La crisi energetica in Cina: conseguenze sull’ambiente (e sulla politica internazionale)

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22 giugno 2004 – Un recente rapporto del WWF indica la costruzione della diga delle tre gole sullo Yangtze come il più grande disastro ambientale ai danni di un fiume. Questo fiume è il più a rischio del mondo con le sue 46 dighe che rischiano di distruggere per sempre l’habitat di numerose specie animali, compresa una specie di delfini che ha fatto di questo imponente corso la sua dimora. Il WWF averte anche dei rischi che corrono le popolazioni che vivono lungo il fiume, che assisteranno impotenti alla distruzione delle loro economie e stili di vita legate all’esistenza dello Yangtze. Il governo cinese avrebbe in progetto la costruzione anche di altre 16 dighe sul fiume Nu, nello Yunnan. La valle del Nujiang è una delle più remote regioni della Cina, incastonata tra Tibet, Birmania e la valle del Mekong, e popolata da esotiche minoranze etniche (Nu, Lisu e Dulong). La Cina ha un bisogno vitale di energia per soddisfare le crescente richiesta per assecondare lo sviluppo economico. Costi quello che costi. Ultimamente la Cina è stata accusata dagli Stati Uniti di supervisionare le ambizioni nucleari dell’Iran per poter accedere alle riserve di petrolio del paese islamic.

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