GOCCE DI RUGIADA DEL PRIMO MATTINO

Una splendida poesia di Xu Zhimo tradotta da Fabio Grasselli

Traduzione di Fabio Grasselli

Gocce di rugiada del primo mattino

ciascuna è trasparente sfera di cristallo,

tornan di nuovo le rondini

e nel vecchio nido non cessano di cinguettare;

Oh poeta! Non è ancora primavera nel mondo

ancora non zampillano libere

le fonti che tu creasti,

sogghigna! Non hai finito di sputare la fine giada dei monti

non hai finito di spargere le fini perle dei mari,

fondi i suoni degli strumenti,

ti nutri della luce degli astri!

Oh poeta! Non è ancora primavera nel mondo,

ancora non zampillano libere

le fonti che tu creasti!

Questo colpo di saetta

Scuote di tutto il cielo la foschia,

brillante sole nascente

ancora sorgi s’un trono dorato;

soffice vento del Sud

corruga il volto veemente dell’oceano

un gabbiano immacolato

penetra nubi e sorvola onde spensierato;

Oh poeta! Non è proprio tempo di imbarcarsi

ancora non è pronto il tuo

peschereccio cantereccio!

Oh, guarda! In quell’onda bianca

carpe dalle ali dorate

tenere salamandre

polpe di gamberi e addomi di granchi!

Oh, veloce! Una rete da lancio, un amo,

piglia! Piglia!

I tuoi, tua moglie, figlio, parenti, amici

Si sono goduti rarissime delicatezze.

Oh poeta! Non è proprio tempo di imbarcarsi,

ancora non è pronto il tuo

peschereccio cantereccio!

Oh poeta!

Oh, tu sei l’illuminato dello spirito di un’epoca!

Oh, tu sei l’integratore di pensiero e cultura!

Oh, tu sei il creatore del confine fra uomo e cielo!

Il tuo capitale sono fiumi, mare, vento e nubi,

uccelli, bestie, fiori, spiriti, fantasmi, mosche, zanzare,

una frase per nasconderlo: corpo astrale terra letterato cultura:

la tua immensa fornace è “marchiare leggermente crudelmente godendo”,

fiamma eterna “fumo persona avvolge dentro purezza”

raffinando poetica, bellezza, magnifica maestà,

tu sei l’allodola e la pispola in alto lassù

ovunque nei quattro mari non chiedi ad anni presenti e passati

diffondendo rarissime musiche splendide come broccato;

tu sei il vecchio filantropo che anima fatica e lavoro,

tu mostri l’infinito arcobaleno della bellezza autentica

tu dimori nel picco più alto della vita autentica.

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