La minoranza etnica cinese NAXI

Questo popolo costituisce l’etnia più numerosa dello Yunnan settentrionale, in una zona a confine con il Tibet, il Sichuan, e non molto distante dalla Birmania del Nord (difatti la lingua Naxi appartiene al ceppo linguistico tibeto-birmano).

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I Naxi migrarono dall’ altopiano del Tibet nella locazione odierna, Lijiang, nel primo secolo dopo Cristo.

Fino al tredicesimo secolo si contesero la zona con il popolo dei Pu, che dopo la vittoria dei Naxi fu assorbito.

Durante la conquista mongoli, si allearono con il Kublai Khan contro il regno di Dali, che di lì a poco non sarebbe sopravvissuto alla marea mongola. Dalla dinasta Yuan in poi, questo popolo è sempre stato alleato del potere centrale, costituendo una garanzia alla difesa dei confini meridionali dell’Impero; prova ne è la fedeltà dimostrata durante le campagne contro i birmani.

Dongba è un termine che nel dialetto Naxi vuol dire “uomo saggio” (o più precisamente colui che canta le scritture nei villaggi montani) inteso nell’accezione di “sciamano”.

La parola Dongba fa riferimento ad una complessa cultura basata su una scrittura a geroglifici (1300 circa), tuttora oggi in uso tra gli anziani dei villaggi, che fortemente risente di influenze di altri popoli che abitavano le regioni vicine.

I pennelli usati dai Naxi sono tradizionalmente di bambù (meinabei).

La buona calligrafia, un pò come accade in altre zone confinanti, è l’abilità più ricercata tra gli artisti locali, che largamente hanno tratto ispirazione dal passato del loro popolo. La maggior parte dei soggetti rappresentati riconduce ad animali e uccelli, ma con una predominante valenza simbolica, spesso religiosa, riconducibile all’esperienza sciamanica.

Al giorno d’oggi la religione locale è un interessante sincretismo di elementi mutuati dal Buddismo, dal Taoismo, dall’Islam e in misura minore dal cristianesimo importato dai missionari francesi.

Questa esotica mescolanza ha dato luogo ad un popolo fondamentalmente mite e cosmopolita.

In origine il dongba era dunque colui che doveva mettere in contatto, tramite la recitazione di sacre scritture, il suo popolo con il Cielo, le forze naturali e altre divinità.

A Dingba Shilo, uno sciamano tibetano vissuto nelle cave di Baishuitai 900 anni fa circa, la tradizione accredita l’invenzione della scrittura pittografica. La festa religiosa più importante è quella dedicata al dio della guerra Sanduo, che si tiene l’ottavo giorno del secondo mese lunare. I Naxi avevano una società di tipo semi – matrilineare sopravvissuta fino a non molto tempo fa.

Testi: Matteo Damiani
Foto:  Oliver Huang

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