Demoni e mostri della Mitologia Cinese

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La millenaria cultura cinese, nel corso dei secoli ha prodotto centinaia di leggende riguardanti mostri, fantasmi, demoni e spiriti.

Vediamo di seguito alcuni tra i principali demoni della mitologia cinese.

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Diyu, l’inferno cinese

Diyu o Naraka in sanscrito. E’ sostanzialmente basato sul Naraka indiano con elementi derivati dalla tradizione cinese sulla vita dopo la morte. Nelle due tradizioni e’ stato ampliato e reinterpretato innumerevoli volte.

Il Diyu generalmente è ritratto come un labirinto sotterraneo diviso in gironi dove le anime dei peccatori ricevono la giusta punizione per contrappasso. Similmente all’inferno dantesco alle anime vengono inflitte le più insopportabili e crudeli torture fino alla loro morte. Una volta sopraggiunta la morte, l’anima ritorna al suo stato originale e le torture ricominciano. Questo ciclo di tortura, morte, rinascita, si svolge in eterno oppure fino a quando l’anima non avrà espiato le sue colpe e finalmente potrà reincarnarsi.

diyu - inferno cinese
Una rappresentazione dell/inferno cinese.

Meng Po, la Signora dell’Oblio

La Vecchia Signora Meng svolge i suoi compiti nel Diyu, ovvero l’inferno cinese. Il suo compito è quello di assicurarsi che le anime pronte per la reincarnazione non si ricordino delle loro vite precedenti o della loro permanenza all’inferno. La Vecchia Signora attende le anime all’ingresso del nono girone (Fengdu).
Per questo fine, raccoglie erbe che crescono attorno alcuni stagni e ruscelli per preparare il suo Te dell’oblio ai cinque Sapori. La bevanda viene fatta bere alle anime prima di abbandonare l’inferno. La sua ingestione conduce a una istantanea e permanente amnesia. Una volta purificate le anime da ogni peccato e da ogni conoscenza acquisita, gli spiriti possono rinascere finalmente, e il ciclo ricomincia. Vi sono leggende di nascite miracolose, dove un bambino è in grado di parlare da neonato perché l’anima è riuscita a evitare di consumare il te.
Meng Po, la Signora dell'Oblio

Huli jing, Gli spiriti delle volpi

Huli jing, Gli spiriti delle volpi
Gli spiriti delle volpi sono spiriti femminili e usano mostrarsi come giovani e belle fanciulle

Gli spiriti delle volpi possono essere degli equivalenti efficaci delle fate europee. Possono essere sia malvagi che buoni. Nella mitologia cinese si credeva che questi esseri fossero in grado di acquisire sembianze umane e che avessero poteri magici e fossero immortali, grazie al respiro umano o all’essenza della Luna o del Sole. Generalmente sono spiriti femminili e usano mostrarsi come giovani e belle fanciulle. Uno dei più malvagi è Daji ritratto nella novella Ming “Fengshen Yanyi” (l’investitura degli Dei o la creazione degli Dei). Sono presenti anche nelle tradizioni coreane ( Kumiho) e giapponesi ( Kitsune).

Daji, bellissima e sadica concubina

La concubina favorita del Re Zhou di Shang, l’ultimo re dell’antica dinastia cinese. Daji è l’esempio classico per simboleggiare come una bellezza possa essere la causa della caduta in disgrazia di una dinastia o di un impero. Daji viene ritratta come uno spirito malvagio di una volpe nella novella Fengshen Yanyi. Daji era nata in una nobile famiglia chiamata Su nello stato di Yousu (Su Daji). Nel 1047 avanti Cristo, il Re Zhou conquistò il regno di Yousu e rapì la bella Daji che presto divenne una vera e propria ossessione per il re.
Zhou cominciò a trascurare i suoi doveri di regnante pur di godere della sua compagnia. Cercò in ogni modo d’ingraziarsela. Daji amava gli animali, così il re le fece costruire un mitico giardino zoologico, popolato da innumerevoli specie di uccelli rari e animali esotici.
Il re ordinò ad artisti e musicisti di comporre delle melodie e delle coreografie per soddisfare il suo appetito musicale. Un giorno invitò 3000 ospiti a una festa per indulgere in “fontane di vino” e “foreste di carne”. Poi gli ospiti giocarono al Gatto e al Topo nudi nella foresta per soddisfare la giovane. Quando una concubina del re protestò per questa lussuria eccessiva, il re la fece uccidere. Suo padre fu fatto a pezzi e la sua carne fu data in pasto ai vassalli del re. Daji disse che la sua più grande gioia era quella di sentire la persone urlare e piangere mentre venivano torturate.
Un giorno, avendo visto un contadino camminare a piedi nudi sul ghiaccio, per soddisfare la sua curiosità “scientifica”, fece rinchiudere il malcapitato e gli fece mozzare i piedi per carpire il segreto della sua resistenza al freddo. In un’altra occasione fece smembrare una donna incinta per capire cosa avvenisse all’interno dell’utero. Daji inoltre è famosa per la sua invenzione della tortura chiamata Paoluo: un cilindro di bronzo coperto d’olio veniva fatto arroventare da una fornace a carbone fino a diventare quasi incandescente.
La vittima veniva fatta camminare sulla superficie superiore del cilindro e veniva forzata a cambiare posizione in continuazione per evitare di bruciarsi. La superficie oleosa ovviamente non facilitava le cose, e la vittima era costretta a cercare di non scivolare. Se la vittima perdeva l’equilibrio, sarebbe cascata nella fornace e sarebbe morta ustionata.
La vittima inoltre era costretta a ballare e a urlare per il piacere del Re e di Daji. Daji venne infine condannata a morte dal nuovo Re Wu di Zhou, una volta che la dinastia Shang fu dissolta. Secondo il libro l’Investitura degli Dei, Daji divenne malvagia dopo essere stata posseduta dallo spirito di una volpe a Nove Code.
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Daji illustrata dal maestro giapponese Hokusai

Mogwai/Mogui

I mogwai sono demoni che cercano di danneggiare gli umani. Si riproducono con l’arrivo delle piogge, che simboleggia l’abbondanza e la fertilità. Il termine Mo deriva dal sanscrito Mara che vuol dire essere malvagio. In induismo e buddismo il Mara determina il fato e il destino della morte e del desiderio che lega le persone al ciclo infinito di reincarnazione e sofferenza. Il mara induce le persone a peccare e all’autodistruzione. Nella cinematografia moderna potrete certamente ricordare i Gremlins che sono chiamati Mogwai dal venditore cinese e che si riproducono con l’acqua.

Yaogui

Gli Yaogui sono gli spiriti malvolenti degli animali o delle divinità celesti cadute che hanno acquisito poteri magici attraverso la pratica del taoismo. Quelli malvagi vengono chiamati Gui o Mo (letteralmente “demoni”). Il loro compito è quello di acquisire l’immortalità e la successiva deificazione. Nel celeberrimo “Viaggio verso Occidente” i demoni cercano di perseguire il loro scopo attraverso il rapimento e il consumo alimentare di un uomo sacro. Non tutti gli yaojing sono demoni: Bai Gu Jing ad esempio era uno scheletro che in seguito divenne un demone. Molti yaojing sono spiriti delle volpi, ovvero gli animali da compagnia delle divinità, sempre secondo il Viaggio verso Occidente. Vi sono anche dei demoni regnanti che comandano delle schiere di demoni inferiori. Nel folclore cinese i demoni popolano il Di Yu, ovvero l’inferno. Buona parte del pantheon demoniaco cinese è influenzato da quello indiano e vi sono anche similitudini con l’oni giapponese.

Bai Gu Jing

Bai Gu Jing (il demone dalle ossa bianche) è uno yaogui del Viaggio verso Occidente che si manifesta a Sun Wukong e alla sua compagnia come una innocente ragazzina che ha abbandonato i genitori alla ricerca di cibo. Il magico Sun, grazie alla sua natura, è in grado di vedere le reali sembianze del mostro e uccide la ragazza. L’episodio porterà a una prima rottura tra lo scimmiotto e Sanzang (o Xuanzang). La seconda apparizione del mostro è nelle vesti della madre della giovane assassinata. Ancora una volta Wukong riconosce l’inganno e la uccide. Questo evento porterà a una seconda rottura tra Sanzang e Sun sempre a causa dell’irruenza dello scimmiotto.
Difatti secondo Sanzang tutti gli esseri meritano la salvezza. Ancora una volta Sanzang perdona Wukong. Nell’ultima trasformazione Bai Gu Jing si trasforma nel padre che implora pietà dato che Sanzang crede che lo scimmiotto ne ha ucciso la moglie e la figlia. A ogni modo, Sun ignorando gli ordini, uccide l’ultima manifestazione. Sun questa volta viene espulso dal gruppo. La compagnia, privata dello scimmiotto, diventa facile preda di Bai Gu Jing il cui scopo è quello di divorare Sanzang per diventare immortale ma l’intervento tempestivo dello scimmiotto salverà la situazione.
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Bai Gu Jing (il demone dalle ossa bianche) e’ uno yaogui del Viaggio verso Occidente

Pipa Jing

Pipa Jing è uno yaogui mutata da una pipa (lo strumento cinese) di giada ed è un personaggio letterario dell’onnipresente “investitura degli Dei”. Era una dei tre spettri femminili (Pipa Jing, Daji e Splendore) guidati da Nu Wa per gettare nel caos la dinastia Shang.

Shen, il Grande Guscio

Lo Shen è un drago metaforma o un mostro marino che crea miraggi, la cui figura è associata ai funerali. In realtà vi sono almeno tre tipi di mostri marini in grado di mutare forma: il que, un passero che si trasforma in Ge o Muli ovvero un’ostrica dopo 1000 anni; uno yak, una rondine che diviene haighe dopo 100 anni; e lo fuyi, un pipistrello che si trasforma in kuige in eta’ avanzata. Queste metamorfosi sono comuni tra i draghi del folclore cinese. A ogni modo, considerando tutte le mille varianti, questa tipologia di mostro è sempre in grado di creare miraggi.
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