Influenze cinesi nell’Europa del Settecento

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Nel ‘600 e nel ‘700 la Cina esercita una non trascurabile influenza sulla cultura europea.

Sin dai primi incontri nasce quasi subito una vasta letteratura gesuitica sulla Cina a cui filosofi, scrittori e artisti europei attingono in misura crescente. Già nel 1615 viene pubblicato il resoconto dell’opera di Matteo Ricci.
 
Nel 1654 il gesuita padre Martini pubblica una storia della conquista mancese della Cina. Nel 1662 vengono tradotti in versione latina il Daxue e il Lunyu. Nel 1687 esce il primo compendio alla filosofia confuciana e il Chun-yung. Un gran numero di monografie circolò tra il 1702 e il 1791.
 
I lettori più interessati erano i libertini e gli illuministi francesi. Gli illuministi proponevano un cattolicesimo altamente idealizzato fondato sulla morale naturale, laico ma non ateo, tollerante, ispiratore di una società giusta e aperta. Questo nuovo clima culturale favorisce lo spirito cosmopolita (la constatazione della somiglianza tra i modi in cui le varie genti adorano Dio: deismo).
 
Con Voltaire nel 1740 la sinofilia raggiunge il sue culmine, mentre Rosseau ne è sprezzante oppositore. Eredi della tradizione sinofila sono i fisiocratici. Nel frattempo si diffonde un po’ in tutta Europa la mania per le cineserie preparando il passaggio al Barocco. La porcellana cinese comincia a diffondersi, legata soprattutto all’uso di altre sostanze esotiche, all’epoca ancora recentemente introdotte, quali il caffè, il te e il cioccolato, oppure impiegata come materia ornamentale.
 
L’introduzione della porcellana spinge i vetrai europei a imitarla. Oltre alla porcellana si valorizzano anche le lacche. Sul finire del 1600 si cominciano a fare delle buone imitazioni, soprattutto in Francia. Si importano e si imitano anche le sete orientali e la carta da parati. Les vilains magots sono statuette in porcellana o in bronzo che decorano i salotti “buoni” dell’Europa del Settecento.
 
Anche l’architettura non è esente dall’influenza stilistica cinese; vengono introdotti elementi architettonici cinesi nelle costruzioni rococò, come del resto non ne esce indenne il gusto per i parchi e i giardini. Già verso la metà del Settecento però il gusto per le cineserie comincia a declinare, anche per il venir meno d’informazioni, dovuto allo scioglimento della Compagnia di Gesù e all’improvvisa circolazione di memorie di viaggio scritte da marinai e mercanti dove i cinesi vengono spesso raffigurati come meschini e servili.
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