Shenzhen sconvolta da un’ondata di rapimenti e omicidi di bambini

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Rapimenti e omicidi di bambini in Cina

Una lettera di una madre disperata ai netizens cinesi sconvolge la nazione.

Intanto la polizia ammette che nel solo distretto Futian almeno tre bambini sono stati rapiti. Altrettanti casi nel distretto Nanshan. Ma sono in molti a pensare che i rapimenti siano molti di più.

Le autorità hanno così deciso di pattugliare per 80 giorni i campus nella città. Il primo omicidio riguarda uno studente della scuola elementare di Yuanlin, a Futian. Chen Hao, all’ultimo anno, è stato rapito il mese scorso mentre stava ritornando da scuola. La famiglia ha denunciato il crimine alla polizia, che è stato risolto in pochi giorni. Sfortunatamente il bambino era già deceduto. I poliziotti hanno riferito ai media di avere anche riportato sulla scena del crimine il rapitore.

I vicini dei genitori del bambino hanno detto ai giornalisti che la famiglia se ne è ritornata nel villaggio da dove provenivano, insieme alle ultime cose del bimbo. Nella scuola elementare di Xinzhou, sempre nello stesso distretto, molti studenti e genitori hanno detto di avere visto una giovane donna, di vent’anni circa, che cercava di attirare i bambini nella sua auto, con giocattoli e pupazzi. Fortunatamente i giovani studenti erano stati già avvertiti di stare alla larga dagli estranei. Il 20 ottobre è stata la volta di uno studente del Parco tecnologico e scientifico di Nanshan, del sesto anno.

E’ stato rapito mentre tornava a casa. Dopo la sua scomparsa, i genitori hanno tappezzato il quartiere con delle foto segnaletiche nella speranza di ottenere qualche informazione. Qualche giorno più tardi hanno ricevuto una telefonata dove si richiedeva un riscatto di 500.000 RMB (50.000 euro circa). Il bambino, nonostante il riscatto fosse stato pagato, è stato ugualmente ucciso. Il 12 novembre la polizia è riuscita ad arrestare un sospetto, di nome Zou che ha confessato il delitto. Il 3 novembre, uno studente del primo anno della scuola Mai, sempre nel distretto Futian è scomparso subito dopo la scuola. I genitori, anche in questo caso hanno ricevuto la telefonata del rapitore. Il 6 novembre la polizia ha arrestato tre sospetti a Shenzhen e Changsha. Il giorno dopo è il nipote di un certo signor Chen ad essere rapito. Due giorni dopo la polizia riesce ad arrestare i rapitori, in questo caso conoscenti dello zio della vittima. Anche in questo caso, il bambino è stato ucciso dai suoi rapitori, per paura di venire scoperti.

Reazioni

Questo post in un forum è stato scritto in risposta alle numerose notizie di rapimenti che sono apparse sui giornali di Shenzhen:

“Ieri pomeriggio, mio marito, che era al lavoro, mi ha chiamato, ho pensato che qualcosa fosse successo (generlamente è sempre molto indaffarato al lavoro, e non mi chiamerebbe mai se non per qualche emergenza). Tutto quello che mi disse era di guardare il giornale: un bambino di 11 anni di una scuola per studiare le lingue straniere nel distretto Nanshan è stato rapito e assassinato. La notizia appariva su 4 pagine di giornale. La notizia era del 20 novembre. I genitori del bambino rapito lavoravano nella stessa comunità lavorativa di mio marito e naturalmente la voce del rapimento si era diffusa velocemente, ma stranamente non era ancora apparsa sul giornale. Mio marito mi disse che c’erano già stati altrei tre bambini rapiti della stessa età nella stessa scuola. Dopo, quello che mi disse, mi fece rizzare i capelli: in verità i bambini rapiti non erano tre, ma erano dozzine. Ho capito il perché della sua telefonata: nostra figlia va nella stessa scuola e torna ogni giorno a casa da sola. Stava cercando di ricordarmi di difendere nostra figlia. Quella notte, mio marito mi ha riparlato del rapimento. I genitori, dopo aver pagato il riscatto si sono resi conto di non essere riusciti a salvare la vita del loro figlio. Entrambi sono svenuti e sono stati portati all’ospedale immediatamente. Cosa c’è di più terribile per una coppia di mezza età? Nel giro di pochi mesi, la notizia di dozzine di bambini rapiti ha sconvolta milioni di abitanti della città. Le autorità hanno cercato di nascondere la notizia. Perché hanno cercato di bloccare il flusso di informazioni? Per evitare il diffondersi del panico? O solo per paura di qualche manifestazione?

Non so.

Nessuno lo sa.

Mio marito mi ha descritto la notizia sul giornale e io gli ho creduto. Il 20 novembre, ricordo che mi aveva già parlato dei tre ragazzini scomparsi, due quali furono trattati bene, ma il terzo era stato assassinato e il suo corpo gettato nell’oceano.

Che stupida logica è mai questa?
Che stupida società è questa?
L’umanità e la personalità dei nostri figli deve essere cancellata in questa caotica società?
Chi puà insegnare ai bambini innocenti ad ubbidire ciecamente ai propri genitori per rimanere in vita?
Chi può dire ai genitori senza aiuto come assicurare la sicurezza dei bambini?

Non importa come tu voglia bloccare le informazioni, la paura dilagherà ugualmente. Ora nell’intero distretto Nanshan i genitori vanno a prendere i figli dopo la scuola. Davanti ai cancelli della scuola ci sono decine di genitori in attesa dei figli. (…)

Un paio di anni fa pensavo di mandare mia figlia a studiare all’estero. La notte scorsa mi sono convinta ancor più di quest’idea e l’ho riferita a mio marito. Anche se dovessi vendere il mio sangue, manderò mia figlia a studiare all’estero. Non posso lasciarla vivere in questo ambiente, una società che umilia l’umanità. Ho una sola figlia, non ha fratelli o sorelle, un giorno i suoi genitori moriranno, non le sarà rimasto nessuno con cui confidarsi. Non so cosa accadrà, non posso predirlo, ma ho paura. Voglio mandarla in un posto vivibile, un posto con dignità, libertà e sicuro. Preferisco che lei viva e muoia in quel posto, piuttosto che farla rimanere qui a distruggersi.

Che altro dire?
Tragico, quando scrivo queste cose, mi sembra di morire. Questo paese è cambiato così tanto. Questo paese che mi ha fatto nascere, e che mi ha allevata! Oggi i suoi figli sono determinati a lasciarlo, mi fa male! Mi sento triste! Sono addolorata e ormai senza lacrime.

Dovrei fare un profondo respiro e calmarmi, non voglio che questo paese abbia una pazza in più, è già abbastanza folle. Il cancro si è diffuso e siamo tutti malati. La madre è malata, i figli sono malati, intere famiglie agonizzano. Vi prego, facciamo in modo che questo paese lentamente guarisca, non odiamolo, né tantomeno i suoi figli, anche se commettono crimini. Per tutti loro abbiamo pietà.”

Fonti: netease, chinahush

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