Biografia di Mao Zedong, Presidente del PCC dal 1933 al 1976

Biografia di Mao Zedong

Figlio di contadini, nasce il 26 dicembre del 1893 nel villaggio di Shaoshan nella contea di Xiangtan nella provincia dello Hunan.

È stato Presidente del Pcc dal 1933 sino alla sua morte (1976).

Sotto la sua guida il Pcc divenne la prima (e unica) forza politica in Cina che ha gettato le basi per la fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.

Durante la rivoluzione del 1911 si arruola nell’armata provinciale della provincia dello Hunan.

Nel 1918 si diploma presso la Hunan Normal School.

L’anno successivo, accompagnato dal professore Yang Changji giunge a Pechino in occasione del Movimento del 4 Maggio.

In quest’occasione il professor Yang tiene delle letture presso l’Università di Pechino. Grazie alla raccomandazione del professore, Mao lavora presso la biblioteca universitaria sotto la supervisione di Li Dazhao.

Ha così l’occasione di presenziare ai discorsi tenuti da Chen Duxiu.

Come assistente bibliotecario Mao ha così l’opportunità di avvicinarsi alla letteratura.

Negli stessi anni si sposa con Yang Kaihui, una studentessa universitaria e figlia del professor Yang.

Durante i primi anni ’20, invece di recarsi all’estero come molti altri esponenti dei movimenti radicali, viaggia per la Cina fino a quando non rientra nello Hunan dove promuove il lavoro collettivo e i diritti dei lavoratori.

A 27 anni, Mao partecipa al Primo Congresso del Partito Comunista, tenutosi nel luglio del 1921 a Shanghai.

Due anni dopo, durante il terzo congresso viene eletto nella Commissione Centrale.

Durante il fronte unito del Partito Comunista Cinese (PCC) e del Kuomintang (KMT) Mao svolge un ruolo direttivo nello Hunan con lo scopo di visionare le recenti sollevazioni contadine come conseguenza della Spedizione del Nord.

Il rapporto formulato da Mao viene considerato come il suo primo lavoro importante per la formulazione delle sue teorie.

In questo periodo sviluppa così le linee guida di quella che sarà la sua dottrina politica.

A differenza delle teorie Leniniste e Marxiste, Mao identifica nel mondo contadino la vera forza per avviare la rivoluzione. La Cina non era un paese industrializzato, né tanto meno contava una forte popolazione operaia; l’economia era basata sull’agricoltura.

Elabora le dottrine di Hegel e di Marx per formulare la nuova teoria del materialismo dialettico.

Più ancora delle sue formulazioni filosofiche, sono le applicazioni pratiche delle sue idee a influenzare pesantemente la storia cinese, come le sue visioni sulla guerra partigiana e la dittatura del popolo.

Dal 1927 al 1931 Mao comincia la sua attività di stratega con risultati alterni.

Nel 1931 viene nominato presidente della neonata Repubblica Sovietica Cinese (repubblica stabilita nel Jiangxi e con capitale Rujin, che termina nel 1934 con l’assedio delle truppe del KMT guidata da Chiang Kai-shek).

In questo periodo si sposa con He Zizhen, dopo che la morte della moglie, uccisa dalle forze nazionaliste.

Aiutato da Zhu De, continua la guerriglia, sperimenta riforme rurali e governative, e fornisce rifugio ai comunisti fuggiti dalle purghe destriste nelle città.

Per evitare la distruzione da parte dell’esercito di Chang Kai-sheck, Mao insieme agli altri esponenti del PCC intraprende una coraggiosa e geniale ritirata, la Lunga Marcia, che dal Jiangxi lo porterà sino allo Shaanxi, attraversando buona parte della Cina meridionale (9600 km).

Questa ritirata è passata alla storia ed è stata spesso dipinta con connotazioni eroiche, spesso al limite del magico.

Durante questo periodo della durata di un anno, Mao diventa la guida incontrastata del PCC.

Dalla base a Yan’an, Mao conduce così la resistenza contro le forze d’invasione nipponiche, durante la Guerra Sino-Giapponese (1934 – 1937).

Nel 1942 Mao rafforza il suo potere lanciando una campagna di rettifica (Cheng Feng) contro alcuni compagni di partito (Wang Ming, Wang Shiwei, Ding Ling). Mao divorzia dalla moglie e si risposa con l’attrice Lan Ping, diventata poi celebre con lo pseudonimo di Jiang Qing.

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, gli americani appoggiano apertamente il KMT, mentre i russi invece parteggiano per la fazione comunista.

Scoppia la guerra civile.

Il 21 gennaio del 1949 le forze comuniste infliggono una durissima sconfitta ai nazionalisti.

Il primo ottobre viene proclamata la fondazione della Repubblica Popolare Cinese.

La guerra civile si conlcude con l’assedio di Chengdu, l’ultima roccaforte del KMT, nel dicembre dello stesso anno; i nazionalisti si rifugiano a Taiwan.

Repubblica Popolare Cinese
Mao proclama la nascita della Repubblica Popolare Cinese.
 

Dal 1954 al 1959 Mao è il Presidente della Cina.

Mao lancia una fase di collettivizzazioni forzate, l’ultima nel 1958.

Vengono introdotte una serie di riforme come il controllo dei prezzi e la semplificazione dei caratteri per promuovere l’alfabetizzazione.

I proprietari terrieri vengono espropriati e la terra viene ridistribuita alla povera gente.

Vengono sottoscritte misure per incentivare l’industrializzazione in larga scala. Il PNL della Cina in questi anni si attesta attorno al 4-9%.

Vengono adottate misure anche per favorire i diritti delle donne, la promozione della scienza, i diritti delle minoranze etniche e vengono attuate campagne contro la droga e la prostituzione.

Viene lanciata la campagna dei Cento Fiori: gli intellettuali vengono incentivati a criticare il governo al fine di migliorarlo.

La leadership del PCC però viene messa in discussione, la campagna dopo soli due mesi viene ritirata e sostituita dal movimento anti-destrista che consisterà sostanzialmente in una serie di purghe volte all’eliminazione di tutti i soggetti considerati scomodi.

Oltre trecentomila persone vengono etichettate come destriste, compreso lo scrittore Deng Ling e il futuro premier Zhu Rongji insieme ad altri intellettuali.

Le pene prevedono l’autocritica, la rieducazione in campi di lavoro e anche la pena di morte.

Nel 1958 viene lanciato il Grande Balzo in Avanti, un piano fortemente voluto da Mao, per forzare la crescita economica in contrapposizione al modello di sviluppo sovietico sostenuto da altri dirigenti di partito.

L’agricolutra viene collettivizzata; vengono promosse piccole attività industriali nelle zone rurali.

Durante questo periodo Khrushchev cancella il supporto tecnico sino ad allora fornito dall’URSS ai cinesi, considerando troppo radicali le riforme promosse da Mao.

Il Grande Balzo in Avanti termina disastrosamente nel 1960 dopo le carestie provocate dalle riforme agrarie attuate senza competenza dai quadri del partito che hanno causato la morte di milioni di persone.

Nello stesso anno avviene la spaccatura nel mondo comunista tra la Cina e l’Unione Sovietica a causa della cancellazione del supporto russo, di dispute di confine, di prestigio a livello internazionale.

La leadership di Mao viene messa così in discussione anche da parte di esponenti storici del PCC come Deng Xiaoping e Liu Shaoqi.

Secondo molti dirigenti del PCC, Mao dovrebbe essere rimosso dall’attuale posizione e dovrebbe conservare un ruolo solo simbolico.

Nel ’59 Liu diventa Presidente della Repubblica mentre Mao rimane Capo del Partito.

Messo di fronte alla nuova situazione, nel 1966 Mao lancia la Rivoluzione Culturale.

Le guardie rosse vengono scagliate contro i vecchi quadri del partito. In questo periodo Mao sceglie Lin Biao come suo successore.

Nel 1971 Lin tenta un colpo di stato che porterà alla sua morte in un incidente aereo in circostanze piuttosto sospetto.

La Rivoluzione Culturale è un altro disastro e termina nel 1976 con la morte di Mao, anche se ufficialmente ne era stata decretata la fine nel 1969.

Nonostante gli ultimi vent’anni della sua vita rappresentino per la Cina un vero disastro sotto tutti i punti di vista, tuttora esiste un vero e proprio culto della sua personalità.

1971. Pescatori dello Shandong intenti a leggere il libretto rosso di Mao.
1971. Pescatori dello Shandong intenti a leggere il libretto rosso di Mao.
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