Droga e narcotraffico in Cina

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In Cina ufficialmente vi sono circa 900.000 tossicodipendenti, ma è lo stesso governo a riconoscere che il numero effettivo possa essere considerevolmente più importante. 

Secondo alcuni funzionari, 12 milioni di tossicodipendenti è una cifra più realistica. Ad ogni modo, l’83,7% è di sesso maschile e quasi il 74% è sotto i 35 anni. Nel 2001 gli eroinomani costituivano il 71% dei malati di aids in Cina. Ad ogni modo, sono le metamfetamine e altre droghe chimiche a preoccupare maggiormente le autorità. Le droghe più diffuse sono l’eroina, la morfina, l’oppio da fumo e soprattutto i cristalli di metamfetamina, la nimetazepam, lo temazepam e lo MDMA. L’uso di eroina ed oppio recentemente è aumentato tra la giovane popolazione: i fattori principali per l’aumento dei consumi sono il miglioramento delle condizioni economiche e il tempo libero. Per il governo cinese la metamfetamina è la seconda minaccia tossica più importante dopo il binomio oppio/eroina. Recentemente è aumentato anche il consumo di ketamina, facile da produrre nei laboratori del sud. La sua diffusione è stata paradossalmente limitata dagli stessi narcotrafficanti: i margini di guadagno sono troppo bassi. Nonostante ciò, la droga è molto popolare soprattutto fra i giovani.
 
Il commercio illegale di droga in Cina è influenzato da una serie di fattori storici, geografici, demografici e non ultime le condizioni economiche in rapido sviluppo. La storia recente della Cina è spesso legata a doppio nodo al commercio della droga. Già ai tempi della Dinastia Qing difatti la Cina, con le Guerre dell’Oppio, fu forzatamente messa nella condizione di diventare uno dei più importanti importatori di oppio dalla Compagnia delle Indie. La sua vicinanza poi al famigerato Triangolo d’Oro (Nord Thailandia, Laos, Myanmar) e la presenza di numerose città costiere nonchè di importanti porti come Hong Kong, hanno consentito il proliferare del traffico illecito di sostanze sul suo territorio. Non dimentichiamo poi la presenza tradizionale di clan mafiosi, le triadi cinesi, che hanno ovviamente agito da protagonisti in tutta questa vicenda. Dalla riapertura dei confini negli anni ’80 il contrabbando e la produzione di droga hanno conosciuto una esponenziale crescita. La Cina negli ultimi anni, essendo la fabbrica del mondo, si è imposta inoltre come uno dei principali produttori degli agenti chimici necessari per la sintesi delle nuove droghe chimiche e pertanto è finita con il diventare uno dei campi più importanti per il mercato degli stupefacenti.
 
In Cina si producono ogni giorno 273 tonnellate (100.000 tonnellate l’anno) dei precursori chimici necessari alla produzione di eroina, cocaina, MDMA e cristalli di metamfetamina, che poi vengono utilizzati prevalentemente nei mercati del sud est asiatico e del circolo del Pacifico. Ma non basta, perchè ogni anno vengono importati inoltre oltre 20.000 tonnellate di anidride acetica dagli Stati Uniti e da Singapore, necessaria per la produzione di morfina ed eroina nelle raffinerie del triangolo d’oro. La Cina inoltre è anche esportatrice leader di efedrina cruda, in particolare verso il Messico.  Questi precursori poi vengono sintetizzati per la produzione di massa di MDMA che infine andrà ad invadere il circuito statunitense.

Eroina e Oppio

Il governo cinese in diverse occasioni ha cercato di regolare e limitare la produzione e l’esportazione di tali agenti, ma lo sforzo profuso per cercare di controllare il mercato non è stato sufficiente. Le direzioni delle rotte del narcotraffico prendono due direzioni opposte: una puntata verso il sud est e l’altra, in entrata, verso l’Afghanistan, il Pakistan e il Tajikistan. Inoltre vi sono altre “correnti” come quella che parte dalla Birmania per arrivare sui mercati internazionali grazie al trasporto marittimo dei grandi porti sulla costa (Shanghai, Tianjin, Guangdong, Qingdao, etc). Da qui, l’eroina arriva in tutto il mondo. L’eroina del sud est (soprattutto dall’Afghanistan) rappresenta il 20% dell’eroina che entra il Cina dal nordo vest. Le autorità cinesi hanno detto di temere un incremento di questo commercio, che tenderà a crescere fintanto che l’economia e lo sviluppo del paese continueranno la loro frenetica ascesa. Il governo cinese per correre ai ripari ha dovuto creare una complessa strategia antidroga che include prevenzione, educazione, sradicamento, interdizione e riabilitazione. Ad ogni modo bastano 50 grammi di eroina o di cristalli di metamfetamina per ottenere la pena di morte. La coltivazione legale di oppio è controllata dal Ministero dell’Agricoltura e da un ufficio governativo per il controllo delle droghe. Secondo i dati delle Nazioni Unite, la Cina produce circa 14 tonnellate di oppio l’anno per uso farmaceutico nel mercato interno. La coltivazione illegale di oppio sul suo suolo cinese è insignificante ed è prevalentemente diffusa nel Ningxia, in Mongolia Interna, nello Yunnan e in altre remote regioni di confine. L’oppio prodotto con queste modalità non è destinato a diventare eroina ma viene consumato localmente dalle minoranze etniche. Secondo le autorità cinesi, negli ultimi anni non sono mai stati trovati laboratori per la produzione di eroina. La maggior parte dell’eroina che entra in suolo cinese, proviene dalla Birmania. La Cina infatti confina per oltre 2000 km con la Birmania. La rotta principale della droga è quella che attraversa lo Yunnan, il Guangxi, fino al Guangdong o il Fujian, dove verrà spedita via mare e immessa sui mercati internazionali. Le principali città coinvolte nella spedizione sono Canton, Xiamen e Fuzhou. Oltre alla rotta birmana, un altro canale importante è quello centro asiatico. Il 20% proviene proprio dall’Afghanistan e dal Pakistan via Xinjiang.

Cannabis

La Cannabis cresce spontaneamente nel sud ovest della Cina e la sua coltivazione è legale in alcune aree per la produzione di corde e olio. Coltivazioni illecite sono prevalentemente diffuse nel Xinjiang e nello Yunnan, generalmente per consumo domestico. Nel 2002 in Cina sono state confiscate soltanto 1,3 tonnellate di marijuana.

Efedra

Il governo cinese è proprietario di diverse fattorie di efedra, dove l’erba (l’efedra sinica) è coltivata sotto controllo governativo. Gli alcaloidi attivi, pseudoefedrina ed efedrina sono estratti chimicamente dalla pianta e processati per scopi farmaceutici. Queste sostanze chimiche poi vengono vendute per il mercato interno e per l’esportazione. Cina e India sono i maggiori produttori di efedra. L’efedra inoltre cresce spontaneamente in molte regioni settentrionali.
narcotraffico in Cina
Un sequestro di metamfetamine nello Yunnan.

Droghe sintetiche e Movida

è qui che si gioca la più partita più importante per il narcotraffico in Cina. La produzione dei cristalli di metamfetamine (ice, shabu, Bingdu) è facilitata enormente dalla presenza dei precursori chimici, facilmente reperibili sul territorio dato che la Cina ne è il principale produttore al mondo. Questi precursori, allo stato crudo, vengono utilizzati generalmente anche per altri scopi leciti in farmacologia. I laboratori sono prevalentemente diffusi sulle regioni costiere e sono controllati da gruppi criminali con sede a Hong Kong, Taiwan e Giappone. La modernizzazione e l’industrializzazione del paese finiscono per favorire doppiamente il fiorire del narcotraffico: da una parte gli elementi chimici necessari alla sintesi delle droghe chimiche è agevolato e stimolato dal flusso industriale, dall’altro il crescere di una classe media in Cina ha moltiplicato il numero di consumatori specie tra i numerosi frequentatori di parties a Beijing, Shanghai e Shenzhen. La maggior parte di consumatori della MDMA cinese infatti è costituito da cinesi. In Cina viene consumata anche una quantità notevole di MDMA proveniente dall’Olanda. Alcuni laboratori inoltre mescolano polvere di MDMA importata dall’Europa con caffeina o ketamina per la produzione di Ecstasy. Proprio grazie alla relativa facilità di approvvigionamento di precursori chimici, i trafficanti locali sono in grado di produrre considerevoli quantitativi di metamfetamine. Sebbene la maggior parte sia destinata al mercato interno, sono state ritrovate pasticche provenienti da Shenzhen, in America.

Specializzazioni

La maggior parte degli individui coinvolti in questo traffico provengono o da minoranze etniche delle regioni di confine, o da birmani del Kokang o da regioni costiere come Fujian e Canton. Questi gruppi hanno un network sviluppato prevalentemente fra Cina, Birmania, Cambogia, Canada, Hong Kong, Taiwan, Thailandia e Stati Uniti.
Secondo le autorità, i narcotrafficanti recentemente hanno cambiato strategie suddividendo le spedizioni in pacchi più piccoli alfine di limitare le perdite in caso di sequestro. Sempre più poi vengono utilizzati bambini, donne e poveri contadini per trasportare la droga dal triangolo d’oro fino al Guangdong.
Negli ultimi anni abbiamo anche assistito ad un incremento dell’uso di armi automatiche o di esplosivi per difendere le spedizioni di droga dagli assalti di clan rivali. Ogni anno numerose sono le sparatorie lungo il confine cino- birmano.

Il lavaggio di denaro sporco

In passato il riciclaggio dei narcodollari non era considerato un problema serio. Ma con l’esplosione economica, con il maggior numero di investimenti stranieri e con l’apertura di innumerevoli banche straniere, le cose sono cambiate. Nel frattempo per controbilanciare le attività criminali, il governo ha mosso alcuni primi passi iniziali nel contrastare le operazioni di riciclaggio, con la creazioni di un dipartimento investigativo controllato dalla Pubblica Sicurezza. Inoltre, controlli supplementari vengono effettuati dagli istituti bancari locali sulle transazioni considerate sospette.
 
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