Eros

“Eros” è un’antologia di tre cortometraggi aventi per soggetto l’erotismo e l’amore diretti dai tre registi più straordinari del mondo, Wong Kar Wai, Steven Soderbergh, e Michelangelo Antonioni.

EROS di Wong Kar Wai, Steven Soderbergh, Michelangelo Antonioni

LA MANO
Cast tecnico
Prodotto, scritto e diretto da WONG KAR WAI
Produttore esecutivo CHAN YE CHENG
Produttore JACKY PANG YEE WAH
Direttore della fotografia CHRISTOPHER DOYLE
Sconografie/Costumi/Montaggio WILLIAM CHANG SUK PING
Musica PEER RABEN
Società di produzione JET TONE FILMS
Trucco KWAN LEE NA
Capelli WONG BO CHUEN
BOWER NG YUK HO

Cast artistico
Hua Yibao GONG LI
Xiao Zhang CHANG CHEN
Padrone Jin TIN FUNG
Ying, Servo di Hua AUNTIE LUK
Zhao, amante di Hua ZHOU JIANJUN
Sarti SHEUNG WING TONG
WONG KIM TAK
TING SIU MAN
YIM LAI FU
SHIH CHENG YOU
SIU WING KONG
LEE KAR FAI
Portiere d’albergo UN CHI KEONG

_____________________________
Cina (Hong Kong)– 2004
Colore
Durata: 39’

Girato a Hong Kong e a Macau
In cinese con sottotitoli inglesi

E Q U I L I B R I U M

Filmmakers
Written & Directed by STEVEN SODERBERGH
Producer/1st Assistant Director GREGORY JACOBS
Director of Photography STEVEN SODERBERGH
Production Designer PHIL MESSINA
Costume Designer MILENA CANONERO
Editor STEVEN SODERBERGH
Casting DEBRA ZANE
Hair WALDO SANCHEZ
Make-Up JULIE HEWETT
Sound PAUL LEDFORD

Cast
Nick Penrose ROBERT DOWNEY, JR.
Dr. Pearl ALAN ARKIN
Woman ELE KEATS

I L F I L O P E R I C O L O S O D E L L E C O S E

Cast tecnico
Diretto da MICHELANGELO ANTONIONI
Scritto da TONINO GUERRA
Tratto dai racconti di MICHELANGELO ANTONIONI
Produttori STEPHANE TCHAL GADJIEFF (Solaris)
RAPHAEL BERDUGO (Roissy Films)
JACQUES BAR (Cité Films)
DOMENICO PROCACCI (Fandango)
Produttore esecutivo MARCANTONIO BORGHESE
Direttore di produzione VALERIE LICURGO
Direttore della fotografia MARCO PONTECORVO
Montaggio CLAUDIO di MAURO
Musica ENRICA ANTONIONI
VINICIO MILANI

Cast artistico
Christopher CHRISTOPHER BUCHHOLZ
Cloe REGINA NEMNI
La ragazza / Linda LUISA RANIERI

Italia/Francia/Lussemburgo – 2001
Colore
Formato: 35 mm
Durata: 30’

Girato in inglese e italiano con sottotitoli inglesi

Sinossi

“Eros” è un’antologia di tre cortometraggi aventi per soggetto l’erotismo e l’amore diretti dai tre registi più straordinari del mondo, Wong Kar Wai, Steven Soderbergh, e Michelangelo Antonioni.

La Mano di Wong Kar Wai
Shanghai, 1963.
Chang, un apprendista sarto, è sedotto dalle misure del corpo di Miss Hua, un’affascinante e avvenente prostituta d’alto bordo.
La fascinazione e l’amore di Chang restano fedeli nel tempo.

Equilibrium di Steven Soderbergh
New York, 1955.
Un pubblicitario è ossessionato da un sogno ricorrente: una donna nuda che conosce – ma che non riesce a ricordare al risveglio.
Ironia della sorte, il suo psicanalista durante la prima seduta di analisi dell’uomo è continuamente distratto da una donna attraente che spia dalle finestre dello studio.

“Il filo pericoloso delle cose” di Michelangelo Antonioni
Toscana, oggi.
Una coppia in crisi, decide di fare una breve gita al mare per ritrovare un po’ di magia nel loro rapporto.
La passione del marito, invece, viene risvegliata dall’incontro con una donna misteriosa.

Commenti dal set

Girare LA MANO è stata un’esperienza molto intensa e intima. Abbiamo iniziato a lavorare al progetto nel 2003, durante l’epidemia di SARS. Il nostro piano originale di girare a Shanghai è stato quindi annullato. Gli unici luoghi in cui potevamo fare le riprese erano Hong Kong e Macau con una troupe ridotta perché molti erano partiti.
Abbiamo cercato di girare il più in fretta possibile. Gli ultimi due giorni la lavorazione è andata avanti a oltranza per 48 ore. Ogni giorno cominciavamo il nostro rituale giornaliero di pulirci a fondo le mani e metterci le maschere. Seguendo il consiglio dei medici, abbiamo evitato ogni contatto fisico tra di noi. Questa situazione mi ha ispirato l’idea di fare un film sul tatto.
Ciò che mi ha spinto a fare questo film è stato Michelangelo Antonioni – una guida per me e per i filmmaker della mia generazione. Sono profondamente onorato di aver partecipato a questo progetto. Devo, inoltre, ringraziare Gong Li, Chang Chen , il resto degli attori e la mia troupe per il loro instancabile e generoso supporto a questo progetto.

Wong Kar Wai

MICHELANGELO ANTONIONI

E’ andata così.
Ci siamo ritrovati tutti alla festa degli ottant’anni di Tonino Guerra, a Pennabilli.
Era tanto che non ci vedevamo con Stèphane. Avevamo lasciato passare anni di silenzio dopo il nostro tentativo a Los Angeles di mettere in piedi “I due telegrammi”.
Non c’eravamo riusciti. La rinuncia a fare quel film, dopo tanto lavoro è stata molto dolorosa.
Da Tonino ci siamo riabbracciati e Stèphane mi ha detto: “Qualsiasi cosa vuoi che io faccia per Michelangelo, sappi che sono sempre disposto a farla”.
“Michelangelo ha sempre voluto fare un film erotico” ho risposto quasi provocatoriamente… Questa volta ci siamo riusciti!

Fare “Eros” è stato come aprire tante finestre su luoghi a noi ancora sconosciuti. E’ stato come inseguire, accanto a Michelangelo, quel filo pericoloso delle cose che solo lui ha in testa e che a noi viene rivelato in un percorso lungo quanto la nostra vita.

E’ stato molto emozionante avere accanto tutte le persone che hanno lavorato a questo film.
Grazie per aver regalato a Michelangelo molti giorni di vita.

Enrica Antonioni

Si domanda Antonioni: nasce prima il film come risposta a un’esigenza intima del suo autore o le immagini sono destinate a valere – ontologicamente – per ciò che sono?

Credo che risieda in questa riflessione il senso – o meglio le presunzioni di senso che l’autore cerca – de Il filo pericoloso delle cose, il film breve di Michelangelo Antonioni che assieme a quelli di Steven Soderbergh e Wong Kar Wai compone il film Eros, un trittico che esplora desiderio e sensualità.
Lo si percepisce come sensazione generale in un racconto che è un’annotazione di pensieri che si scontrano e si respingono nel tentativo dichiarato “di trasformare tutto ciò che è istintivo in riflessivo”. Uno scenario di fine estate, uno spazio incontaminato nei suoi colori intensi, attraversato da una coppia in crisi, incapace di ritrovarsi di fronte all’improvvisa apparizione dell’ altra donna. Il loro senso di solitudine, la perdita di una carica affettiva, il vuoto interno: il filo pericoloso delle cose.
Piuttosto che una storia, mi sembra che il film breve di Antonioni si proponga come un’avventura mentale (secondo una sua felice espressione) dove è inutile cercare un racconto vero e proprio, ma occorre piuttosto lasciarsi trasportare dalle atmosfere, dalle suggestioni, dalle provocazioni, dalle sensazioni che stanno sotto a ciò che accade . E che rimbalzano, nella loro autonoma struttura e diversità autoriale, nelle altre due parti di Soderbergh e Wong Kar Wai. Provocazioni suggestioni e sensazioni al centro delle quali c’è sempre la donna, quell’universo dalle mille rifrazioni che Michelangelo Antonioni ha esplorato con rigore e con coerenza in tutta la sua opera.

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