Taiwanesi a casa per il voto

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Taipei – 16 marzo – Qualcosa come 200000 cittadini taiwanesi torneranno nei prossimi giorni nella loro isola per partecipare al voto per eleggere il premier e per il discusso referendum sulla difesa. In questi giorni la tensione sembra acuirsi. La Cina è stata accusata di intimidazioni dalla provincia ribelle per le esercitazioni della flotta dell’APL che stanno avvenendo a largo di Qingdao (nello Shandong) congiuntamente a quelle della marina francese. E’ la prima volta che la marina cinese effettua delle esercitazioni militari con una potenza occidentale. Il governo francese da parte sua non ha negato l’accaduto, ma sottolinea che non v’è alcuna implicazione politica, anche se pare ormai chiaro che Parigi ha scelto da che parte stare, soprattutto dopo le pressioni di Chirac per rimuovere l’embargo di vendita di armi alla Cina, emesso dopo il massacro di Tiananmen. Sia la Cina che Taiwan parlano di aperte provocazioni da parte dell’avversario: Taipei accusa il governo cinese di voler spaventare gli elettori dell’isola, Pechino vede invece il referendum indipendentista quasi alla stregua di una dichiarazione di guerra. Intanto l’esito del referendum sembra al momento incerto, e le due fazioni in causa, il Partito Nazionalista di Lien Chan e il Partito Progressista Democratico di Chen Shuih-bian, stanno ancora facendo la conta dei voti.

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