.

La ditta ha cercato di difendersi, ricordando che sia Mao che Lei Feng sono associati già da altre ditte per prodotti di consumo, ma le autorità governative non hanno cambiato la propria posizione riportando che associare alle sigarette una figura che è nel tempio degli “eroi comunisti”, non può essere paragonato al danno d’immagine che comporta associare tale figura ad un qualcosa dedicato solo per il piacere e al puro scopo sessuale e carnale. Altri che hanno seguito dall’esterno il caso hanno visto invece tale associazione come un gesto patriottico, che potrebbe rafforzare la legge del figlio unico.

Ma l’uso di Lei Feng nel marketing, è presente in altre realtà online, dai video giochi a un blog dove è scritta la sua leggenda come fonte di ispirazione personale e riporta che quando si inizia ad aiutare le persone, inconsciamente si impara dall’eroe, provando così un’immensa e sincera gioia. A volte l’immedesimazione è tale da portare a credere di essere Lei Feng. Il blog continua poi rivolgendo l’attenzione verso una blogger cinese, Mu Zi Mei, che ha raggiunto i media internazionali, poiché ha raccontato online le sue avventure sessuali. Ovviamente la considerazione non è delle migliori. Il blog continua spiegando che dopo una lunga ricerca e studio nasce la necessità di domandarsi cosa poter fare per la gente comune e di rispondersi di voler offrire un regalo utile.

Zhang ha dichiarato che i preservativi venduti dovevano essere considerati non solo prodotti, ma come arte, poiché inconcepibilmente pezzi unici da collezione. I condoms venduti tutti in mini scatole metalliche, con differenti immagini o personaggi storici, erano consegnati ai clienti solitamente con piccoli regali.

A Zhang è stato imposto di chiudere immenentemente l’attività, dall’Ufficio dell’industria e del Commercio, poiché il packaging è stato considerato inappropriato e non conforme alla legge, inoltre sulle scatole non vi erano le instruzioni in cinese, come esplicitamente prevede una legge del governo. Infine, dai controlli è emerso che aveva una licenza commerciale falsa.

In un blog, a chiusura avvenuta, Zhang ha postato “Ora non ho idea di cosa potrei fare. Sono nel mercato dei profilattici da più di due anni.”

Probabilmente riprenderà gli studi interrotti, dopo il secondo anno di Ad e Design nel college dello Zhejiang, oppure trasformerà la sua attività in vendita di giocattoli o regali, aveva scelto questo campo inspirato da un famoso negozio di preservativi a Taiwan.

In un mese, era riuscito a fatturare 3000 yuan (circa 300 €), partendo da un investimento di registrazione della compagnia di 50000 yuan (circa 5000 €), somma che gli era stata data dal padre, il quale era all’oscuro del tipo di business che il figlio aveva deciso di intraprendere.

Quando è stato chiesto a Zhang di spiegare la motivazione della scelta dell’eroe sulle scatolette, ha dichiarato che una delle principali è stata perché i condoms sono parte di una gamma resistente come le calze di Lei Feng e non necessitano riparazione.

Un rappresentante dell’ufficio ha riportato che l’immagine del soldato, considerato emblema nazionale della Cina e soldato modello di Mao, stampata sulla scatola di un preservativo chiamato “lady-killers”, porta un messaggio che ne distrugge la figura originale. Lei Feng è noto, dai cinesi che conoscono la storia del proprio paese, come un eroe e modello di virtù, nel 1960 fu soldato del People’s Liberation Army. Sconosciuto dal mondo occidentale, Lei Feng è citato ed ha numerosissimi riferimenti nei libri di storia cinese ed in quelli scolastici per l’istruzione e la formazione, molti riportano un detto del 5 Marzo 1963 “Learn from Lei Feng Campaign”. Anche se alcuni dubitano della reale esistenza dell’eroe, poiché troppo mitizzato, per i più è un’icona, quasi portata alla santità ed è considerato casto e vergine, poiché in qualità di sconosciuto, orfano generoso e gioioso ha fatto del People’s Liberation Army la sua famiglia, ed è morto in giovane età a circa 21 anni. Diceva “Da dopo la liberazione ho una casa, mia madre è il Partito”, infatti viene ricordato come una persona che diede tutto se stesso per la costruzione della Cina.

L’abbinamento di profilattici con personaggi noti non è un nuovo trend in Cina.

Nel settembre 2005, il Guangzhou Haojian Biotech Company aveva prodotto due condoms con i rispettivi nomi: Clinton e Lewinsky.

Alcuni blog lo chiamavano Truelove mettendolo in sezioni gossip o riportando Safesex with Clinton-Lewinsky.

L’idea era nata poiché l’ex presidente americano Bill Clinton aveva personalmente parlato in Cina per promuove una campagna per la prevenzione all’AIDS, dopo aver preso atto della veloce diffusione della malattia sul territorio cinese. Considerato come una persona in grado di sensibilizzare, usare il suo nome per far capire che è necessario immedesimarsi in qualcuno come lui, alla ditta sembrava plausibile per responsabilizzare al sesso sicuro. Inoltre l’associare il discussissimo sex-gate emerso alla White House con la stagista Monica Lewinsky, lo rendeva il testimonial ideale, con lei, per la serie di preservativi nel Guangdong.

La compagnia aveva distribuito gratuitamente 100000 Clinton-Lewinsky profilattici per promuovere il brand.

Il general manager, Liu Wenhua, prudentemente prima della distribuzione, dichiarò che erano la prima compagnia in Cina a registrare un trademark con il nome di una celebrità internazionale.

Ribadiva che secondo lui, non era necessario pagare alcun copyright per il nome, poiché solitamente anche gli occidentali usano nomi come trademarks e quindi (ma nome cognome in accoppiata è più specifico … forse non lo aveva preso in considerazione), dal suo punto di vista non era infrangere alcuna legge o diritti di proprietà intellettuale.

Liu confermava che, dopo aver fatto formale richiesta all’uffico locale dell’industria e del commercio, aveva ottenuto l’approvazione per iniziare il business lavorativo. Diceva anche che, secondo lui, Clinton non si sarebbe dovuto sentire scontento poiché un uomo generoso e portato alla promozione di sensibilizzazione sociale, risultava in piena sintonia con la sensibilizzazione all’uso dei preservativi.

I brands dopo il lancio gratuito iniziale prevedevano un costo di 29.8 e 18.8 yuan (circa 3 e 2 €) per una confezione contenente una dozzina di condoms.

Una sperimentazione di alcuni grafici dopo aver saputo del marchio registrato in Cina

La scatola più costosa, “Clinton” era stata concepita come la top-line, invece “Lewinsky”, condom con diversi sapori ma più spesso e quindi meno sensibile, era prevalentemente per il mercato di massa.

Alcune confezioni “Clinton/Lewinsky condoms” sono state disponibili per un brevissimo periodo per il mercato Ebay.com

Nel mondo anglosassone dei blog, al diffondersi della news, è poi emerso che la differenza di costo poteva sottointendere un lato sessita, infatti si trovano ancora post come “Equal pay for equal condom!”.

Negli stessi siti si rimarca l’umorismo di Clinton, quando con tranquillità scherza anche nei meeting internazionali; viene anche per questo discussa l’imperscrutabilità dei cinesi (WOW qualcuno ha capito che non sono alieni !!!) comprendendo che vi è un dialogo di marketing e la ricerca anche dell’ironia.

Vi sono persone che si chiedono se fosse stato un packaging combo con in regalo del viagra cinese, confermando di aver iniziato a controllare la spam per poterne ordinare un set.

Altri si sono chiesti se Clinton avrebbe chiesto una percentuale sulla vendita, trattandosi chiaramente di lui e non di un omonimo, poiché chiaramente riferito al “White House affair” che ha visto l’interrogazione del 42° presidente.

Sono stati anche postati messaggi facendo riferimento: se fosse accaduto che una società americana avesse preso il nome-volto di un leader politico cinese …. nel mondo ipotetico dei “se” sono pertinenti queste riflessioni, ma nella realtà storica d’oggi, non è così immediato che una società USA di condom decida di prendere come “promotional face-name” un politico cinese.

Forse gli attori, Jackie Chan o Jet Li, potrebbero essere visti come migliori promotori di messaggi universali e sociali poiché già più noti. Ma l’impatto di sicuro non sarebbe lo stesso, infatti solo i cinefili conoscono le sfere dell’immenso panomara cinematografico della Cina, Hong Kong, Taiwan e Singapore, pochi conoscono i volti dei leader politici e quindi effettivamente l’impatto non otterrebbe lo stesso risultato. Del resto anche prendendo un personaggio italiano del cinema, forse solo Benigni sarebbe più semplice da piazzare a livello di associazione di nome-volto. Forse prendendo un personaggio del mondo del calcio di sicuro il feed back mediatico sarebbe più concreto, specialmente perché il calcio è uno sport di fama mondiale. In Usa e in Italia, come pure in Cina anche nella valle più sperduta, sono tutti molto informati. Prendendo un taxi o entrando in un ristorante cinese vi potrà capitare che qualcuno vi chieda ulteriori informazioni su squadre o calciotori e magari è anche più aggiornato di voi. (Ad ogni modo bisogna ricordarsi che pensando all’occidentale non è sempre facile prendere il punto di vista orientale a causa delle differenze culturali e per capire poiché si arriva a certe scelte, bisogna liberarsi delle proprie radici per poter meglio capire quelle che non ci appartengono).

Nel periodo in cui Clinton si trovava in Cina, a Chengdu una giovane giornalista aveva detto che l’ex presidente e la stagista (ha successivamente scritto un libro sull’argomento) si sarebbero trovati nello stesso albergo, la stessa notte nella città cinese e sarebbe stata la prima volta dopo lo scandalo sex-gate. Il racconto, apparendo uno scoop subitaneamente è stato diffuso dai media cinesi, ma quando la prima fonte della notizia è stata messa difronte a rilasciare un punto di riferimento della news e da dove l’avesse avuta l’indiscrezione, ha ammesso che il tutto era stato inventato in un momento di pigrizia per trovare una storia reale. Ma qualcosa di vero nella fantasia vi era, poiché due buste di preservativi con i nomi e cognomi di Bill e Monica, si sono trovarte assieme anche più di una volta.

Liu Wenhua dichiarò che dopo un anno di monitoraggio sulla stampa cinese rivolta alla scena internazionale, risultò come personaggio più popolare e meglio considerato.

Aveva preso in considerazione anche altri nomi come: “First Night”, “18 Years Old” e “I Miss You” Ma non risultavano d’impatto come il nome dell’ex presidente.

La registrazione, pienamente in regola per la legge cinese, prese solo pochi mesi e costò circa 35$.

Ma Zheng Zhangjun, che seguiva il caso del trademark per l’ufficio legale Fengshi di Beijing, diceva invece l’ex presidente sembrerebbe aver preso dei provvedimenti legali contro la compagnia, anche perché aveva notato l’evidente intento di usare un nome famoso per uno scopo commerciale.

Allan Gabor, a capo dei comitato per i diritti di proprietà intellettuale della Camera di Commercio Americana in Cina, diceva che operare in Cina mette di fronte a questo tipo di rischio, anche per le compagnie straniere, ma in un certo modo, la scelta dei due nomi è sembrata creativa riproponendo una storia vecchia. Nel dicembre 2004, la Cina ha rafforzato l’interpretazione giudiziaria, offrendo anche agli stranieri protezioni per tutelarli da chi cerca di derubarli dei propri patentini, trademarks o copyrights. Ma le compagnie ed altre parti, che si erano sentite offese avevano mosso l’intenzione di presentare i casi alla corte, ma nel caso di Clinton fare un’azione legale del genere invece di tutelare il nome dell’ex inquilino della casa bianca, fa solamente aumentare la fama della compagnia. Gabor, vedeva la loro mossa come strategicamente calcolata. Le autorità del Guangzhou hanno elogiato la scelta strategica di Liu, ma non hanno voluto rilasciare ai media stranieri dichiarazioni sull’infrazione della legge sulla proprietà intelletuale. Ai media locali hanno rilasciato che oltre a proporre un prodotto in continua richiesta, Liu offre una soluzione al problema della HIV/AIDS. Il China Daily aveva dedicato un lungo articolo in prima pagina alla compagnia.

Per entrare ulteriolmente nel mercato comunicativo accettato in Cina, la compagnia propone giochi per adulti, Kama Sutra ed altri gadgets che accompagna ad ogni pacchetto. Liu disse che i giochi sono atti a far capire ai cinesi che lo sport ed il sesso possono avere anche valenza di gioco, poiché giocare significa amare la vita e l’immagine di Clinton è quella di una persona di successo, di spirito che ama la vita.

Ultimamente anche personaggi cinesi, come il cantante cinese Ai Dai ed il famoso giocatore di basket Yao Ming sono diventati rispettivamente marchi per preservati e per biancheria intima femminile (voci di corridorio dicono di una richiesta anche per assorbenti sanitari per adulti). Recentemente il Beijing Times aveva riportato che Guilin Latex Factory sta progettando Super Girls e 12 Girls Orchestra, dei condoms per il sesso orale prendendo spunto dal popolare programma, (Forse anche loro rischieranno la denuncia, anche perché le vincitrici non avevano gradito neppure la statua eretta con le loro immagini, ritenendola una violazione ed uno sfruttamento … figuriamoci gli ideatori della trasmissione, che dal messaggio di ragazze libere ed al passo con i tempi ritornerebbero a dare la classica immagine di donne oggetto sessuale. Di sicuro, senza bisogno di sfruttare già realtà famose, investendo differentemente, potrebbero trovare delle testimonial volontarie, che non avrebbero alcun problema, poiché invece di considerarsi l’oggetto intenderebbero il tutto come una semplice campagna promozionale anche in grado di lanciare loro stesse. Il fatto è che voler aggrapparsi a realtà di nomi famosi, comporta sempre un rischio, poiché non è gradevole sentirsi sfruttati ed usati per scopi o business altrui senza esserne interpellati).

Tao Ran, della Guilin Latex Factory, nonostante sia già a conoscenza del rifiuto dell’organizzazione che promuove Super Girl è convinto che i preservativi saranno presto sul mercato e racconta che l’ispirazione della linea con l’uso del nome del programma è dovuta al fatto di aver visto le ragazze cantare con il microfono in mano, per il primo nome, mentre per il secondo si rifaceva alla figura della tradizionale suonatrice di flauto.

preservativi in CinaL’imprenditore Li Zhenyong, della provincia del Fujian Province, lo scorso luglio voleva registrare il trademark della China Central Television (CCTV) per una linea di preservativi, ma la sua richiesta è stata rifiutata. Una simil scelta, che è stata all’epoca poco considerata, ma dopo tale richiesta è ripresa in esame è stata la registrazione di una linea di profilattici con il nome “Phoenix” che ricorda la Phoenix TV di Hong Kong. Nel 2003 la Nabeitong Company di Pechino aveva registrato il nome della blogger “Mu Zi Mei” per un brand di condoms.

L’anno scorso invece testimonial di due linee di viagra lo era diventato il governatore della California.

Dalle notizie sul blog Danwei.org, c’è la possibilità che George W. Bush possa diventare una linea di pannolini, canzonandone il cognome, un imprenditore dello Henan ha compilato i moduli per registrare una linea di assorbenti, rimarcando il suono ed il gioco di parole “bu shi” “non bagnato = asciutto” (nome completo della linea: niao bu shi).

Ad ogni modo i sexyshop con vendita di preservativi, giochi erotici o pastiglie viagra è un tipo di attività in crescita in Cina, basta pensare che aumentano anche gli appuntamenti con le fiere dei giocattoli dedicati al mondo dell’eros, come pure nelle strade delle città cinesi è in continua espansione il numero di negozietti, che decidono di vendere tali prodotti.

Mentre in Italia, il più delle volte sono negozi a porte chiuse, con un campanello, vetrine coperte e legate al mondo del “c’é, io non lo so, non dico nulla!!!”, invece in Cina hanno una conduzione davvero particolare, a volte a stile famigliare, capita con facilità di vedere, anche nello Yunnan, questi negozi, a porte aperte ospitare oltre ai prodotti, mamme che allattano al seno il pargolo più piccolo, sorelle maggiori fare i compiti sedute su uno sgabellino, fratellini rincorrersi tra la merce o giocare a nascondino.

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