Bob Dylan cancella il tour in Asia dopo che la Cina blocca i suoi concerti

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Il Ministro della Cultura cinese ha cancellato le date del tour in Cina di Bob Dylan, ma c’è chi solleva dei dubbi sulle reali motivazioni.

Dopo aver suonato in Giappone e Corea del Sud, Bob Dylan, icona del rock e della controcultura americana, sperava di poter estendere il suo tour anche alla Cina.

Ad ogni modo non aveva fatto i conti con i timori del Ministero della Cultura cinese, che probabilmente aveva paura di trovarsi di fronte ad un nuovo caso Björk, quando la cantante islandese , durante un suo concerto a Shanghai, cantò “Tibet! Tibet!” nella canzone “Declare Independence.”

Da quel momento, le precauzioni prese dalle autorità locali sono state molto più in senso restrittivo.

Probabilmente tutto ciò che simbolizza Bob Dylan può avere portato a questa decisione.

Dal momento che Bob Dylan non può esibirsi a Pechino e Shanghai ha deciso di cancellare anche le altre date a Hong Kong e Taiwan.

Amletici dubbi

Ad ogni modo in effetti una domanda bisogna pur porsela: è giusto che una rockstar miliardaria durante una sua esibizione in Cina debba fare proclamazioni politiche?

O dovrebbe fare finta di nulla, facendo finta di ignorare tutto quello che la circonda?

Le conseguenze di esternazioni di questo tipo sono, si sa, sempre le stesse.

Mentre la rockstar se ne torna a casa nel suo jet privato o in prima classe in aereo, chi ne fa le spese, sono coloro che rimangono e che non possono andarsene dal paese e che vedono così sgretolarsi un pezzettino di libertà alla volta.

Alternativamente si può scegliere di stare zitti, senza dubbio una scelta innocua, ma un po’ ipocrita, specie per chi, come Björk o Bob Dylan, non ha l’abitudine di tacere.

Tibet libero o più soldi in tasca?

Secondo Zachary Mexico, autore di China Underground (non il nostro sito!), ha affermato che probabilmente il tour è stato cancellato per mere motivazioni economiche.

Il promoter taiwanese sarebbe stato troppo ingordo e alla fine lo staff di Bob Dylan avrebbe incolpato il governo cinese, noto parafulmini per questo genere di imbarazzanti rivelazioni.

Ci sarebbe un precedente in effetti.

Tempo addietro la celebre band inglese Oasis ha cancellato il suo tour in Cina poiché non era riuscita a vendere un numero adeguato di biglietti.

Lo staff della band, per levarsi dagli imbarazzi imputò la decisione della cancellazione per motivazioni politiche, ovvero l’occupazione cinese del Tibet.

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