La repressione sessuale tra le donne nella Cina rurale

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Un’analisi cruda e realistica di uno dei problemi più delicati e meno toccati della Cina contemporanea.

Non molto tempo fa, il dottor Zhang Hongyan si è trovato in una situazione piuttosto imbarazzante: una donna vestita con solo alcuni stracci, è stata mandata in ospedale con la parte inferiore del suo corpo incastrata nei genitali del suo cane. Quando lo staff medico ha portato il letto nella sala operatoria, la faccia della donna era vitrea. Non c’era bisogna di alcuna spiegazione, Zhang Hongyan aveva ovviamente già capito cosa era accaduto. Zhang Hongyan ha iniettato il sedativo nel cane in preda al panico. Senza troppi sforzi, un paio di minuti dopo, il cane addormentato è stato allontanato e portato fuori dalla stanza. Alcune gocce di sudore rotolavano dalla fronte del dottor Zhang. La paziente lentamente si è calmata, ad ogni modo il dottore si sentiva a disagio: in questa società sbilanciata, quante donne fanno le stesse cose per dare un sollievo alle loro sofferenze?

Quello in cui il dottor Zhang si è imbattuto è in realtà un caso estremo di repressione sessuale tra le donne nella Cina rurale. La paziente vive nella cittadina di Xiaolan, una contadina che aveva appena cominciato a lavorare nei campi. Cinque anni fa il marito aveva avuto una relazione mentre lavorava a Fuoshan e la coppia si era separata. Il giovane figlio vive con la madre. Quel giorno, nel pomeriggio, non appena è accadduto l’incidente, la donna è andata in panico e non era in grado di raggiungere il telefono. “Fortunatamente” il figlio di nove anni è tornato a casa per il pranzo da scuola. Entrato in casa, ha visto tutto quando ha sentito la madre urlare nella camera da letto. E’ rimasto pietrificato dalla scena, finché la madre non lo ha implorato di chiamare il 120. Dopo un momento di imbarazzo, l’ospedale ha concordato con la famiglia di tenere la storia sotto uno stretto riserbo. Ad ogni modo, come spesso accade, già dopo solo un paio di giorni la storia era di dominio pubblico e l’opinione pubblica aveva cominciato ad infiammarsi.

“Era necessario?”
“Una cosa così malata, pensavo volessero girare un film!”
“Sembrava normale, non avrei mai pensato che …”
“…”

La maggior parte delle persone ha criticato il suo comportamento, disapprovandola; solo una minoranza ha simpatizzato con la signora, dimostrando comprensione. Una settimana dopo, la donna non è ritornata in ospedale per il controllo; madre e figlio, infatti, si erano già trasferiti altrove. Ma questa storia si ripete in continuazione.

Repressione sessuale in Cina

Come medico, Zhang ne ha viste di tutti i colori. Casi del genere tra donne divorziate sole sono più comprensibili; tra le donne sposate la situazione è più complicata. In particolar modo tra i villaggi isolati di montagna, questi comportamenti sono più forti. Un collega del dottor Zhang Hongyan, il dr Li, un dermatologo, si è imbattuto in numerosi casi del genere negli ultimi anni. “Alcune pazienti usano melanzane, cetrioli, bottigliette, etc da infilare nelle parti inferiori del corpo, per soddisfare le proprie necessità sessuali. Dal momento che molti di questi oggetti non sono igienizzati, spesso danno luogo a infezioni batteriche e a infiammazioni. Questi casi nelle zone rurali sono frequenti.”

Un anziano medico dell’ospedale di Meizhou si è imbattuto in un caso più complicato dato che un tubo di vetro si era frantumato all’interno della donna. “Casi del genere accadono in continuazione”, ha detto il medico che ha voluto rimanere nell’anonimato. Le pazienti donne hanno comportamenti differenti, ma le loro motivazioni sono sempre le stesse: usare strumenti piuttosto che uomini per cercare piacere e soddisfazione. La maggior parte delle donne nelle aree rurali sono più conservatrici di quelle di città. Perché allora incedere in taluni comportamenti, considerati oltraggiosi?
“Questi comportamenti sono solo il risultato di repressioni a lungo termine”. Quest’anziano medico ha detto che, a differenza del caso del dottor Zhongshan, la relazione tra queste pazienti e i loro mariti non erano pessime. “Gli uomini lavorano fuori città e chiedono alle loro mogli di rimanere nei villaggi, a prendersi cura degli anziani e dei bambini”. Per usare le loro stesse parole, rimangono sole tutto l’anno: avere un marito è come non averlo.

Queste donne nella Cina rurale contemporanea costituiscono un gruppo enorme nella società.

Fin dall’inizio degli anni ’90, le riforme politiche in Cina hanno aperto il mercato domestico, migliorando lo sviluppo economico e sociale. I contadini sono andati in città in massa, infrangendo lo stile di vita tradizionale che prevedeva “l’uomo a coltivare e la donna a tessere”.

Non di meno a causa di alcune restrizioni per l’educazione e la residenza, non è facile per un contadino portare la sua famiglia in città. Molti di essi sono costretti a lasciarsi le famiglie alle spalle e andare nelle città da soli. Quest’enorme popolazione di “donne, bambini e anziani” vanno a formare un gruppo comunemente conosciuto come “l’esercito dei 38 61 99” (nome che proviene dalle vacanze cinesi: 3/8 è il giorno della donna, 6/1 è il giorno dei bambini, etc).

Il marito di una contadina di nome Zhang, nella provincia del Guangdong, giunse a Canton nel 1998 e divenne un tassista. Da quel momento fu in grado di ritornane nel paese natale solo durante il Ching Ming Festival e il Capodanno cinese, per un paio di giorni. Dopo dieci anni di separazione, Zhang era stanca di rimanere da sola. Nel 2009 cominciò ad andare nelle città vicine per cercare un aiuto medico che le consentisse di ridurre le sue necessità sessuali e il suo dolore. Il comportamento abnormale di Zhang in realtà riflette la diffusa repressione sessuale di decine di milioni di donne nella Cina rurale. Secondo le statistiche del Ministero dell’Agricoltura, nel solo 2009, in Cina sono presenti oltre 130 milioni di lavoratori migranti. Secondo le stime dei sociologi, sono 50 milioni gli uomini sposati, la vita coniugale di almeno 20 milioni di donne è pesantemente danneggiata. Secondi altri analisti il numero potrebbe essere ben maggiore. In trent’anni di riforme e aperture l’economia cinese ha fatto passi da gigante. ” Esagerando, questo risultato è stato ottenuto a costo della repressione sessuale di milioni di donne”.

Il 26 gennaio del 2009, nella contea di Xinfeng, nella città di Shaoguan, nella provincia del Guangdong, un’anziana signora vestita scandalosamente si è mostrata di fronte all’auto di un padrone di negozio di vestiti, il signor Wang Daxiong. L’uomo, sporgendosi dal finestrino ha sussurrato:
“Come mai sei venuta?”
“Lei è qui. Sotto quegli alberi laggiù” ha detto la donna indicando il marciapiede non troppo distante. Un’esile ragazza se ne stava in piedi sotto l’ombra dell’albero.
“Così lontana, come la posso vedere?” Wang Daxiong fingeva di essere impaziente.
“E’ garantito, rimarrai soddisfatto capo”. L’anziana donna rise e disse “questa ragazza non è in vendita. Suo marito è un autista a Shenzhen e non torna a casa da tanto tempo. Non era annoiata, non sarebbe venuta con me!” Poi, facendo un gesto verso la giovane disse:”Xiaohong, vieni qui”.

Dopo aver indugiato per qualche istante, la ragazza finalmente camminò verso l’auto, il suo volto era sempre girato dall’altra parte rifiutandosi di guardare la macchina. Sembrava attorno ai trenta, con lunghi capelli neri e una vita esile.

“E’ davvero una giovane moglie della zona?” chiese Wang Daxiong.

La donna anziana sembrò spazientita. “Vivo a Xinfeng da così tanti anni, quando mai ho preso in giro qualcuno? Non te l’avrei introdotta se tu non fossi un cliente affezionato”.

“Entrate” tossicchiò Wang Daoxing.

Parlarono un po’ nel dialetto locale, Wang si assicurò che la giovane vivesse nella città di Meikeng, il suo cognome era Li. Aveva incontrato la matrona nella scuola di mahjong (uno strumento musicale tradizionale cinese). Sapeva che la donna era famosa, ma aveva esitato per quasi sei mesi prima di chiedere di esserle presentata da qualcuno.

Secondo Li, suo marito è sempre stato molto buono con lei; tornava a casa ogni vacanza, e portava sempre dei regali. Ad ogni modo le cose materiali non possono compensare il trauma causato da così tanti anni di separazione. “Gli uomini se ne vanno fuori per trovare piacere, ma io posso solo rimanere a casa da sola, questa società è così ingiusta. Vi sono così tante povere donne nella mia stessa situazione, e alle volte siamo tristi. Non possiamo vivere così per il resto della nostra vita! E un divorzio non è una soluzione”.

La matrona disse che durante i suoi viaggi in posti come Xinfeng, Wengyuan, Lianpeng, Longmeng, etc, ha trovato alcune donne nella stessa situazione della giovane Li e che l’hanno cercata. Giacché i loro mariti non tornavano a casa per anni, dovevano occuparsi degli anziani e dei bambini, annoiandosi oltre ogni modo. Queste donne venivano non per soldi, ma per cercare un’alternativa alla noia.

Ad ogni modo il dipartimento della pubblica sicurezza ha riportato che solo un piccolo numero di donne come Li vogliono fornire servizi sessuali ad altri uomini per soldi per soddisfare le loro necessità. Il rischio è molto alto, non solo perché è anche facile contrarre qualche malattia, ma anche perché potrebbero finire in qualche retata, finendo per danneggiare la loro reputazione.
Nel mercato attuale saturo di servizi sessuali concessi da donne, alcuni hanno ipotizzato che con il miglioramento delle condizioni economiche delle donne, le donne lasciate a casa potrebbero diventare come gli uomini, assicurandosi servizi sessuali forniti da maschi per soddisfare i loro bisogni psicofisici. Ma questi pensieri sono troppo proiettati su un futuro al di là dal divenire.

Da una parte, le donne alla ricerca di prestazioni sessuali verrebbero etichettate malamente, e la figura dei gigolò cozzerebbe con i canoni della tradizione cinese. Le donne della Cina rurale non sono sufficientemente libere per arrivare a questo. Dall’altra, anche se ignorassero tutti i tabù morali, per le donne vi è una mancanza cronica di canali per affidarsi a servizi sessuali a pagamento.

Il ricercatore Li Yinhe dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali ha detto che secondo le statistiche, nel mercato del sesso, gli uomini costituiscono meno del 10%. La stragrande maggioranza delle donne che stanno a casa, anche se avesse il coraggio di cercare servizi sessuali a pagamento, non potrebbe permetterselo economicamente. A quel punto farebbero prima ad andare a trovare i loro mariti in città.

Così la via più semplice e realistica per la maggior parte di loro è una relazione extra coniugale da una notte.

Chen Chunxia, di 28 anni, è una contadina di un villaggio non distante da Linjiang, nella contea Zijin, nella provincia del Guangdong. Suo marito se ne è andato tre anni fa nel Jiangxi per acquistare una partita di mobili insieme ad altri concittadini. Torna a casa due volte l’anno e la coppia non ha ancora avuto bambini. Un anno fa, Chen ha persuaso la suocera a permetterle di lavorare in un ristorante in città. Così ha cominciato a conoscere alcuni clienti e spesso se ne è andata con loro in qualche posto d’intrattenimento. Una notte, alcuni amici ubriachi l’hanno portata in una stanza d’albergo. All’inizio era riluttante, ma alla fine ha passato la notte con loro.
Un manager di un karaoke nella città di Heyuan, ha notato che alcune donne delle aree rurali spesso cantano con un uomo una notte, e la successiva ballano con un altro, poi passano il resto della notte in una stanza di hotel.

Le mogli che rimangono a casa da sole nelle zone rurali finiscono per danneggiare i valori morali più conservatori della società in cui sono cresciute in maniera bizzarra. Per una famiglia contadina tipica, questa rappresenta una crisi invisibile, crisi che può deflagrare in qualsiasi momento, distruggendo il nucleo familiare. Ma oggi queste crisi sono diffuse dappertutto nelle zone rurali del Guangdong e dell’intero paese.” Un giovane giudice ha detto ad un giornalista del South Rural News che prima di lavorare in questo settore, non avrebbe mai potuto immaginare che il tasso di divorzi in queste aree potesse essere così alto. Più della metà dei casi da lui affrontati difatti riguardano divorzi. Tra questi molti sono il risultato di scandali. Le relazioni extra-coniugali non sono più una notizia allarmante, ma sono diventate una minaccia alla stabilità delle famiglie contadine. Alcuni di questi casi poi sfociano in atti criminali.

Un’altra via di uscita?

Il 28 gennaio 2010, durante la tredicesima sessione del gruppo di discussione della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese del Guangdong, c’era un solo oratore. Il suo nome è Zhang Feng, presidente dell’Istituto del Sesso per il Guangdong e direttore della Commissione Provinciale di Pianificazione della Famiglia. Ha detto che vi sono circa 30 milioni di lavoratori migranti nel solo Guangdong che lasciano a lungo i loro partner. Le loro necessità fisiche sono riconosciute dalla comunità o dal governo. Se non si presta l’attenzione necessaria, questo fattore finirà per far vacillare la stabilità sociale.

Quel giorno, il discorso di Zhang Feng ha contribuito a far parlare del problema nel paese. Dopo che numerosi media hanno rilanciato la notizia, un buon numero di siti di internet ne ha dato ancor più enfasi.

Ad ogni modo, il dottor Zhang Hongyan si sente particolarmente a disagio verso tutta questa attenzione. “La gente che ha davvero bisogno di attenzione sono le donne lasciate a casa da sole, perché i bisogni sessuali dei lavoratori migranti maschi sono già soddisfatti da un numero di servizi a pagamento.”

Le preoccupazioni di Zhang non sono infondate. Le zone del delta dello Yangtze, del Pearl River e altre città sviluppate, dove vi sono un gran numero di migranti, coincidono con quelle dove il mercato del sesso è più florido.
Possono trovare i servizi “più economici e convenienti”, praticamente dappertutto, soddisfando le necessità fisiche di una popolazione nomade, e allo stesso tempo intensificando le sofferenze delle loro spose: “Il cavallo che ha erba da mangiare, non tornerà più a casa”.

Chi risolverà allora questi problemi?

Il 1 febbraio 2010, a notte tarda, un lumicino di fronte un sex shop a Qingyuan, nel Guangdong, è già acceso. Zhang Zhiming, il padrone, si accende una sigaretta e comincia a bere the. Sembra libero dalle preoccupazioni. “Dieci anni fa, la gente mi guardava con sospetto. Ora sono tutti abituati. Una volta tra i miei clienti c’erano solo uomini di mezza età, ora ci sono anche donne. Il business va benissimo” Zhang Zhiming ha detto che recentemente tra i suoi clienti vi sono molte donne provenienti dalle zone rurali.

Difatti, il mercato dei prodotti per adulti è cominciato qualche anno fa ispirato da un certo numero di funzionari e accademici preoccupati per i lavoratori migranti. L’ultimo anno, Zhang Feng ha suggerito l’ipotesi che sia dovere della scienza quello di aiutare i migranti a risolvere i loro problemi di repressione sessuale. L’uso della masturbazione e dei giocattoli sessuali invece della prostituzione. Sia per gli uomini, che per le donne la masturbazione non deve essere considerata come una vergogna, dato che può contribuire a migliorare la loro salute fisica e mentale.

Per decine di migliaia di donne a casa da sole, questa potrebbe essere un palliativo. Secondo molti esperti difatti molti prodotti concepiti per le donne potrebbero aiutarle a risolvere almeno in parte il problema della repressione sessuale.
“Se i miei pazienti avessero dei sexy shop dove andare, allora, questo incidente imbarazzante non sarebbe mai accaduto” ha detto il dottor Zhang Hongyan.
Il Professor Zhu Qi, direttore della Chinese Sex Institution Expert Committee crede che una coppia giunga alla separazione per varie ragioni; l’uso di questi prodotti può contribuire alla riduzione del numero di relazioni extra coniugali e può mantenere l’armonia e la stabilità nelle famiglie.

In Cina, il mercato dei prodotti per adulti non solo è in espansione, ma anche produce enormi profitti.

Nel 1993 un uomo d’affari ha aperto il primo sex shop in Cina, a Pechino. Il suo nome è Wen Jingfeng. Da quel momento un numero incredibile di sexy shop è stato aperto nel paese, dato interpretato dai media stranieri come uno dei maggiori simboli delle riforme economiche cinesi. Il centro commerciale esclusivamente dedicato all’industria dei sex toy presso la Station Road a Canton è famoso per essere il più grande dell’intera Cina. Dal momento della sua apertura nel 1997, le entrate annuali sono state attorno ai 100 milioni di yuan (10 milioni di euro circa). Il direttore del centro, Li Jihong ha detto che al momento il tasso di crescita annuale è stimabile attorno al 30%. Alcuni interpreti del settore stimano che con la crescita dell’e-commerce, nelle prossime due decadi il mercato dei prodotti per il sesso in Cina potrebbe quadruplicare.
Si sa che oltre il 90% dei sex toy in circolazione sono prodotti in Cina. Ad ogni modo, se comparati con i modelli in vendita all’estero, i materiali, il design e la qualità in generale è piuttosto scarsa.
“Nessun business è semplice come il mio” Ha detto Zhang Zhiming, un tempo padrone di una farmacia “Non sottovalutate il mio negozietto, fa più di 200.000 yuan l’anno (ovvero 20.000 euro circa)”.
Quello che dice Zhang Zhiming è vero. I sexy shop in giro per la Cina sono tutti piuttosto piccoli e danno in vicoli per non attirare troppo l’attenzione. La forza di questi esercizi è la discrezione, ma spesso vendono prodotti contraffatti e pericolosi. Così il mercato dei sex toy è un bizzarro miscuglio di prodotti di qualità e davvero scarsi.

Vi è un gran numero di prodotti senza licenza, senza indicazioni di provenienza, senza data di produzione. Ad ogni modo generalmente non vi sono lamentele. E tantomeno cause legali, ha rivelato un professionista del settore.

Nel marzo del 2009 le autorità di Canton hanno condotto una serie di ispezioni a sorpresa nei 130 grossi mercati di sex toy della città. Hanno scoperto che un gran numero di prodotti falsi e pericolosi per la salute veniva distribuiti in giro per il paese. Regolazioni caotiche e un mercato pieno di prodotti falsi: queste sono le ragioni per cui molte donne a casa da sole nelle zone rurali difficilmente metteranno le mani su questi prodotti.

Alcuni deputati del partito a Canton e Shanghai hanno richiesto al governo centrale di abbattare il mercato dei falsi e di regolare il mercato dei prodotti per adulti al fine di promuovere la stabilità sociale.

Nella seconda sessione dell’Undicesimo congresso Nazionale del Popolo, il capo della commissione Wu Bangguo ha richiesto al Dipartimento di Stato di formulare le regolazioni rilevanti, normalizzando le attività produttive, rafforzando le vendite e la supervisione al fine di convincere l’utenza all’acquisto dei prodotti.

Ad ogni modo, la situazione del mercato attuale mostra che ci vorrà ancora tempo per le donne rimaste a casa da sole nelle zone rurali prima di poter acquistare qualche prodotto sicuro e a norma di legge.

Fonte: Chinahush.com , Traduzione: CinaOggi

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