Recensione di The Kid di Jacob Cheung Chi-Leung

Lee Siu Wing, manager di Hong Kong, perde in un solo giorno la sua fortuna ed il denaro investito dai suoi clienti.

THE KID – Lau sing yue di Jacob Cheung Chi-Leung (1999), Leggi la scheda di The Kid sul database del cinema di China-underground.

Durata: 110′
Origine: Hong Kong
Produttore: Jacob Cheung
Distribuzione: Mei Ah
Interpreti: Leslie Cheung Kwok-Wing, Qi Qi Kei Kei, Shaun Tam, Carrie Ng Ka-Lai, Ti Lung, Erickson Ip Tuen Nam, Amanda LeeWai-Man, BAK Ka-Sin, Gordon LAM Ka-Tung

La stessa sera sulla sua barca sente un pianto di bimbo. Spaventato decide di abbandonarlo sul molo, ma poiché sopraggiunge la pioggia, pentito decide di occuparsi del bimbo. Ming, così decide di chiamare il bimbo trovato, cresce vivace ed intelligente, accudito amorevolmente da Wing e dagli amici del loro quartiere.

Spesso mentre Wing è intento in piccoli lavori di consegne, il bimbo, che ha ormai quattro anni, trascorre il tempo a casa di Lan, una signora che gestisce nel suo appartamento una casa per anziani.

Una sera il piccolo rimane colpito da una signora che vede alla televisione. Questa, Mrs. Leung, si occupa di finanziamenti di case per bambini abbandonati, anche se non riesce ad avere contatti con questi.

La donna infatti è rimasta traumatizzata, dopo l’abbandono del figlio: proprio il piccolo Ming.

Lan essendo ora a conoscenza della possibilità di ricevere dei finanziamenti per trasformare la propria casa in un centro accoglienza per bambini, chiede aiuto a Wing per inoltrare una domanda all’associazione di Mrs. Leung.

La donna per vagliare la fattibilità della richiesta si dirige da Shanghai ad Hong Kong.

Nel porto incontra Ming, ma essendo spaventata dai bambini lo manda via bruscamente. Il piccolo si ferisce, Mrs. Leung intenerita lo raggiunge con diffidenza e scopre che il bimbo da vicino non le mette così tanta paura. L’indomani raggiunge l’abitazione di Lan, dove è appena morto un anziano.

Mentre il poliziotto di quartiere, Sir. Lung, chiede informazioni a Lan sull’accaduto, Mrs. Leung incontra nuovamente Ming. I due aspettano insieme Wing, il quale è intento nelle consegne. La donna rimane molto colpita dall’attacamento del bimbo a Wing e lo è ancora di più nell’apprendere che il piccolo non ha una madre.

Mrs. Leung decide di dichiarare idonea la proposta di Lan, ma poiché ella è malata chiede a Wing di recarsi all’appuntamento al suo posto. Ming, quel giorno voleva andare al mare e perciò decide di seguire Wing.

Scoperto a gironzolare nell’atrio del palazzo ottiene di essere accompagnato in spiaggia non solo da Wing ma anche da Mrs. Leung.

Trascorrono un pomeriggio di giochi, corse e sorrisi e la sera si fermano per aspettare le stelle cadenti.

In questa occasione Wing racconta del suo tracollo economico e del fatto di sopravvivere con una piccola parte dei fondi di quando era ancora un manager, racconta anche di come Ming sia entrato completamente nella sua vita e di sentirsi per lui sia madre che padre.

Il giorno successivo Wing con il bimbo ed altri amici si trova a frugare in un appartamento abbandonato di un palazzo in via di demolizione.

Sorpresi nel mentre da Sir. Lung, questi rimprovera l’adulto spiegandogli quanto possa essere diseducativo per il piccolo vedere e ripetere atti di sciacallaggine. Colpito dalle parole e dall’amore che sente per il bimbo, decide di accettare una proposta di lavoro fatta da Sam, un suo ex collega, il quale è disposto a restituirgli un posto di grande importanza. Ma ormai questo mondo non gli appartiene più, molla il giorno stesso.

La sera però, nella sua abitazione trova il piccolo assieme all’assistente di Mrs. Leung, la signora preoccupata nell’apprendere del bimbo solo senza cibo, ha incaricato la donna a rimanere con Ming ed attenderla. Wing rimproverato dalle due, sfida Mrs. Leung ad occuparsi del piccolo per due giorni e cercare di renderlo felice.

I due giorni, dopo le prime difficoltà, trascorrono sereni. Ming torna da Wing felice e carico di giochi, non dando modo all’uomo di mostrare una barca fatta artigianalmente con le sue mani appositamente per il bambino. I nuovi giochi però hanno attirato l’attenzione degli altri bambini del quartiere, i quali vorrebbero derubare il piccolo Ming. Nel tentativo di fuga il bimbo rischia di essere investito da un camion.

Tutti gli abitanti della zona spaventati per il possibile incidente, rimproverano Wing per la sua disattenzione ed un’amica decide di chiamare i servizi sociali per concedere all’uomo dei finanziamenti per consentire al fanciullo di recarsi a scuola. I tre assistenti sociali venendo a conoscenza che Chan Kai Ming non è figlio legittimo di Wing, e poiché questi sembra dimostrare una condizione economica non possibile a consentire un’adozione, ritengono che il piccolo sia frutto di un’adozione illegale.

Decidono di prendere il bambino e cercano l’autorità e la complicità del poliziotto di quartiere. Ming si rifugia a casa di Lan mentre Wing viene portato in prigione.

Nonostante questi riesca ad uscire grazie alla cauzione pagata dall’amico Sam, viene spiato dai servizi sociali che nuovamente tentano di prendergli il piccolo. I due in fuga vengono lasciati andare da Sir. Lung, il quale li incontra nuovamente la sera stessa. L’uomo, affranto, racconta a Ming della morte di Lan e dell’amore mai confessato per la donna che ha sempre ammirato da lontano. Racconta anche di come Mrs. Leung sia venuta a conoscenza di essere la madre di Ming.

Così Wing per amore del piccolo decide di lasciarlo alla cure della donna che lo rivuole con se’.

The Kid” ispirato dal film di Charlie Chaplin-Jackie Coogan del 1921 dal quale prende il titolo, oltre a riproporre una madre che abbandona un neonato con il desiderio di un futuro agiato per il bimbo, il quale invece successivamente viene mostrato a fare tutt’altra vita per le strade del quartiere, riporta altre problematiche e tematiche. Jacob Cheung ci presenta una storia strappa lacrime in una Hong Kong dove nei piccoli quartieri si respirano profondi valori di amicizia, solidarietà, amore e lealtà.

Wing si è assunto con impegno la responsabilità del bimbo e con amorevoli cure si dedica a lui, pensando alla sua serenità e felicità, perciò spesso lo coccola, culla e canta per lui prima che si addormenti tra le sue braccia.

Egli è fiero nel raccontare che ha fatto per lui tutto ciò che una madre può fare, l’unica mancanza è stata non poterlo allattare. Inoltre è circondato da persone che lo amano e sono preoccupate per lui e per il futuro del piccolo Ming.

Nessuno si tira indietro, ognuno è pronto a fare qualsiasi cosa, anche sbagliare e metterlo nei guai, ma sempre in buona fede. L’errore dell’amica, la quale porta i servizi sociali nel suo appartamento, era nato infatti dal desiderio di dare un’istruzione al fanciullo. In un ambiente dove si respira armonia, solo le tre figure degli assistenti sociali risultano fredde ed irremovibili, sapendo insegnare solo con inflessione di punizioni.

La figura di Sir. Lung invece riporta sullo schermo un tipo di amore non più così comune, fatto di sguardi e mancate parole per la buona Lan.

L’uomo per anni ha cercato opportunità per parlare con lei e dopo averla trovata morta, mentre ella si apprestava ad annaffiare dei bulbi da lui regalati, si trova pieno di rimpianti che neppure il pianto possono cancellare. Questa microstoria di quartiere di un amore mai vissuto è struggente quanto l’angoscia che ha covato Mrs. Leung dopo l’abbandono del figlio.

Prima ancora di scoprire che Ming è quel bimbo dal quale si è staccata, riesce a superare le sue angosce impedendo ad una madre di abbandonare la figlia su un ponte di Shanghai. Ma se la sua figura sembra essere nel pieno del riscatto, subisce uno stop nel momento in cui decide di riprendersi il figlio: Salomone di sicuro avrebbe dato il piccolo a Wing e non alla madre arricchita.

Forse una storia Hollywoodiana avrebbe trovato il modo per unire queste due vite legate da entrambe al piccolo Ming, ma il regista ha preferito lasciare questa storia, interpretata da ottimi attori, con un profondo senso di malinconia. Non vi è luogo dove vi sia felicità per tutti.

La fotografia mostra notevoli differenze nella qualità dei colori delle scene girate nel lussuoso appartamento di Mrs. Leung e tra i vicoli del quartiere di Wing, mentre la prima è più nitida e calda, la seconda è quasi sporca e sbiadita. Bellissimi sono i titoli iniziali, i quali scintillano come luccicanti stelle cadenti.

Luminosissima è Shanghai di notte ed emozionante è la luna mostrata dal canocchiale di Wing.

Simpatiche invece le scene dove il campanello di casa di Lan riporta le note di “London Bridge“, e quelle dove gli anziani sorridono sentendo vocaboli inglesi come “no problem“, che presentano un suono buffo per le loro orecchie.

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