Manhua – i fumetti cinesi

Cosa sono i Manhua, i manga cinesi

Quelli che in Giappone si chiamano Manga, in Cina sono i Manhua. Negli ultimi anni, questi fumetti si sono affermati come una delle più vivaci forme d’arte e di espressione narrativa in Cina.

Testo: Dominique Musorrafiti, foto originali: Alessandro De Toni

Nella Terra di Mezzo i Manhua sono considerati non solo dei semplici fumetti, ma delle vere e proprie novelle grafiche. Sono un dinamico fenomeno cross-media, tanto da diventare spin off di film, programmi televisivi, cartoni animati, videogames, pupazzi e di altre realtà che gravitano nell’ambito dell’arte e del design.

La nuova generazione di giovani che è interessata e realizza Manhua è così ampia che, a fianco del panorama ufficiale, si è creata una scena underground dalle proporzioni davvero notevoli in grado di attirare l’attenzione degli specialisti internazionali.

Questa comunità “sotterranea”, che gravita attorno al mondo dei comics in Cina è molto distante dalle influenze commerciali. Molti produttori di fumetti infatti continuano a lavorare perché amano quest’arte e sono profondamente interessati a disegnare tavole e vignette.

Per questo motivo, questa comunità è riuscita a dare vita a una scena ricca, caratterizzata da una grande varietà di storie e di stili. CULT Choice of the Young e Lvxiao sono i loro due principali punti di riferimento. A questi due poli appartengono molti artisti di talento che hanno intrapreso la strada del disegno sia come compimento di un percorso  personale, sia come professione lavorativa.

All’interno di CULT, si contraddistinguono personaggi come Yi Fanxing Pierre, Cai, Bini, The Qi brothers, Xiao Longhua e molti altri autori destinati a raggiungere il successo su scala internazionale, così come è successo per altre forme artistiche cinesi.

Intervista a Xiao Longhua

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Quando hai scoperto il mondo dei fumetti?
Sono rimasto affascinato dai fumetti, sin da quando ero bambino, poiché mio nonno è un vignettista. La sua figura mi ha molto influenzato e mi ha fatto appassionare a questa forma di comunicazione. Quando ero piccolo, per i bambini cinesi, le letture più divertenti e popolari erano difatti proprio quelle delle vignette illustrate.

Quali sono le storie che ti affascinano di più?
E’ davvero difficile identificare un unico filone. Mi spiego, mi piacciono molto quelle fantascientifiche ma sono molto attratto anche da quelle che ritraggono in maniera dettagliata i sentimenti più intimi e personali.

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A che età hai iniziato a disegnare?
Ho iniziato quando avevo due anni, poiché sono stato introdotto alla pratica della pittura cinese classica. Ero molto fantasioso all’epoca e dipingevo cose come chiocciole blu cielo. Ma questo tipo di abilità creativa non veniva incoraggiata dall’educazione cinese tradizionale, e per questo motivo, questa mia dote negli anni è stata un po’ frustrata dal tipo di educazione che ho ricevuto.

Hai mai collaborato con altri disegnatori?
In Cina, ho collaborato con dei giovani disegnatori di fumetti ed insieme abbiamo pubblicato ed autofinanziato la prima rivista di fumetti underground del paese che è uscita sotto il nome di CULT Choice of the Young. Ho anche collaborato con un produttore indipendente di fumetti: Special Comic di Nanjing.

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Perché hai deciso di disegnare fumetti e quali sono i temi che ti toccano di più?
Alle superiori ho iniziato a dipingere vignette che rappresentavano i miei compagni e ogni semestre realizzavo un libricino dove vi erano tutte le storie disegnate su di loro. Una cosa molto semplice. Col tempo ho deciso di rappresentare la gente della metropoli e le loro vite, perché, per me, è molto più semplice riuscire a terminare qualcosa di buono.

Cosa pensi contraddistingua i tuoi lavori da quelli di altri disegnatori di fumetti?
Per me non è prioritario contraddistinguermi, infatti non cerco di differenziarmi ma disegno le immagini intuitivamente o quello che è affine ai miei interessi personali. D’altro canto è sicuramente molto importante tenersi aggiornati e leggere molto, perché altrimenti si perde il fulcro. E’ molto importante ricordare a se stessi di rinnovarsi e cercare di realizzare nuove idee.

Realizzi anche altri progetti collaterali al mondo del fumetti?
Sono un’insegnante alla Fine Arts Academy di Shanghai, e mi occupo anche del design di giocattoli, modellini, abbigliamento fashion, e grafiche.

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Autoritratto

Perché hai deciso di esprimerti in così tante forme artistiche?
Esprimere se stessi è qualcosa di unico ed interessante e quando ci si è affaccia ad altri tipi di carriere ci si sente stimolati nel cercare differenti stili e lavori, cambiando i tipi di materiali e gli elementi in questione. È questo il motivo che mi spinge ad usare più forme artistiche. Ad ogni modo quando realizzo un fumetto, o qualsiasi altro progetto lo faccio intensamente e seriamente.

Accetteresti di fare storie su commissione o preferisci realizzare solo opere che nascono dalla tua fantasia?
Se ricevessi un’offerta di un contratto di lavoro ben stipendiato, e quindi con un salario fisso, di sicuro lascerei le mie idee per realizzare fumetti nel tempo libero. Se per assurdo trovassi un editore che mi concedesse la maggior libertà creativa possibile, non ci penserei due volte a stringere un rapporto collaborativo.

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Biografia di Xiao Longhua

Ha partecipato alla nascita del primo libro di fumetti underground CULT Choice of the Young Vol. I e Vol. II.

Le sue storie  Old E, Box e Out of the Window pubblicata da SC2, si possono trovare anche nel più grande negozio di fumetti di New York, Forbidden Planet. Ha collaborato con Guo Qi, un produttore indipendente di animazione e cortometraggi, per la realizzazione di Leaf Life, proiettato al Shanghai Fine Arts Museum, nella sezione Jelly Age, dedicata ai giovani nati negli anni ’80.

Sotto invito del Shanghai Zhengda Fine Arts Museum ha creato per l’esposizione 1981 Arts and Design Show l’opera N° 81 bus. Realizza da molto tempo illustrazioni e collabora per le pitture di THE THING, un fashion brand di Shanghai. Le sue tavole sono state esposte al MANHUA! China Comics Now in U.K. CITY*LUXE.

#L’Istituto di Cultura e il  Consolato Generale d’Italia a Shanghai lo hanno invitato a Shanghai Road Show, all’interno di CIAK ASIA TOUR. Ha collaborato con DDB Shanghai, Xiong Chao, per la realizzazione di un pubblicità di sensibilizzazione contro la violenza domestica che è stata premiata ai festival di CANNES e CLIO.

Hu Xiaojiang ci introduce alla storia dell’estetica in  Lvxiao

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Cos’è il progetto Lvxiao?
Lvxiao è una realtà artistica aperta, di cui tutti possono liberamente far parte. Vi si può accedere dal web decidendo di pubblicare un proprio contributo di qualsiasi tipo, si può partecipare ad un’esibizione, presentarsi ad una delle feste.

La storia di questo gruppo parte dal 2003, quando Beijing Comic Magazine ha organizzato una convention sui fumetti. Per partecipare a tale evento, 4 giovani, 54boy, Lv, Lanlan, e Breath, che si sono conosciuti online accomunati dagli stessi interessi e passione per i comics, hanno deciso di creare Lvxiao.

Inizialmente il primo scopo di questi giovani era quello di collegare tutti quelli che come loro volevano portare una ventata d’aria fresca nel panorama locale dei fumetti, troppo influenzato da un certo tipo di manga giapponesi, che rappresenta i volti con occhi enormi, menti appuntiti, solcati da cicatrici e altri elementi ricorrenti, per contraddistinguersi dai realizzatori di fumetti e cartoni animati locali, evitando di imitare il lavoro di altri autori. Grazie al suo spirito anticonformista, Lvxiao ha riscosso moltissimo successo sviluppando una forte individualità.

Solo nel 2004 il gruppo ha deciso di aggiustare il suo orientamento. Lv ha lasciato il team e 54boy ha rivoluzionato e cambiato l’organizzazione. Grazie al suo apporto, Lvxiao è diventata una realtà ancor più libera, una associazione che non pone dei limiti e a cui vi si può accedere ed inserirsi anche solo tramite internet.

Lo sviluppo di questa realtà in questo senso stimola e incoraggia gli autori di fumetti e i giovani creativi che così possono auto promuoversi anche sul blog ufficiale riportando immagini o foto di eventi a cui hanno partecipato. Possono esprimere le proprie idee su qualsiasi argomento e se vogliono anche criticare le opere altrui, anche se la ricerca della coesione è principalmente motivata dal creare un dialogo ed uno scambio tra studenti, laureati, professionisti del settore, ma anche semplici appassionati o curiosi.

Lvxiao infatti è ora una piattaforma dove vari stili di storie e tecniche di disegni vengono incoraggiati a crescere ed evolversi. La tolleranza è la ragione ed il significato principale dell’esistenza di Lvxiao.

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Zhou Mengtai in arte Dogone

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Conosci realtà come Marvel o DC Comic?
A causa della posizione geografica della Cina, i miei primi contatti con il mondo del fumetto sono stati più orientati verso il Giappone. Facendo un paragone con i suoi autori, quelli cinesi si sono mossi molto più tardi, e non sono sempre stati in grado di attrarre i giovani della mia generazione. Grazie alla grande varità di fumetti giapponesi, alla vicinanza culturale e al fatto che sono entrati nel mercato cinese relativamente presto, queste produzioni sono le prime con cui siamo entrati in contatto.

Quelle occidentali sono entrate nel nostro mercato molto più tardi, e in numero decisamente meno corposo. La proporzione però è ribaltata in ambito cinematografico, dove sono le produzioni occidentali ad avere un netto vantaggio. Per questi motivi, mi è difficile esprimere un’opinione precisa su Marvel o DC Comics.

Parlaci del tuo super eroe preferito.
Direi Spiderman, per i suoi movimenti agili e per il background da persona normale. Inoltre, nella tradizione cinese Sun Wu Kong (lo scimmiotto protagonista del celebre romanzo “Viaggio verso Occidente, ndr), che per certi versi può essere assimilato ad un super eroe grazie ai suoi poteri, ha esercitato su di me una forte attrazione.

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Quale messaggio principale che cerchi di trasmettere quando disegni?
I miei lavori sono basati su episodi realmente accaduti nella mia vita privata. Naturalmente nella trasposizione nel fumetto questi accadimenti vengono distorti e esagerati. Forse tra i giovani della mia generazione serpeggia un sentimento di insoddisfazione, di impotenza, il dover accettare le situazioni a malincuore. Nelle mie storie probabilmente trapela questo sentimento malinconico.

Cosa pensi della nuova generazione di giovani cinesi?
Le nuove generazioni non hanno vissuto i giorni difficili del passato. Da quando sono nati hanno vissuto ben altre situazioni, rispetto ai loro genitori. Crescendo in questa realtà, hanno ampiamente subìto l’influenza dell’ambiente urbano circostante. Ma la maggior parte dei giovani, quando si confronta con le difficoltà o non è soddisfatta, sperimenta un certo senso di impotenza.

Allo stesso tempo, molte delle informazioni che vengono filtrate in Cina, riescono ad avere una forte influenza sui giovani, anche se in parte fanno perdere alcune delle tradizioni legate al nostro passato. Penso che questa sia il conflitto che vivono le nuove generazioni, ed è proprio questa la più grande sfida che la cultura cinese deve affrontare ora.

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Come vedi i vignettisti contemporanei?
La scena degli illustratori cinesi ha cominciato a muovere i suoi primi passi piuttosto tardi, ed è impossibile paragonarla con il carico culturale che si porta dietro la tradizione pittorica cinese.

Col tempo, si è sviluppata la possibilità di confrontarsi con produzioni straniere di un certo livello che hanno infuso una certa spinta nel mercato editoriale dell’illustrazione in Cina. Da un lato però la stessa industria cinese dell’animazione è ancora agli inizi, molte delle produzioni che riescono a passare tra le restrizioni locali influenzano gli illustratori locali, frustrando in parte la vena creativa di molti autori che si limitano a ricopiare i modelli originali.

Quale dote credi debba avere un buon illustratore?
Bisogna saper essere ricettivi verso la vita e capirne i temi fondamentali. La tecnica è secondaria.

Testo: Dominique Musorrafiti
Foto originali: Alessandro De Toni
L’articolo è apparso sul numero 4 di Cina Magazine nell’autunno del 2008.

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