La Rivolta dei Taiping

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Storia della rivolta dei Taiping in Cina

La Cina tra il 1700 e il 1800 vede lo scoppiare di numerose rivolte contro il potere centrale, sempre più incapace di resistere alle potenze occidentali.

Nell’immagine in copertina il sigillo reale del Regno Celeste dei Taiping.

Le prime rivolte

Dal 1774 con l’inizio della rivolta del Loto Bianco sino al 1873 con la fine delle rivolte degli Hui zu e dei Miao zu, la Cina vive dunque un secolo percorso da lotte intestine scoppiate per il forte disagio che la popolazione, in particolar modo le classi meno agiate, prova sulla propria pelle; il disagio spesso è motivato dall’esplosione demografica, con conseguente carenza di cibo, e dal decadimento del sistema di manutenzione delle acque. Tutti questi moti a ogni modo, finiscono in un bagno di sangue.

Il livello di tassazione elevato, una burocrazia corrotta e il processo di concentrazione della proprietà fondiaria avevano aggravato la situazione, provocando un ulteriore impoverimento delle masse contadine. Questi disagi inducevano alla formazione di società segrete sul modello del Loto Bianco e delle Triadi. Le imposizioni della Gran Bretagna avevano ulteriormente peggiorato una situazione già grave: la decisione di aprire nuovi porti a nord di Canton stava danneggiando anche i mercanti locali, i portatori, i battellieri e gli stessi pirati, ai quali le flotte occidentali avevano dichiarato guerra.

Un dipinto del 1884 della battaglia di Anqing (1861)
Un dipinto del 1884 della battaglia di Anqing (1861)

Hong Xiuquan e l’Associazione degli Adoratori di Dio

Hong Xiuquan (Hung Hsiu-ch’uan), l’ispiratore della rivolta, è un personaggio particolare. Proveniente da una famiglia di piccoli proprietari terrieri della minoranza degli Hakka, nel 1837 si ammala gravemente in seguito a una serie di bocciature agli esami imperiali che lo gettano nello sconforto. Nel 1845 ha una crisi mistica dopo aver letto un opuscolo di propaganda evangelica. Nei suoi sogni e nelle sue visioni Hong saliva in Cielo dove incontrava Dio e Gesù che gli rivelavano la sua vera natura divina e la sua missione anti confuciana. Da questo momento egli afferma così di essere il fratello minore di Gesù e di aver ricevuto l’ordine di eliminare i demoni, cioè la dinastia mancese. Inviso a Hong è anche Confucio, visto come principale responsabile della corruzione umana. Il suo è un cristianesimo sincretico, intriso di confucianesimo, buddhismo, taoismo e manicheismo. Nasce attorno alla sua figura una comunità “cristiana”, per lo più formata da amici (Feng Yunshan) e parenti (come il cugino Hong Rengan).

La loro prima azione è la distruzione degli idoli del tempio locale. In seguito al loro atto, vengono cacciati dal villaggio. Comincia così la loro attività di missionari, predicando per il Guangxi. Feng fonda l’Associazione degli Adoratori di Dio raccogliendo numerosi proseliti tra gli hakka e i miao della zona. Nel 1847 i due cugini Hong si trasferiscono a Canton dove cominciano a studiare il cristianesimo sotto la guida del missionario presbiteriano I.J.Roberts, senza però riceverne il battesimo. Lascia Canton dirigendosi verso il Monte del Cardo, riunendosi con l’Associazione degli Adoratori di Dio, armata per difendersi dai banditi che all’epoca infestavano la zona. Scoppiano dei conflitti fra gli adoratori e i nobili confuciani locali, preoccupati dagli atti vandalici della setta contro gli idoli custoditi nei templi. La tensione cresce e viene richiesto l’intervento delle truppe governative. Intanto però le file dei seguaci di Hong si ingrossano e inaspettatamente gli adoratori di Dio riescono a prendere il sopravvento sui militari.

Il Regno Celeste della Grande Pace

Nel gennaio del 1851, dopo l’ennesima vittoria ai danni degli imperiali, Hong si proclama Re Celeste fondando la nuova dinastia del “Regno Celeste della Grande Pace” (Taiping Tianguo) . Dopo la conquista di Yungan crea la struttura del suo governo. Nella primavera dell’anno successivo, incalzati dagli imperiali, passano nello Hunan, discendono la valle dello Yangzi jiang, conquistando città e villaggi e reclutando nuovi adepti. Nel marzo del 1853, in più di un milione, conquistano Nanchino e ne fanno la capitale del loro nascente impero. Il movimento dei Taiping si trasforma in un regime rivoluzionario. Viene proclamato “il sistema agrario della dinastia cinese“. Viene soppresso il commercio privato e promossa la comunione dei beni. La società viene divisa in ku, gruppi di 25 famiglie. Hong Rengan promuove un’apertura verso le innovazioni occidentali, viste come mezzo per rafforzare i valori cristiani nella comunità, e difende i diritti femminili. Ma oramai ha perso la sua visione mistico religiosa. Le sue riforme non riflettono più le ambizioni delle masse contadine, ma sono molto più vicine ai ceti “borghesi”. Nel periodo di espansione massima i Taiping occupano il Guangxi Orientale, lo Hunan sud occidentale, lo Hubei, lo Anhui, il Jiangxi e il Zhejiang.

Oramai, sicuri della protezione di Dio, i Taiping preparano due spedizioni militari, una verso nord, alla conquista di Pechino, e una verso occidente. La prima viene sconfitta. La seconda, dopo una serie d’incoraggianti vittorie è costretta a tornare nella capitale per rompere l’accerchiamento delle truppe imperiali. Nel giugno del 1856 i Taiping incassano il loro ultimo grande successo contro la dinastia mancese. Ma come spesso accade i Taiping sono arbitri della loro stessa fine e a decretare il declino della dinastia sono una serie di sanguinose faide e di scontri intestini fra i vari Re che controllavano i settori geografici in cui era stato diviso il territorio da loro controllato. Infatti dal 1852 il potere si era accumulato nelle mani del Re Orientale , Yun Xiuqing, ai danni dello stesso Re Celeste, che esercitava il potere in modo sempre più dispotico. Hong allora decide di destituire il Re Orientale inducendo il Re Settentrionale, Wei Chang, a muovergli guerra. Hong infine decide di eliminare anche il Re Settentrionale.

Una scena della ribellione dei Taiping
Una scena della ribellione dei Taiping (Giuseppe Castiglione, Jean Denis Attiret)

Nel 1863 Hong muore dopo aver eliminato tutti i re, senza essere riuscito a instaurare un regno capace di sopravvivere alla sua morte. L’anno successivo le truppe imperiali concludono l’abbattimento dei Taiping entrando anche a Nanchino dopo un lungo assedio, guidate dall’esponente della piccola nobiltà mancese Zeng Guofeng, che per dodici anni (dal 1852, quando riceve l’incarico di muovere verso lo Hunan, sino alla vittoria finale sui rivoltosi) combatte i Taiping con alterni risultati. Difatti i primi tempi sono caratterizzati da alcune grosse sconfitte tanto da fargli meditare il suicidio. Solo nel 1854, con le vittorie dei suoi generali Qibu e Peng Yulin comincia a credere nella forza reale delle sue truppe. Zeng Guofeng viene considerato come il principale artefice della vittoria e viene insignito dell’onorificenza di Marchese di primo rango.

ALTRE RIVOLTE POPOLARI DEL PERIODO

1781 – 84: Rivolta Musulmana della Nuova Dottrina.
1786 – 88: Rivolta della Società del Cielo e della Terra
1796 – 1804 : Serie di rivolte sostenute dal Loto Bianco
1813 – 14 : Rivolta della Setta del Principio Celeste
1853 : Rivolta dei Taiping
1853 – 68 : Rivolta dei Nian (filiazione del Loto Bianco). A base prevalentemente contadina.
1855 – 73 : Rivolte musulmane
1854 – 73 : Rivolta dei Miao
1853 – 55 : Rivolta dei Piccoli Coltelli. Dopo aver occupato Shanghai, i francesi inviano un contingente e schiacciano i ribelli.

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