Recensione de ‘I Racconti del Cuscino’

  1. Casa
  2. /
  3. Blog
  4. /
  5. Cinema Cinese
  6. /
  7. La Cina vista dall'Occidente
  8. /
  9. Recensione de ‘I Racconti...

E’ il 1970 e ci troviamo a Kyoto.

I RACCONTI DEL CUSCINO – THE PILLOW BOOK di Peter Greenaway (1995)


Durata: 90′
Origine: UK/ France/ Netherlands
Produzione: THE PILLOW BOOKS LTD – DE LUX PRODUCTIONS
Produttore: Kees Kasander
Produttori esecutivi: Terry Glinwood, Jean-Louis Piel, Tom Reeve, Denis Wigman
Produttore lineare: Jessinta Liu
Produzione management: Katsumi Furuhashi, Misako Furukawa, Yumiko Miwa, Fiona Nottingham
Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA (1996) – MONDADORI VIDEO, MEDUSA VIDEO
Soggetto: Tratto da “I Racconti del cuscino” di Shei Shonagon
Sceneggiatura: Peter Greenaway
Fotografia: Sacha Vierny
Interpreti: Yutaka Honda, Ewan Mcgregor, Yoshi Oida, Vivian Wu, Hideko Yoshida, Ken Ogata, Judy Ongg, Ken Mitsuishi, Barbara Lott, Miwako Kawai, Lynne Langdon, Chizuru Ohnishi, Shiho Takamatsu, Aki Ishimaru, Hisashi Hidaka, Dehong Chen, Ham-Chau Luong, Akihiko Nishida, Kentaro Matsuo, Nguyen Duc Nhan, Augusto Aristotle, Roger To Thanh Hien, Chris Bearne, Ronald Guttman, Wichert Dromkert, Martin Tukker, Wu Wei, Tom Kane, Kheim Lam, Daishi Hori, Kinya Tsuruyama, Eiichi Tanaka, Rick Waney, Masaru Matsuda, Wataru Murofushi, Ryuke Azuma, Seitaro Koyama, Tatsuya Kimura, Yos
hihiko Nagata, Atsushi Miura, Kazushi Ishimaru, Hikari Abe, Ai Kanafuji, Yoshino Yoshioka, Yuki Nou, Masami Nishio, Satomi Kimura, Michiko Matsuo, Kintaro Murayama, Ann, Kaoru Ueda, Ohko, Junko Shinohara, Yûko Nozawa, Kiyomi Nomura, Midori Hatsuda, Miwa Hayashi, Seizo H. Inoue, Yoshihiro Kawai, Munenari Takeshima, Toshio Kimura, Masakazu Takemura, Hiroshi Nakajima, Kageyoshi Shirakata, Takashi Miyake, Hiroko Uno, Yûko Shimomura, Kana Haraguchi, Yuri Inoue, Makiko Shoji, Miwako Namie, Atsuko Nakamura, Tokiko Horiike, Akiko Yokotani, Yasuyo Ogawa, Atsuko Yoshikawa, Mariko Ajimoto, Hiromi Tani, Fukue Kitaoka, Arnita Swanson, Jim Adhi Limas, Miho Tanaka, Fabienne De Marco, Tania De Jaeger, Lu Jinhua, Tien Sing Wang, Chau, See Wah Leung, Kha, Kumi Komino, Yuki Hayashi, Maskai Taketani, Mr. Luo, Mrs. Luo, See Yan Leung, François Van Den Bergen, Valerie Buchanan, Yorks Tong, Anna Chu, C.S. Wong, Michelle Nicholson, Farini Cheung, Anita Leung Fui Shan, Tom Tom, Doris Lui Lai Fong, Sam, Shuen Ngar Lei, Chan Ben, Bobsy Jureidini, Andrew Chan, Vanessa Lanza, Chau Kwok Kwan, Ho Keung Kwong, Sammuel Leung, Jo Jo Hui, Louis Fu Yiu Shi, Paul Wan, Adrian Kwan Shun Fai, Leung Woo, Hui Pak Kin, Man Kit, Foon Wing Hong, Li Chun Man, Stephen C. Lam, Edelmer Christanse, Jimmy Lee Wai Chang, Terence Tsin Chung Tung, Mennan Yapo
Montaggio: Peter Greenaway, Chris Wyatt
Assistenti alla regia: Paul Cheung, Kwan Shun Fai, Koji Kobayashi, Kenji Nakanishi, Aimi O, Vincent Rivier
Produzione design: Koichi Hamamura, Willemijn Loivers, Hiroto Oonogi, Andrée Putman, Noriyuki Tanaka, Wilbert Van Dorp
Art design: Second Chan, Lau Wai Chung, Do Demuth, Thierry Gratien, Lijntje Helweg, Lau Wai Hung, Elmer Jacobs, Chan Yau Kong, Wong Mai Ming, Law Tak Nga, Lau Kwok On, David Peters, Maarten Piersma, Kazunori Sawaji, Danielle Schilling, Danielle Schilling, Wong Kwong Shing, Mari Tobita, Claudia Valentijn, Floris Vos, Emi Wada, Ben Zuydwijk, Vincent de Pater, Dory van Noort, Dione van der Hoeven
Musiche: Brian Eno
Suoni: James Feltham, Kazunori Fujimaru, Nigel Heath, Rod Howick, Cliff Jones,Mathew Knights, Garth Marshall, Kan Shirai, Julian Slater, Volker Zeigermann, Otto Snel
Casting: Abi Cohen, Hitomi Ishihara, Carrie O’Brien, Aimi O, Liora Reich
Scenografia: Andree Putman, Wilbert Van Dorp
Costumi: Martin Margiela, Dien van Straalen, Koji Tatsuno
Trucco e Parrucco: Seiji Arai, Cathy Folmer, Shoko Ishigaki, Sara Meerman, Vivian Nowak, Noriko Sato, Kyôko Toyokawa
Effetti Visivi: Reinier van Brummelen
Caricatore della valvola: Nelson Yu Lik-wai

E’ il 1970 e ci troviamo a Kyoto. Una bambina giapponese, Nagiko Kiohara, dal padre, scrittore calligrafico, riceve come dono di compleanno una scritta di buon auspicio sul volto; per la sua festa la zia le racconta alcuni brani tratti dal libro “I racconti del cuscino”, la invita a prendere esempio dall’autrice del libro e iniziare così a tenere un diario personale.

Il padre di Nagiko, è un uomo ambizioso e per vedere pubblicati i suoi scritti, non rifiuta l’offerta di avere rapporti “omosessuali” con un editore. Nagiko cresce, il padre per il diciottesimo anno di vita, le scrive un augurio sul volto, ma ahimè la costringe a divenire la sposa del nipote del suo editore. La giovane si trova catapultata in un matrimonio infelice: litigano spesso, non è capita minimamente dal marito, il quale in un momento di ira le brucia i suoi diari ed incendia la loro abitazione. Nagiko disperata decide di fuggire ad Hong Kong, dove lavora nelle cucine dei ristoranti.

Nessuno è vincitore o vinto, quando in gioco le tradizioni e i ricordi sono gli scrittori principali

Impara l’inglese e dagli umili lavori passa al ruolo di impiegata presso uno stilista e molto presto il suo gradevole aspetto la porta a divenire un modella richiesta. Ma qualcosa del passato le manca per sentirsi veramente serena, infatti per rivivere i momenti in cui il padre le scriveva sul volto, la giovane trova spesso amanti disposti a scrivere liberamente sul suo corpo. Un giorno in un locale incontra un traduttore inglese, Jerome, il quale la invita a divenire la calligrafa e non “la carta”.

Un fotografo amico di Nagiko, scattate alcune foto agli uomini usati da Nagiko come “carta” decide di portarle ad un editore, proprio quell’uomo che un tempo era stato l’amante del padre della ragazza, e che ora risiede ad Hong Kong. Nagiko scopre che Jerome è l’attuale amante dell’editore, così decide di invitarlo, conquistarlo e scrivere sul suo corpo poesie, preghiere in varie lingue ed anche un messaggio pubblicitario per un suo progetto di 13 poemi erotici. L’idea colpisce piacevolmente l’editore, che decide di farlo trascrivere e diffondere.

Per riconquistare l’amore di Nagiko che lo aveva abbandonato, Jerome si droga e si finge morto, ma muore veramente e Nagiko, disperata, scrive sul corpo dell’amato il suo poema dell’amore, quello che doveva essere il 5º della serie di poemi erotici. L’editore, senza scrupoli e interessato al suo guadagno, fa riesumare il corpo di Jerome, dove trova l’ultimo poema, ne asporta la “pelle” e la conserva. Il giorno del 28º compleanno di Nagiko, la giovane donna riceve il “libro di pelle umana”. Nagiko ormai madre di una bimba che le è nata dal suo amore con Jerome continua la tradizione, scrive un augurio di buon compleanno sul volto della figlia.

I colori sulla pelle, divenuta l’oggetto-carta dove possono essere celate storie e racconti intimi e profondi o desideri, sono caldi e violenti perché veicoli di forti passioni o auguri che possono lasciare segni indelebili come tatuaggi incancellabili nella memoria o nella vita.

Greenaway mescola i sapori della tradizione rigida orientale del dover accettare la scelta dello sposo per Nagiko, alla libertà orientale dei rapporti amorosi-sessuali, dove le passioni o i compromessi possono essere scambievolmente gli uni più importanti degli altri. Nessuno è vincitore o vinto, quando in gioco le tradizioni e i ricordi sono gli scrittori principali.

Previous

Recensione de ‘Il Piccolo Panda’

Il risveglio di un monaco

Next

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.