Dal settore privato cinese l’invito a non investire in Nord Corea

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Un’ azienda cinese truffata dai nord coreani invita Pechino a non rafforzare gli investimenti in Nord Corea.

Secondo l’esclusiva di Reuters Wu Xisheng, vice general manager di Xiyang Group, un produttore di acciaio con forti interessi nel settore minerario nel Liaoning, una provincia del nord est confinante con il Nord Corea, Pechino non dovrebbe insistere invitando le aziende cinesi a investire in Nord Corea, dal momento che il giovanissimo mercato coreano è inaffidabile e manca di regole che proteggano l’investitore straniero.

Il ministero del Commercio Cinese, il mese scorso aveva ufficialmente incoraggiato le compagnie cinesi a investire in Nord Corea. Ma l’esperienza di Wu è stata catastrofica, essendo stato truffato dai partner coreani e non avendo mezzi per difendere i propri interessi. Xiyang aveva firmato un contratto da 36 milioni di euro per estrarre 10 milioni di tonnellate di ferro l’anno ma ha subito diverse violazioni contrattuali da parte dei coreani che hanno aumentato senza preavviso i costi di affitto dei terreni, dell’acqua e della manodopera, violando i contratti.

La replica coreana non si è fatta attendere tramite l’agenzia di news KCNA che ha accusato a sua volta Xiyang di non aver rispettato i contratti.

Wu ha risposto che gli aumenti erano irragionevoli, pertanto la sua compagnia ha preferito staccare la spina all’impianto con l’intenzione dichiarata di abbandonare il paese, rifiutando anche un secondo round di incontri con le autorità coreane.

Inoltre secondo Wu la sua non sarebbe la prima compagnia cinese ad essere stata raggirata, ma il governo cinese fino a questo punto è stato riluttante ad intervenire in nome della stabilità politica.

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