La città sotterranea di Pechino, L’Underground City

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La città sotterranea di Beijing.

Alla fine degli anni ’60, nel bel mezzo della guerra fredda e in piena crisi diplomatica fra Cina e Russia, il governo di Pechino approvò la costruzione di giganteschi sistemi di tunnel sotterranei destinati a uso sia militare che civile, ovvero la città sotterranea di Beijing, la dixia cheng.

Video di Dominique Musorrafiti, Matteo Damiani (CinaOggi)

Uno di questi, il più impressionante probabilmente, è quello che si sviluppa nel sottosuolo della capitale, per un’estensione di circa 85 chilometri quadrati e che collega molti dei punti chiave della città.

La prima sezione collegava il quartiere di Zhongnanhai alle Colline Profumate, appena fuori Pechino, non molto distante dal Palazzo d’Estate, dove si trovavano, e si trovano tuttora, alcuni centri nevralgici del potere centrale.

Buona parte del complesso di cunicoli si snoda nel buio ed è in stato di abbandono, ma negli anni sono state avviate una serie di attività commerciali: si va dai ristoranti agli hotel (se ne contano più di cento sotterranei in tutta Pechino!), dalle attività artigianali alle piste per gli skater, da allevamenti di funghi fino a veri e propri centri commerciali.

Buona parte dei tunnel sono stati costruiti da civili e volontari nell’arco di dieci anni sotto la supervisione di unità militari.

Probabilmente è impossibile calcolare il numero esatto di entrate alla città sotterranea, dato che molti dei civili che scavarono i tunnel, si assicurarono entrate direttamente dai loro negozi, assicurandosi così preziosi magazzini sotterranei, o dalle loro case.

Una delle principali si trova in Xidamochang Jie, al numero 62, a circa un quarto d’ora da Tian An Men.

Il prezzo del biglietto si aggira attorno ai 15 yuan.

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