La Cina e Internet

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2 luglio – L’organizzazione francese ‘Reporters sans Frontieres‘ denuncia la riduzione di spazi di libertà in alcuni paesi come Cina, Tunisia, Maldive, Vietnam, dove l’uso di questo mezzo di comunicazione (tra l’altro diffusissimo in Cina) può portare persino al carcere. E’ il caso ad esempio di un webmaster cinese Huang Qi, il quale è già stato in prigione tre anni in attesa del giudizio di una corte di Chengdu nel Sichuan, condannato a cinque anni di carcere per sovversione. In realtà l’unica sua colpa è stata quella di pubblicare nel suo sito web alcuni articoli scritti da dissidenti cinesi sul massacro di Tian An Men. RSF fa oltretutto notare come questa condanna avvenga in un momento in cui l’attenzione mondiale è incetrata sul problema della Sars, facendo passare in secondo piano le ingiustizie del sistema giudiziario cinese.

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