Mobili Da Vinci: falso Made in Italy venduto ai consumatori cinesi a prezzi stellari

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Uno dei principali distributori di mobili importati dall’estero, e in particolar modo dall’Italia è al centro di uno scandalo dai contorni torbidi.

(CinaOggi) DaVinci Furniture vendeva a prezzi altissimi, spacciandoli per mobili italiani, quelli che erano dei mobili prodotti in alcuni piccoli laboratori di Dongguan o in altre zone dell’Asia.

In realtà c’è poco da sorprendersi visto che è pratica comune in Cina spacciare per Made in Italy quello che Made in Italy proprio non è.

Basta fare un giro in uno dei grandi mobilifici diffusi per le grandi metropoli cinesi per farsi un’idea. Ma torniamo alla nostra Panzhuang Xiuhua (Doris Phua), la general manager di Da Vinci Furniture Co Ltd, che esplode in lacrime durante la conferenza stampa tenutasi a Beijing mercoledì, mentre ammetteva ai giornalisti la truffa perpetrata ai danni dei consumatori e allo stesso tempo all’import – export italiano, che come si vede, non è ancora in grado di difendersi in un mercato come quello cinese.

Da Vinci Furniture Co Ltd è un mobilificio con sede a Shanghai che era riuscito a godere di una buona reputazione in patria grazie anche all’importazione e alla distribuzione di marchi stranieri famosi.

Ad ogni modo Panzhuang durante la conferenza ha detto che i mobili italiani erano davvero prodotti in Italia, ma il marchio “Hollywood Homes” di origine americana, era in realtà prodotto in Vietnam, nelle Filippine, in India, in Indonesia e in Cina.

Ha aggiunto che i clienti erano informati sulla reale origine dei mobili al momento della vendita. Ma i guai sono cominciati in seguito alle prime lamentele.

Una cittadina di Pechino, la Signora Tang,  aveva notato che improvvisamente il suo divano aveva cominciato ad emanare un odore fastidioso.

Così, lo fece ispezionare presso i laboratori del National Center for Quality Supervision and Inspection of Furniture and Indoor Environment di Beijing.

I risultati delle analisi dimostrarono come quel mobile fosse stato incapace di superare tre standard di qualità.

Peng Jie, un produttore della Changfeng Furniture Company a Dongguan nella provincia del Guangdong ha affermato di essere un subcontractor della Da Vinci. Un letto marcato Cappelletti, venduto da Changfeng a Da Vinci per 30.000 rmb (poco più di 3000 euro), è stato messo in vendita a 300.000 rmb (più di 30.000 euro) nel negozio Da Vinci dopo essere stato spacciato per mobile di provenienza italiana.

In un altro caso un mobile di legno si era scoperto essere in realtà di compensato rivestito di legno.

Un classico trucco per chi ha comprato qualche mobile in Cina.

Da Vinci avrebbe acquistato da oltre 50 marchi italiani per un totale di 45 milioni di euro nel 2010 ha detto Antonio Munafo che ha introdotto la conferenza stampa come CEO del produttore italiano Jumbo.

Ha aggiunto che tutte le accuse a Da Vinci erano false.

Nel frattempo però uno spettatore anonimo ha interrotto la conferenza stampa due volte, urlando che tutto ciò era inutile e che le richieste dei consumatori sarebbero rimaste insoddisfatte.

Ding, un altro consumatore che ha speso 3 milioni di yuan nei negozi Da Vinci, ha affermato che la compagnia di Shanghai ha fatto gioco sporco mescolando l’autentico con il falso. Intanto l’autorità commerciale di Shanghai ha cominciato le sue analisi in un magazzino Da Vinci nel distretto Qingpu.

Ha rinvenuto 233 mobili firmati Cappelletti e ha dimostrato come alcuni dei pezzi fossero di scarsa qualità.

Le autorità locali pertanto hanno messo sotto inchiesta Da Vinci.

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Fonte: CCTV, China Daily

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